La maggior parte delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Toscana prevede l’erogazione di prestazioni di medicina complementare e/o non convenzionale a fronte del pagamento di un ticket.
Ad oggi sono circa cento gli ambulatori pubblici che in Toscana erogano prestazioni di medicine complementari, alle quali possono accedere tutti i cittadini residenti in Regione anche senza prescrizione medica. Tra questi, l’ambulatorio di Osteopatia al Meyer di Firenze attivo dal dicembre 2011 dove, dal 25 febbraio 2013, è possibile usufruire dei trattamenti osteopatici in regime di convenzione pagando regolarmente il ticket. Per prenotare è necessario contattare il CUP al numero 055 5662934.

E’ nota la politica di apertura in tema di medicine complementari adottata dalla Regione Toscana – tra le poche in tutta Italia –  che ne ha di fatto determinato la piena integrazione all’interno del Sistema sanitario regionale. Con la delibera del Consiglio regionale n.1 del 28 gennaio 2009 è stato compiuto un passo avanti nel completamento del percorso di regolamentazione delle discipline complementari, che per effetto della successiva delibera n. 9 del 27 gennaio 2010 risultano essere le seguenti: Craniosacrale, Naturopatia, Prano-pratica, Riflessologia, Shiatsu, Esercizi di lunga vita Taiji-Qi Gong, Tuina, Suoni Musica e Benessere, Yoga, Osteopatia, Metodo Feldenkrais.



Per scaricare il Censimento delle attività di medicina complementare del Servizio Sanitario Regionale Toscano aggiornato ad ottobre 2014: clicca qui.

Tra le poche realtà ospedaliere italiane a distinguersi per una visione più aperta rispetto alle discipline complementari, e in particolare all’Osteopatia, ricordiamo anche l’ospedale di Merano con il reparto di Medicina Complementare diretto dal dott. Christian Thuile (leggi l’intervista a Thuile).

E’ curioso come in Italia a fronte dell’esistenza di realtà importanti (tutta la regione Toscana) che credono e perseguono con fermezza un approccio globale alla salute della persona, investendo anche su metodologie alternative alla medicina tradizionale, esista d’altro canto una reticenza a questo orientamento integrato, che però andrebbe a tutto vantaggio dei pazienti. Con il riconoscimento ufficiale dell’Osteopatia sempre più imminente, sicuramente si farà un passo avanti anche in questa direzione, ed è proprio quello che ci auguriamo: che l’Osteopatia sia presente in sempre più realtà ospedaliere italiane.

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