16 ottobre 2017: Giornata mondiale dell’Alimentazione

Il 16 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell’Alimentazione istituita dalla FAO da un lato per sensibilizzare sulla profonda piaga della fame nel mondo – 815 milioni di persone, come riferisce Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale da oltre 40 anni impegnata con programmi salvavita e interventi di nutrizione, acqua e igiene, sicurezza alimentare in 50 Paesi – dall’altro per spingere sulla necessità di garantire la sicurezza alimentare e diete nutrienti per tutti.

Tutto questo mentre in Occidente c’è chi muore per patologie legate al “troppo” e “cattivo” cibo, con una crescita esponenziale di obesità infantile.

Obesità infantile in aumento: lo conferma il nuovo studio su The Lancet

«La più grande sconfitta della medicina nutrizionale è probabilmente l’obesità» scrive il prof. Franco Berrino ne “Il cibo dell’Uomo” in cui spiega: «da che mondo è mondo, l’uomo si è sempre scontrato con il problema della fame, ma solo da pochi decenni sta scontrandosi con il problema di aver troppo da mangiare. La nostra fisiologia, quindi non è attrezzata per difenderci dall’obesità».



Negli ultimi 40 anni, nel mondo, il numero di bambini e adolescenti obesi è infatti aumentato di 10 volte e in Italia la percentuale è cresciuta di quasi 3 volte nel 2016 rispetto al 1975. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Imperial College di Londra e dall’Oms i cui risultati sono stati pubblicati il 10 ottobre 2017 su The Lancet. Anche l’Italia tra i partecipanti all’indagine attraverso la condivisione dei dati raccolti da diverse sorveglianze di popolazione coordinate dall’Iss.

Si tratta del più grande studio epidemiologico mai condotto per numero di partecipanti: un’analisi aggregata di 2416 studi di misura su un totale di 130 milioni di individui con più di 5 anni (più di 31 milioni e mezzo con età compresa tra i 5 e i 19 anni, e di 97 milioni con più di 20 anni) volto a calcolare e confrontare l’indice di massa corporea tra i bambini, adolescenti e adulti dal 1975 al 2016.

Stando allo studio inglese, 213 milioni di bambini nel 2016 erano in sovrappeso, mentre il numero di adulti obesi è aumentato da 100 milioni nel 1975 a 671 milioni nel 2016, con un’incidenza maggiore della patologia fra le donne.

Sotto accusa l’eccessivo consumo alimenti ipercalorici, ricchi in grassi saturi, colesterolo, sale ed alimenti con carboidrati altamente processati, che portano a un aumento di peso e con conseguenze negative sulla salute durante tutto l’arco della vita. Ma quali sono i grassi buoni? In questo articolo la spiegazione della dott.ssa Carla Ferreri.

Leggi in questa pagina come evitare le malattie del secolo attraverso l’alimentazione.

Il piano OMS per ridurre l’obesità infantile

L’OMS sta pubblicando un riepilogo del piano di implementazione per eliminare l’obesità infantile (Ending Childhood Obesity (ECHO) Implementation Plan), che offre ai paesi indicazioni chiare su azioni efficaci per frenare l’obesità infantile e adolescente. L’OMS ha inoltre rilasciato linee guida e documenti per gli operatori sanitari per identificare e gestire attivamente i bambini in sovrappeso o obesi.

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