a cura del dott. D. Bongiorno D.O. M.R.O. (I)
davidebongiorno.wordpress.com
e-mail: davidebongiorno.do@libero.it

Premessa: questo post, insieme ad altri che verranno pubblicati in questo blog, fanno parte di un progetto di verifica delle nozioni di anatomia viscerale che verrà, con maggiore compiutezza, esposto nell’ambito del mio Corso Postgraduate “FUSAE – Fascial-motion UltraSonographic Anatomic Evaluation. I movimenti nascosti” (sedi e date da definire).

La regione epigastrica è quella che mi permette di affrontare al meglio, in termini di reperi anatomici, l’argomento espresso nel titolo di questo ampio articolo.

Dalle prime iniziali valutazioni ecografiche dell’addome ho sempre poi indagato con estrema attenzione questo quadrante addominale poiché zona cruciale di numerosi errori valutativi sia diagnostici che clinici, oltre ad essere la zona percentualmente più caratteristica per affezioni estese dal funzionale all’organico.
Proprio perché incrocio così importante è qui che, a mio parere, si gioca la partita più importante di confronto tra noi osteopati e i medici clinici. Posso dirvi che anche tra i medici non sono rari gli errori valutativi, identificativi, di una regione così importante ove si incrociano e sovrappongono anatomicamente stomaco, duodeno, pancreas, vie biliari, asse venoso porto-cavale e aorta addominale. Ognuna di queste meriterebbe un discorso a parte e non è escluso che nelle prossime “news dal mio blog” non inizi a parlarvene in modo integrato, ovvio, come penso di avervi abituato.



La tecnica FUSAE, inizia con la ricerca e visualizzazione della ghiandola pancreatica che, tramite la sonda ecografica, si trova centrata nell’epigastrio. La ricerca di quest’organo, come di altri “target” anatomici, si effettua con il reperimento delle strutture vascolari che sono in genere le meglio visualizzabili; per il pancreas sono l’oliva portale e l’arteria mesenterica superiore (più sotto una tabella esemplificativa).

Scivolando al limite inferiore dell’apofisi xifoidea con la sonda si mette in evidenza il pancreas. L’asse pancreatico è orientato supero-inferiormente, da sinistra a destra e postero-anteriormente: complessivamente in basso, avanti e destra.

Questo accesso sonografico, noto agli ecografisti, disegna il pancreas (fig.) con le strutture vascolari che ne permettono l’ancora più precisa identificazione. A questo vi associo i punti che, nell’ambito dell’Osteopatia Viscerale, sono attribuibili a punti di repere:

  • Arteria mesenterica superiore (radice del mesentere);
  • Duodeno (1^ porzione orizzontale che si trova anteriore al corpo pancreatico);
  • Legamento epato-duodenale (piccolo epiploon idealmente disegnato dall’istmo pancreatico verso l’ilo epatico);
  • Vena porta (“oliva portale” dove cioè la v. splenica si unisce alla v. mesenterica superiore);
  • Via biliare principale extraepatica (VBP-Cistico-Coledoco);
  • Termine retroduodenale della via biliare (Area riferibile alla Papilla di Vater – Sfintere di Oddi) spesso mascherato da aria e “rumore” intestinale.

Fig. Fonte: davidebongiorno.wordpress.com

Personalmente considero che qui si celebri uno dei punti di massima confusione e differenza tra l’anatomia reale e quella dell’osteopatia classica.
Dobbiamo però fare alcune considerazioni: le scansioni ecografiche sono state effettuate in modo ordinato e regolare partendo dal piano iuxta-xifoideo e mantenendo l’orizzontalità secondo il piano del lettino, come fosse una tomografia assiale. Ovviamente essendo eseguita a “mano libera” non posso pretendere che si creda alla perpendicolarità ortogonale (90°). La prima parte ortogonale sul piano corrispondente alla regione xifoidea e l’ultima a livello dell’ombelico (si intravede un’ombra perpendicolare che si situa al punto medio dell’immagine ecografia. L’Aorta Addominale mostra il punto di carrefour Aorto-Iliaco.

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