ll ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha risposto ieri all’interrogazione sulle iniziative per il pieno riconoscimento della categoria degli osteopati in diretta su Rai Parlamento durante il Question Time, il tradizionale botta e riposta tra Parlamento e Governo dove, direttamente in aula, i rappresentanti dell’esecutivo rispondono in diretta televisiva, alle interrogazioni dei parlamentari.
“Necessaria una legge – ha detto il ministro – e avviare un lavoro istruttorio con la collaborazione di tutte le associazioni rappresentati l’Osteopatia in Italia”.
(Video della risposta del ministro in fondo alla pagina).
Secondo me la strategia da intraprendere in questo momento potrebbe essere la seguente:
- Scriviamo un documento in cui si affermi l’Osteopatia come professione sanitaria e la assoluta complementarietà con la medicina e la fisioterapia, da far firmare a tutti i primari, medici e ricercatori d’Italia con cui abbiamo costruito relazioni in questi anni. L’idea è che ognuno di noi si faccia carico di far firmare questo documento singolarmente dai medici che si riconoscono in questo documento, per poi raccoglierli tutti insieme;
- Scriviamo un altro documento da presentare a tutti i politici nazionali che possiamo raggiungere sui nostri territori insieme al documento precedente, che elenchi tutti i vantaggi economici che l’Italia trarrebbe dal riconoscimento dell’osteopatia, per esempio:
– la formazione universitaria non cadrebbe a carico delle Università grazie alle scuole di osteopatia già presenti sul territorio, che anzi verserebbero un contributo alle stesse Università per essere accreditate.
– diventando l’osteopatia una professione sanitaria, ci sarà la possibilità per tutti i pazienti di poter scaricare le ricevute. Questo certamente produrrà una maggiore introito di iva da parte dello Stato.
– la diffusione dell’osteopatia certamente porterà una riduzione dei costi della spesa sanitaria. - Intraprendere un’azione di comunicazione importante, così come già proposto in un mio precedente articolo, coordinata da una task force specializzata in comunicazione e marketing, che venga lanciata contemporaneamente in tutta Italia da tutti gli osteopati, seguendo un documento preparato a livello centrale.
Sempre sulla stessa linea positiva, che in questo momento storico la politica ha intrapreso, voglio rendervi partecipi di un incontro che solo domenica scorsa ho tenuto con l’On. Francesco Boccia (in questo momento presidente della commissione bilancio della camera, di cui qualsiasi legge dello Stato deve avere il parere per essere approvata) che, come sapete, riveste un ruolo primario nel PD, il quale mi aveva già anticipato che i tempi sono maturi per il riconoscimento dell’Osteopatia anche attraverso un sondaggio fatto con i suoi colleghi, promettendomi un incontro la settimana successiva le elezioni con Pierpaolo Vargiu, presidente della commissione Sanità e Affari Sociali della Camera, per concordare insieme un percorso per una legge che riconosca l’osteopatia come professione sanitaria.
A seguire è stata presentata da Ignazio Abrignani (FI), l’interpellanza sulle iniziative intraprese per il pieno riconoscimento professionale della categoria degli osteopati.
Per riassumere il ministro ha detto:
"Colgo l’occasione per anticipare che ho dato mandato ai miei uffici di avviare un lavoro istruttorio e di confronto con le principali rappresentanze della professione di osteopata al fine di elaborare una proposta normativa volta ad istituire anche in Italia la professione di osteopata. Per tale strada garantiremo la dovuta dignità professionale ai numerosi operatori del settore, che ad oggi sono ancora costretti ad operare confrontandosi con un assetto normativo alquanto incerto – ha risposto Lorenzin -. Ritengo che tale soluzione normativa sia l’unica in grado di disciplinare in modo compiuto la predetta professione".
"Inoltre – ha concluso il ministro – l’attenzione che anche il Parlamento sta rivolgendo all’argomento mi induce a ritenere che i tempi siano ormai maturi per intervenire in tal senso. Già nelle prossime settimane nell’ambito del disegno di legge di mia iniziativa, recante disposizioni in materia sanitaria, il cui iter, come è noto, è già stato avviato al Senato, tale obiettivo potrà essere colto in tempi brevi, contando soprattutto sul proficuo e necessario supporto del Parlamento".
Ora dobbiamo essere UNITI, CHIARI , AGGREGATI e Soprattutto DOBBIAMO FAR VALERE LA FORMAZIONE DELLE NOSTRE SCUOLE E LA PROFESSIONE DELL’OSTEOPATA CONTRIBUENDO TUTTI PER IL RICONOSCIMENTO
Continueremo tutti a fare la nostra parte. Senza sosta.
Molto interessante.Solo una precisazione, nel caso l’osteopatia divenisse professione sanitaria, lo Stato non avrebbe un introito attraverso l’IVA, poichè le professioni sanitarie emettono fattura in esenzione di IVA, secondo l’articolo 10.
Comunque un grosso ringraziamento a tutti i colleghi che hanno portato avanti la nostra professione in questi anni, con tutte le dificoltà del caso (ne so qualcosa).
