“Il Latte è l’unico doping di Cassano”. A dirlo, l’allenatore del Milan Allegri che di fatto, con questa affermazione, ha inconsapevolmente spiegato la vera causa del recente malore del calciatore barese, ovvero la sua cattiva alimentazione. L’intossicazione da latte e derivati ne è senz’altro un chiaro indice che, insieme alle patatine richieste all’uscita dall’ospedale, come riportato sui quotidiani di qualche giorno fa (vedi articolo su Repubblica), consegna un quadro abbastanza chiaro del suo problema, che è soprattutto di origine metabolica.

Persino l’allenatore del Barcellona Guardiola ha augurato a mezzo stampa la guarigione di Cassano senza nascondere l’auspicio che “non mangi troppo, non ingrassi e che possa tornare al suo grande livello”.

Il forame ovale pervio di Antonio Cassano, un’anomalia cardiaca caratterizzata da una comunicazione a valvola fra l’atrio destro e sinistro del cuore che riguarda il 25-30 per cento della popolazione,  è stata indicata ufficialmente come causa della sofferenza cerebrale su base ischemica che ha colpito il calciatore lo scorso 31 ottobre.
L’appello che voglio rivolgere a MilanLab e a Cassano, è che noi siamo ciò che mangiamo, dunque il problema macroscopico di Antonio è da ricercare nelle sue cattive abitudini alimentari, piuttosto che nel forame ovale pervio che per anni non ha inciso sull’agonismo ad altissimi livelli del calciatore.

I fattori di rischio “modificabili” alla base dell’ictus cerebrale sono da ricercare soprattutto nelle abitudini comportamentali, dunque nello stile di vita e nell’alimentazione. Il forame ovale pervio è invece annoverato tra i fattori di rischio “non documentabili” come specificato in una relazione dell’ACO San Filippo Neri di Roma (UOC Neurologia).

A questo vorrei aggiungere anche il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of the American Medical Association (vedi qui l’abstract)  che ha dimostrato come un intervento di chiusura del forame ovale pervio identificato accidentalmente in pazienti sottoposti a chirurgia cardiotoracica potrebbe comportare un aumento del rischio di ictus!



Voglio quindi lanciare un appello a MilanLab e naturalmente ad Antonio Cassano: siccome l’alimentazione è la vera causa della sua malattia, gli consiglierei di approfondire l’argomento rivolgendosi direttamente ad una fonte autorevole, come il dott. Franco Berrino, direttore del Dipartimento di Medicina Predittiva e per la Prevenzione della Fondazione Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano.

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Se ciò non bastasse, può integrare questo lavoro con delle sedute osteopatiche mirate a migliorare la mobilità viscerale e quindi il miglior funzionamento di tutto l’apparato, potenziando la relativa disintossicazione.

Per ritornare alla presunta “sfortuna” che prima con Gattuso, poi Cassano, sembrerebbe aver colpito il Milan, chiarita la necessità di intervenire sulle abitudini alimentari di “Fantantonio”,  riguardo alla problematica di Gattuso, vi prego di prendere in considerazione l’eventualità che le difficoltà che interessano il retto laterale dell’occhio non siano dovute direttamente ad un problema neurologico, ma conseguenza di un problema meccanico.
Più di una volta mi sono ritrovato a recuperare degli strabismi persino in bambini, dovuti a disfunzioni di mobilità dello sfenoide. Il retto laterale ha origine dal tendine di Zinn che trova inserzione sulle ali dello sfenoide. Basta che questa inserzione subisca degli spostamenti anche di pochi millimetri che il tutto si riversa sulla contrazione del muscolo. Questa reazione può essere causata da traumi, anche di vecchia data, nella zona temporale o in altre parti del cranio.

In sintesi sono certo che delle manovre specifiche possano dare degli ottimi risultati. Prima di sottoporre Gattuso ad un intervento chirurgico lo esorterei  a sottoporsi a delle sedute osteopatiche. In Italia ci sono tanti bravi osteopati e, se lo volesse, sarei ben lieto di riceverlo nel mio studio a Bisceglie.
Alcune volte succede che un problema, guardato da un altro punto di vista, possa risultare di gran lunga più semplice di come appare.

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