Più del 50 per cento degli uomini e più del 40 per cento delle donne di età compresa tra i 35 e 79 anni, sono ipertesi. A dirlo i dati dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare/Health Examination Survey (leggi qui) a seguito di uno studio condotto dal 2008 al 2012 che ha coinvolto 9107 uomini e donne adulti (35-37 anni).
Eseguita secondo metodologie standardizzate, la ricerca fornisce un quadro attuale della pressione arteriosa e consentendo di valutare i cambiamenti dell’ultimo decennio, i quali sembrano dimostrare un miglior controllo della pressione arteriosa nella popolazione sia attraverso il trattamento che nel miglioramento dello stile di vita. Quest’ultimo aspetto, infatti, incide per il 25 per cento sull’abbassamento della pressione arteriosa e quindi della mortalità osservata.

E a proposito di stili di vita e alimentazione, i dati non lasciano dubbi: “Il 90-95 per cento dei casi d’ipertensione arteriosa (ipertensione essenziale) – si legge nella relazione L’impatto della pressione arteriosa sulla salute a cura del reparto di Epidemiologia delle malattie cerebro e cardiovascolari, Cnesps-Iss – dipende infatti da una cattiva alimentazione, da sovrappeso e obesità, da scarsa attività fisica. L’abitudine al fumo può aggravare la condizione. Solo il 5-10 per cento dei casi di ipertensione è secondaria a una malattia del sistema endocrino o dei reni o dovuta all’assunzione di farmaci. Inoltre, l’ipertensione può comparire durante la gravidanza e complicarla (preeclampsia, eclampsia)”, ma su questa sono anni che cerco di spiegare che è dovuta all’iperventilazione ma nessuno si preoccupa di verificare questo dato oggettivo.

Centrale dunque nella prevenzione di questa malattia – tra i principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari – è l’alimentazione che peraltro comporta la riduzione e il controllo degli altri fattori di rischio – che sono colesterolemia, sovrappeso/obesità e abitudine al fumo – permettendo di ridurre il rischio cardiovascolare globale.
Avere uno stile di vita sano significa innanzitutto seguire un’alimentazione varia e equilibrata, ricca di fibre (frutta, verdura, legumi, cereali, soprattutto integrali) e pesce, povera di grassi saturi (quelli di origine animale, carni rosse, salumi, formaggi) e non troppo “ricca” di calorie. La verdura e la frutta sono molto importanti perché oltre a essere ricche di fibre contengono anche vitamine e sali minerali come il potassio, elemento indispensabile per un buon funzionamento degli organi.

Una cucina ottimale per la salute non può per esempio esimersi dall’utilizzo dell’olio extravergine d’oliva sia crudo che cotto, da utilizzare sempre in alternativa ai grassi di origine animale. In una recente intervista realizzata in esclusiva da Tuttosteopatia.it alla ricercatrice CNR Carla Ferreri, infatti, è emerso chiaramente che l’olio d’oliva, composto principalmente da acido oleico, un acido grasso mono insaturo, rende fluide le membrane cellulari ed ha un ottimo impatto col funzionamento del metabolismo in generale.



Leggi anche Lezioni di cucina naturale, un documento molto interessante realizzato dalla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano.

Perché è importante respirare correttamente

Un aspetto sovente ed erroneamente sottovalutato è che l’ipertensione, insieme a molti altri disturbi cardiaci e non solo, è una malattia da eccesso di respirazione. La pressione alta è dovuta quindi all’iperventilazione. Il fautore di questo principio è il dr. Buteyko il quale ha dimostrato che l’eccesso di respiro è la causa di circa 150 malattie. Tra queste, oltre all’ipertensione, anche asma, epilessia, stenocardia, infarti, colpi apoplettici, emorroidi, impotenza maschile, eczema e molte altre.

Ma cosa ha a che fare la pressione arteriosa con la respirazione? L’ossigeno è trasportato dai globuli rossi, ma se l’ossigeno nelle cellule non è sufficiente il cervello genera una vasocostrizione periferica. Se il globulo rosso può scaricare poco ossigeno lo si fa girare più velocemente per portarne la stessa quantità.
In sostanza l’iperventilazione (respirare troppo) provoca una perdita eccessiva di CO2  che, a sua volta, impedisce all’ossigeno di passare dal sangue ai tessuti (effetto Verigo-Bohr).

Nelle sperimentazioni condotte dal dr. Buteyko a Mosca e San Pietroburgo e dall’università di Brisbane in Australia, i pazienti asmatici o che soffrivano di altre malattie sono guariti una volta eliminata l’iperventilazione.
Per sapere di più sul metodo Buteyko e per imparare a respirare correttamente consulta il sito www.tuttorespiro.it.

Sempre su Tuttorespiro.it  è possibile iscriversi al corso di respirazione online di Massimo Valente per imparare a respirare meno per vivere meglio, cambiando la qualità della vita.

Ma adottare uno stile di vita sano comporta l’osservanza di altri punti fondamentali, che nel documento L’impatto della pressione arteriosa sulla salute a cura di Serena Vannucchi, Luigi Palmieri, Chiara Donfrancesco e Simona Giampaoli – reparto di Epidemiologia delle malattie cerebro e cardiovascolari, Cnesps-Iss e Barbara De Mei – Unità di comunicazione e formazione, Cnesps-Iss – sono elencati in modo puntuale:
Non superare i 5 grammi di sale al giorno: gli alimenti contengono già naturalmente una certa quantità di sale, pertanto l’aggiunta per rendere i cibi “saporiti” non è necessaria, se non in dosi modeste;
limitare il consumo di alcol (non più di un bicchiere di vino al giorno per le donne e un massimo di due per gli uomini);
mantenere il peso forma, cioè l’indice di massa corporea compreso fra 18 e 24 kg/m2 (l’indice di massa corporea è un indicatore che considera insieme peso e altezza);
svolgere una attività fisica regolarmente (camminare almeno 30 minuti al giorno a passo svelto oppure andare in bicicletta o svolgere una attività sportiva per almeno 3-5 volte la settimana);
smettere di fumare.

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