Circa 180mila morti l’anno in tutto il mondo potrebbero essere legate all’assunzione di bevande zuccherate.
A stabilirlo una recente ricerca presenta il 19 marzo 2013 dall’Harvard School of Public Health di Boston alla conferenza annuale dell’American Heart Association dedicata alla nutrizione e alle malattie metaboliche.

I paesi caraibici e l’America Latina in generale, Messico in particolare, hanno fatto registrare i tassi di mortalità più elevati di diabete a causa dell’eccessivo consumo di bevande zuccherate “e soltanto negli USA – ha detto detto Gitanjali M. Singh, Ph.D., co-autore dello studio e ricercatore post-dottorato presso la Harvard School of Public Health di Boston – sono circa 25mila i decessi  ogni anno che possono essere legati a tale consumo”.

E’ il Giappone invece  uno dei paesi con il più basso consumo pro-capite di bevande zuccherate al mondo, in cui si è registrato il più basso tasso di mortalità associato al consumo di bevande zuccherate: circa 10 morti per 1 milione di adulti.

Lo studio dell’Harvard School of Public Health si è concentrato infatti sulla popolazione adulta in quanto ha analizzato i decessi dovuti a malattie croniche. “In futuro la ricerca dovrebbe valutare la quantità di consumo di bevande zuccherate nei bambini in tutto il mondo – ha detto il dott. Singh – e come questo influenza la loro salute attuale e futura”.



In realtà già nel 2005 un’altra ricerca americana ha rilanciato il problema dell’apporto calorico delle bevande zuccherate, specie per i più piccoli e quindi il problema dell’obesità adolescenziale legata al consumo di questi prodotti. Pubblicata sulla rivista Pediatrics, la ricerca porta la firma di Cara Ebbeling e David Ludwig, due pediatri del “Children’s Hospital” di Boston, secondo i quali basterebbe infatti eliminare le bibite zuccherate per riuscire a controllare in modo più efficace il proprio peso.

Scarica qui la ricerca pubblicata sulla rivista Pediatrics.

Sotto accusa, quindi, bibite zuccherate, bevande sportive o energy drink e bevande al gusto di frutta, responsabili secondo gli scienziati di Harvard, dell’eccesso di peso e quindi dell’aumento del rischio di sviluppare patologie croniche come il diabete, malattie cardiovascolari e anche alcuni tipi di cancro. Utilizzando i dati raccolti nell’ambito dello studio del 2010 Global Burden of Diseases, i ricercatori hanno collegato l’assunzione di bevande zuccherate a 133mila morti per diabete, 44mila morti per malattie cardiovascolari e 6mila decessi per cancro.
E’ stato stimato che ben il 78 per cento di questi decessi sono dovuti ad un eccessivo consumo di bevande zuccherate, soprattutto in paesi a basso e medio reddito, piuttosto che i paesi ad alto reddito. Con quest’ultima e autorevole ricerca in questo campo, torniamo sull’argomento ribadendo con forza che una corretta alimentazione non contempla l’assunzione eccessiva di zuccheri, spesso contenenti additivi dannosi per la salute che il consumatore inconsapevole assume quotidianamente.

Peraltro le bevande vendute come “senza zucchero”, contengono una sostanza chiamata aspartame, ancora più nociva per la salute: leggi l’articolo La chimica nel piatto: aspartame.

Sempre Department of Nutrition, Harvard School of Public Health di Boston ha pubblicato nel 2004 sul prestigioso Journal of the American Medical Association uno altro studio dal titolo: Bevande zuccherate, aumento di peso, e l’incidenza di diabete di tipo 2 nelle donne giovani e di mezza età: leggi l’abstract su PubMed.
Lo studio dimostra che forti prove indicano come le bibite
zuccherate contribuiscano allo sviluppo del diabete di tipo 2. E’ stato
condotto esplorando questo collegamento e seguendo la salute di oltre 90mila donne
per otto anni.

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