AVANTI I TEMPI SONO VERAMENTE MATURI!!!
Riccardo
Scusate, sono diventato osteopata da poco e per cercare di capire qualcosa dal punto di vista politico sono riuscito a presenziare all’incontro col ROI tenutosi a Roma, al CNA, circa un mese fa; in quell’occasione il presidente del CNA, Giorgio Berloffa, ha detto (se non ho capito male) che per il riconoscimento dell’osteopatia siamo molto lontani per tanti e svariati motivi; ora, a un mese di distanza leggo tutte queste affermazioni che invece mi fanno molto ben sperare. Tutto ciò quindi mi porta ad una grandissima confusione; e la mia domanda è semplicemente: A CHI DEVO CREDERE???
Massimo concordo secondo me dovremmo spingere per un incontro giovedì 22 a bologna con tutti i soci e i due candidati presidente per definire, linee, criteri ma soprattutto cercare di evidenziare alcuni aspetti inderogabili sul come il registro deve cambiare, questo bisogna chiarirlo prima della votazione e della discussione del 23.
Il Vento è in poppa ma la nave non è ancora in porto. Il Roi deve cambiare passo al di là di chi vince le elezioni.
Riuniamoci il 22.
In accordo con Massimo, in questa fase è di fondamentale importanza rimanere uniti, come il network cellulare insegna!
Marco Zullu, segui, partecipa, non fidarti di nessuno fatti la tue idea.
Massimo concordo secondo me dovremmo spingere per un incontro giovedì 22 a bologna con tutti i soci e i due candidati presidente per definire, linee, criteri ma soprattutto cercare di evidenziare alcuni aspetti inderogabili sul come il registro deve cambiare, questo bisogna chiarirlo prima della votazione e della discussione del 23.
Il Vento è in poppa ma la nave non è ancora in porto. Il Roi deve cambiare passo al di là di chi vince le elezioni.
Riuniamoci il 22.
Scusate, sono diventato osteopata da poco e per cercare di capire qualcosa dal punto di vista politico sono riuscito a presenziare all’incontro col ROI tenutosi a Roma, al CNA, circa un mese fa; in quell’occasione il presidente del CNA, Giorgio Berloffa, ha detto (se non ho capito male) che per il riconoscimento dell’osteopatia siamo molto lontani per tanti e svariati motivi; ora, a un mese di distanza leggo tutte queste affermazioni che invece mi fanno molto ben sperare. Tutto ciò quindi mi porta ad una grandissima confusione; e la mia domanda è semplicemente: A CHI DEVO CREDERE???
In accordo con Massimo, in questa fase è di fondamentale importanza rimanere uniti, come il network cellulare insegna!
Marco Zullu, segui, partecipa, non fidarti di nessuno fatti la tue idea.
Molto interessante.Solo una precisazione, nel caso l’osteopatia divenisse professione sanitaria, lo Stato non avrebbe un introito attraverso l’IVA, poichè le professioni sanitarie emettono fattura in esenzione di IVA, secondo l’articolo 10.
Comunque un grosso ringraziamento a tutti i colleghi che hanno portato avanti la nostra professione in questi anni, con tutte le dificoltà del caso (ne so qualcosa).
AVANTI I TEMPI SONO VERAMENTE MATURI!!!
Riccardo
Continueremo tutti a fare la nostra parte. Senza sosta.
A seguire è stata presentata da Ignazio Abrignani (FI), l’interpellanza sulle iniziative intraprese per il pieno riconoscimento professionale della categoria degli osteopati.
Per riassumere il ministro ha detto:
"Colgo l’occasione per anticipare che ho dato mandato ai miei uffici di avviare un lavoro istruttorio e di confronto con le principali rappresentanze della professione di osteopata al fine di elaborare una proposta normativa volta ad istituire anche in Italia la professione di osteopata. Per tale strada garantiremo la dovuta dignità professionale ai numerosi operatori del settore, che ad oggi sono ancora costretti ad operare confrontandosi con un assetto normativo alquanto incerto – ha risposto Lorenzin -. Ritengo che tale soluzione normativa sia l’unica in grado di disciplinare in modo compiuto la predetta professione".
"Inoltre – ha concluso il ministro – l’attenzione che anche il Parlamento sta rivolgendo all’argomento mi induce a ritenere che i tempi siano ormai maturi per intervenire in tal senso. Già nelle prossime settimane nell’ambito del disegno di legge di mia iniziativa, recante disposizioni in materia sanitaria, il cui iter, come è noto, è già stato avviato al Senato, tale obiettivo potrà essere colto in tempi brevi, contando soprattutto sul proficuo e necessario supporto del Parlamento".
Ora dobbiamo essere UNITI, CHIARI , AGGREGATI e Soprattutto DOBBIAMO FAR VALERE LA FORMAZIONE DELLE NOSTRE SCUOLE E LA PROFESSIONE DELL’OSTEOPATA CONTRIBUENDO TUTTI PER IL RICONOSCIMENTO