dallo studio di Teodorani Elvina, Corbelli Matteo e Mambelli Michela
CIO – Collegio Italiano di Osteopatia

L’otite media è una delle patologie che interessano maggiormente l’ambito pediatrico.
Uno studio condotto dagli osteopati del CIO – Collegio Italiano di Osteopatia Teodorani Elvina, Corbelli Matteo e Mambelli Michela, e presentato lo scorso anno a Roma, nell’ambito del 2° Congresso Nazionale di Medicina Osteopatica, ha voluto ricercare in letteratura esperienze, studi e tecniche specifiche utilizzate nell’ambito di questa patologia da figure di riferimento  del  mondo osteopatico, come V. Frymann, Magoun, Sutherland, Galbreth, Carreiro.

Il quadro che si è delineato è di un ruolo importante del trattamento osteopatico, eseguito in alternativa o in associazione al trattamento medico tradizionale, che consente in alcuni casi una completa guarigione o comunque una diminuzione della frequenza e della durata degli episodi.

L’approccio medico tradizionale è stato sempre quello di un uso esclusivo di antibiotici ed antinfiammatori i cui risultati però non sono stati sempre soddisfacenti. Per queste ragioni nel corso degli anni sono stati tentati altri approcci, come ad esempio il trattamento osteopatico, che considera il soggetto nella sua globalità; per tanto non si limita al  trattamento  locale  della  zona  legata al sintomo ma ricerca la normalizzazione delle funzioni  fisiologiche  e  immunologiche  affinchè il corpo possa reagire alle successive aggressioni.

Dal lavoro di ricerca è emerso che grandi nomi del mondo osteopatico, da Fulford a Sutherland a Fryman, hanno dato un contributo importante allo studio dell’otite media del bambino, concordando sul fatto che alla base dell’infezione vi sia una difficoltà di drenaggio attraverso la tuba di Eustacchio, a causa di un mancato movimento di rotazione esterna dell’osso temporale.

Sutherland: descrive infatti la connessione esistente tra porzione petrosa del temporale (porzione dell’osso temporale, a forma di piramide quadrangolare che concorre alla formazione della base cranica, è scavata dalle cavità dell’orecchio interno, che costituiscono il labirinto osseo, ed è attraversata da canali che danno passaggio a formazioni vascolari e nervose) e apertura della tuba uditiva;



Magoun: afferma che l’alternanza di rotazione esterna ed interna dei temporali determina il drenaggio dell’orecchio attraverso la tuba di Eustacchio;

Viola Frymann: presenta un saggio sull’otite media all’American Academy of Pediatrics nel 1992 affermando che la funzione normale dell’orecchio medio, dipende dalla mobilità fisiologica dell’osso temporale e delle ossa ad esso connesse, e che il drenaggio della tuba di Eustacchio è stimolato proprio da questo movimento ritmico inerente.

“Il bambino con otite – ha scritto la Frymann nell’articolo Ear Infections – dopo il trattamento non si trasformerà immediatamente in uno sano, ma gli episodi acuti diventeranno progressivamente meno intensi e frequenti, migliorando quindi il benessere generale”.

Studi clinici sperimentali considerati nello studio

Studio di Kuchera M. D e Degenhardt BF, pubblicato sulla rivista JAOA nel giugno 2006 (leggi abstract), durato 21 mesi (da gennaio 1992 a settembre 1993) su 8 pazienti (5 maschi e 3 femmine) tra i 7 e i 35 mesi, trattati 3 volte ogni 15 giorni.
Risultati: al follow-up del primo anno 5 pazienti non avevano avuto ulteriori episodi di otite, 1 ha avuto un solo episodio associato ad infezione del tratto aereo superiore e solo 2 non hanno avuto nessun beneficio.

Studio della dott.ssa Carreiro pubblicato sulla rivista JAOA nel maggio 2010 (leggi abstract) su 18 bambini dai 18 mesi ai 5 anni con otite media con effusione, basato su tecniche osteopatiche legamentose e membranose finalizzate ad ottenere un buon drenaggio della tuba di Eustacchio, ha dato buoni risultati: 16 bambini non hanno avuto otiti nei 18 mesi successivi (4 di questi erano in cura farmacologica) e solo 2 non hanno avuto risposta al trattamento.

Studio della dott.ssa Carreiro e della dott.ssa Mills pubblicato su Arch Pediatr Adolesc Med. nel settembre 2003 (leggi abstract) econdotto tra febbraio 1999 e luglio 2001 su 57 pazienti tra i 6 mesi e i 6 anni con otite media ricorrente. I bambini sono stati divisi in un gruppo di controllo sottoposto esclusivamente alla cura farmacologica classica, e in un gruppo di intervento al quale fu sottoposto, oltre al trattamento farmacologico, anche il trattamento osteopatico con tecniche di rilasciamento miofasciale, tecniche membranose, legamentose e di strain-controstrain.
Risultati: il gruppo di controllo ha ottenuto una media di 0,27 episodi di OAM al mese rispetto allo 0,19 del gruppo di intervento. Inoltre mentre nel gruppo di intervento c’è stata una media di 0,30 prescrizioni di antibiotici, in quello di controllo la media è stata dello 0,42. Sono stati sottoposti ad intervento chirurgico 8 pazienti del gruppo di controllo e 1 del gruppo di intervento.