Il 6 Aprile 2013 si è tenuto all’Hotel Vanvitelli  di Caserta l’incontro promosso dalla SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) diretta dal dott. Giuseppe di Mauro con Coordinamento Scientifico del Dott. Giovanni Petrazzuoli, dal titolo: Interdisciplinarità in Pediatria: Osteopatia e….

Questo incontro, dedicato ai medici pediatri, raccoglie idealmente l’eredità di una ricerca clinica condotta per tre anni dal 2004 al 2008 nel Servizio di Fisiatria della Divisione di Ortopedia dell’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù di Palidoro Roma, sotto la direzione della Fisiatra, Dott. Silvana Boscarino. Nel corso di tale ricerca, dal titolo: “Alterazioni posturali nell’età 0-18 anni: penetranza clinica e timing di interventi riabilitativi”, il gruppo composto dalla Dr.ssa Boscarino, dalla Dr.ssa V. Savoia e dall’Osteopata D.O Pietro la Viola ha condotto in particolare la ricerca su torcicollo e plagiocefalie non sinostotiche nell’età neonatale, dismorfismi e paramorfismi del rachide nella prima infanzia e adolescenza.

Leggi qui l’esperienza osteopatica nell’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù di Palidoro, Roma.

I risultati di tale ricerca sono stati oggetto di relazione in vari congressi di osteopatia, presentati in un poster al Congresso di Pediatria Internazionale di Roma (2008) e al Congresso Simfer 2010; l’attività dell’osteopata ha per tre anni fatto parte integrante della rosa di trattamenti terapeutici offerti in convenzione in ambito ospedaliero e la soddisfazione dell’utenza ha indirizzato i ricercatori a verificare se il trattamento osteopatico potesse effettivamente essere di supporto in altri campi della clinica  pediatrica; per tale motivo vennero contattate la Divisione di ORL, di Oculistica  e di Odontoiatria dell’Ospedale di Palidoro, nella persona rispettivamente del Dr.P.Bianchi, del Dr.P. Capozzi con l’Ortottista Dr. Montes, e della Dr.ssa V. Parodi.



L’esperienza comune condusse alla formulazione di un evento formativo intra ospedaliero, che ebbe notevole successo seppur rivolto solo ad infermieri e tecnici. La ricerca clinica ufficiale ed i trattamenti osteopatici in ambito ospedaliero si sono conclusi nel 2009.

Le relazioni ascoltate il 6 Aprile sono state il racconto di questa esperienza e delle considerazioni che i diversi specialisti ne hanno tratto:

