L’osteopata Filippo Piarulli durante una seduta di osteopatia neonatale

Sono sempre di più le realtà ospedaliere e sanitarie che accolgono l’osteopatia in Italia. Questa volta tocca alla Puglia che con l’ingresso”dell’osteopatia nel reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Bari, ci consegna un altro importante esempio di come l’osteopatia possa essere efficace affiancata alla medicina tradizionale, per esempio nel trattamento di disfunzioni date da adattamenti posizionali a seguito di parti difficili e non solo.

Ce ne parla l’osteopata responsabile del progetto, Filippo Piarulli, che da circa un mese porta avanti con successo questo “servizio di osteopatia” offerto dal Policlinico di Bari, nel reparto di Neonatologia e TIN, sia ai pazienti ospedalizzati che a quelli seguiti ambulatorialmente, ogni martedì pomeriggio per 6 ore.

In un mese sono vari i neonati trattati con l’osteopatia sia ambulatoriali che ricoverati.



“Tutto ha avuto inizio da un incontro professionale con il prof. Nicola Laforgia, direttore della Neonatologia e Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari – spiega l’osteopata Piarulli – da cui è nata l’idea, un anno fa, di presentare il progetto di collaborazione dal titolo Trattamento Osteopatico in Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale.

L’assenso al progetto, di durata annuale con possibilità di rinnovo, è arrivato circa un mese fa, raccogliendo in breve tempo il consenso di medici, genitori e piccoli pazienti, trattati con l’osteopatia per patologie diverse, come plagiocefalie posizionali, idrocefali e, più in generale, per patologie date da adattamenti posizionali, previa indicazione medica.

“È il medico neonatologo a chiedere il nostro intervento – ci racconta Piarulli – di cui si usufruisce gratuitamente. Dopo l’iniziale inconsapevolezza soprattutto dei genitori, ma anche dei medici, riguardo la pratica osteopatica, in breve tempo, posso dire di cogliere stupore ed entusiasmo per i risultati, che vengono accuratamente registrati per le successive valutazioni di sicurezza ed efficacia”.

Aggiunge il Prof. Nicola Laforgia, direttore della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale: “Il progetto che abbiamo fortemente voluto, relativo al trattamento osteopatico del neonato, ha lo scopo di offrire una modalità di trattamento, già sperimentata in altre realtà fuori e dentro l’italia, che ha già dato risultati importanti per la salute dei neonati. Da un punto di vista scientifico, abbiamo approntanto un protocollo strutturato che prevede la registrazione attenta e documentata, con ogni mezzo, anche tecnologico, della situazione del neonato che viene trattato dall’osteopata, per un percorso di audit mensili che hanno lo scopo di valutare compliance, sicurezza ed efficacia. Al momento le patologie che stiamo sottoponendo al trattamento osteopatico sono le deformità posizionali del cranio, ma non escludiamo di estendere il trattamento ad altre patologie, quali il reflusso gastroesofageo, le deformità osteotendinee, gli impacci motori del pretermine. Sottolineo l’importanza di un approccio coordinato e multidisciplinare al neonato che, oggi, vede già coinvolti, specialisti diversi, per diverse patologie specifiche. Con lo stesso obiettivo e con l’unica finalità del miglioramento delle cure al nostro piccolo paziente si inserisce perfettamente la collaborazione con l’osteopata, che, non ho dubbi, ha un ruolo importante”.

L’osteopata Filippo Piarulli resterà al Policlinico di Bari per un anno, quando si concluderà il progetto in Neonatologia e Terapia intensiva neonatale e si deciderà per un possibile rinnovo.

Filippo Piarulli è anche referente italiano di una equipe di osteopati per il progetto “L’Altro Ambulatorio” avviato a Bari a gennaio 2015 nella chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, dove una volta al mese, la domenica mattina, nei locali della comunità, in via S. Quasimodo 68, si offre servizio sanitario volontario a chi ne ha bisogno.

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