Quando il riso viene raccolto, prima di essere venduto, viene trattato e lavorato. Nel caso del riso bianco, i singoli chicchi vengono completamente messi a nudo: via la crusca ed il germe. Durante questo processo di raffinazione, si perde il 67% della vitamina B3, l’80% della vitamina B1, il 90% della vitamina B6, metà del manganese, metà del fosforo, il 60% del ferro, e tutte le fibre e gli acidi grassi essenziali. Il chicco perde di fatto tutte le sue proprietà nutritive.

Il riso integrale, invece, mantiene intatte le sue proprietà ed è molto più facile da digerire. Per questo rappresenta un alimento più completo e ricco per la vostra dieta.
A spiegare le proprietà benefiche del riso integrale è il dott. Franco Berrino, più volte citato  nei nostri articoli sull’alimentazione per il suo autorevole ruolo in questo campo. Il grano, come il riso – spiega il dott. Berrino nel video di cucinanaturalelab.it– va mangiato nella sua interezza; noi mangiamo soltanto l’endosperma che contiene prevalentemente amido e poche proteine, ma non contiene più sali minerali, vitamine, e grassi essenziali contenuti nel riso”.

Il riso integrale, invece è buono, assicura Berrino, anche senza condirlo, consigliando anche come cuocerlo. Il riso integrale, infatti, non si cucina come il riso bianco: una volta cotto non si scola via l’acqua, ma si cuoce una tazza di riso integrale con due tazze d’acqua con un po’ di sale marino. Quando bolle si abbassa il fuoco a minimo, si appone un frangifiamma e in pochi minuti, quando avrà assorbito tutta la sua acqua sarà pronto. La cottura del riso integrale, meglio se biologico, deve essere di 40-45 minuti.



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