  1. Il Dr. La Viola, osteopata, ha ricordato le premesse teoriche della Medicina Osteopatica, così come esposte dai fondatori Dr. Still e W. Sutherland, e che si potrebbero condensare nell’intuizione che una noxa di natura meccanica può essere ragionevolmente considerata una concausa comune nella perdita della fisiologica omeostasi e nell’insorgenza di patologie a carico di organi e apparati dove si verifichino retrazioni fasciali con perdita di movimento e alterazioni locali del microcircolo;
  2. La Dott.ssa Boscarino ha ricordato che alla luce delle moderne ricerche sulla fascia, sul connettivo, sulla MEC, è dimostrato che il network connettivale parla un linguaggio meccanico, comprensibile, attraverso l’azione dei trasduttori meccanici (sistema fibronectina-integrine) dai componenti intracellulari, che in base alle informazioni ricevute possono riarrangiare morfologia e funzione cellulare secondo il modello tensegritivo.
    In altre parole il trauma meccanico perinatale descritto nella “sindrome del bambino modellato”, (moulded baby) si traduce, in una percentuale altissima di neonati normali (70-80 per cento), in disfunzione craniale, cioè restrizione di movimento a livello delle suture craniche; se la disfunzione non è reversibile spontaneamente, coadiuvata dall’allattamento al seno, le alterazioni cranio facciali che sono già evidenti nel 72 per cento dei nati alla nascita (studio di pediatri inglesi del 2007), si fissano per la retrazione della rete connettivale organizzata in fibrosi e condizionano il futuro sviluppo scheletrico cranio facciale, nonché pongono le basi meccaniche per una disfunzione complessa posturale, trasmessa secondo le catene miofasciali dal cranio sino al piede, creando anche una situazione di fragilità per gli organi (lingua, orecchio, muscolatura estrinseca dell’occhio), gli apparati (stomatognatico, digerente respiratorio) e le funzioni connesse (suzione, respirazione, linguaggio, etc.).
    L’alterazione complessa posturale, descritta come IPA (infantile postural asymmetry) o TC syndrome (deficit rotazione cervicale con curvatura del tronco, accompagnata spesso da contrattura in adduzione dell’anca e piede,) è stata descritta in lavori pediatrici e ortopedici; nell’esperienza della Dr.ssa Boscarino si conferma che anche tali alterazioni posturali tendono a strutturarsi poi durante lo sviluppo, seguendo il percorso della miofascia, dando origine a cifosi rigide, scoliosi posturali o minori o bidimensionali a bassa spinta evolutiva, essendo anche all’origine dei dislivelli di bacino con falsa gamba corta, dovuta alla programmazione degli arti inferiori in valgo e/ o varo. Il trattamento osteopatico assume non solo il valore di trattamento riabilitativo.
  3. Per la Dott.ssa Parodi, l’osservazione e lo studio della funzione linguale è di fondamentale importanza nei giovani pazienti portatori di malocclusione dentale o scheletrica: spesso la forma delle arcate dentali e delle ossa mascellari sono influenzate dalla forza della lingua e dei muscoli facciali. Le funzioni della lingua sono molteplici e regolate da diversi nervi cranici.
    Le funzioni motorie come la suzione-deglutizione, la conformazione e l’equilibrio dipendono dall’azione del nervo ipoglosso. Le funzioni sensitive come il gusto, l’esplorazione e la propriocezione dipendono principalmente dal nervo trigemino e dai nervi glossofaringeo e vago.
    I precedenti nervi attraversano la regione posteriore del cranio e  possono essere molto sollecitati durante il travaglio e il parto. Con l’allattamento al seno il cranio del neonato può riprendere spontaneamente la propria forma e le sollecitazioni sui nervi diminuiscono, ma molto frequentemente (in uno studio sui neonati la Dott.ssa Frymann riscontro disfunzioni craniali nell’80 per cento dei casi) questo ritorno alla fisiologia è difficile e lento.
    Le manipolazioni osteopatiche fin dai primi giorni dopo la nascita possono essere di grande aiuto per ripristinare la corretta fisiologia del movimento cranio sacrale.
    Oltre all’osservazione della forma del cranio e delle asimmetrie di posizione del neonato, è importantissimo osservare il frenulo linguale: se è corto, può ostacolare la suzione e creare le basi per una malocclusione dento scheletrica. Nei bambini in età scolare si può osservare la funzione della lingua nell’organizzazione posturale del corpo: spesso pazienti con disfunzione linguale presentano alterazioni posturali e problemi cervicali. In corso di terapia ortodontica è utilissimo il riequilibrio della funzione linguale attraverso esercizi logopedici associati a trattamenti osteopatici. In questi casi si riducono i tempi di terapia con l’apparecchio e si ottengono risultati duraturi nel tempo.
  4. Il Dr. Bianchi ha riferito i dati iniziali della sua osservazione, rivolta al trattamento osteopatico come terapia di supporto nella OMR considerando anche la disfunzione craniale nelle concause dell’affezione; i dati, per quanto esigui e iniziali, sono stati ritenuti incoraggianti per proseguire la sperimentazione, uscendo dalle strettoie della EBM, e aprendo su strade innovative che bisogna comunque avere l’onestà intellettuale di percorrere.
  5. Anche l’ortottista Dr. Montes dopo avere illustrato le cause oculistiche della PAC (posizione anomala del capo) ponendo in guardia da facili diagnosi “posturologiche” di disfunzione della muscolatura estrinseca dell’occhio ed escludendo allo stato attuale dell’arte la disfunzione craniale come concausa in suddette alterazioni, ha presentato due case report degni di interesse:una paresi del IV paio di nervi cranici insorta al terzo mese di vita in neonata  con disfunzione craniale, e trattata con successo con terapia ortottica e osteopaticauna scoliosi di 38° in portatrice di disfunzione cranica e di strabismo, regredita radiograficamente a 8° in corso di trattamento oculistico e osteopatico.
    Anche in questo caso la ricerca necessita di ulteriori dati e osservazioni.
  6. Il dott. Francesco De Martino,Osteopata D.O.  a conclusione ha presentato due casi clinici:
    il primo di plagiocefalia posizionale ed il secondo  di torcicollo miogeno congenito, dimostrando che con adeguati trattamenti osteopatici si ottiene la risoluzione completa della patologia  con visione della relativa documentazione ecografica e fotografica.

A conclusione gli Osteopati hanno dato dimostrazione pratica  di diagnosi palpatoria osteopatica e trattamento cranio-sacrale in due bambini, con notevole gradimento da parte dei pediatri.
Quindi l’Osteopatia si propone come percorso riabilitativo-preventivo possibile anche in età neonatale per la delicatezza del gesto e l’outcome notevole.

Il Dott. Giovanni Petrazzuoli, pediatra di famiglia e Coordinatore Scientifico dell’evento ha espresso notevole soddisfazione per l’interesse sull’argomento da parte dei pediatri che hanno ricevuto  nozioni di base sull’osteopatia in pediatria; tali nozioni vanno ulteriormente approfondite per dare sempre il meglio ai nostri piccoli pazienti.

Il Presidente della SIPPS, Dott. Giuseppe Di Mauro ringrazia  tutti i relatori ed i moderatori  presenti all’evento per il prezioso  contributo apportato alla nostra categoria; un ulteriore ringraziamento va al R.O.I., Campus Salute Sezione Caserta e Tuttosteopatia.it per il patrocinio offerto ed augura sempre una più stretta collaborazione tra  le due discipline: la Pediatria e l’Osteopatia.

A cura del Presidente SIPPS, Dott Giuseppe di Mauro
e del Coordinatore Scientifico Dott. Giovanni Petrazzuoli