Perché è necessario creare una cultura nuova in sanità? Perché non è sufficiente il parere dello specialista al momento del bisogno? Si parla tanto di consenso informato, ma quante volte il paziente dà il consenso a trattamenti medici senza avere un’informazione più adeguata che gli permetta di scegliere fra più possibilità terapeutiche?

Questi sono i motivi che ci hanno spinto ad organizzare un seminario aperto al pubblico come quello del 1 giugno al centro Allende di La Spezia, in viale Mazzini 2, su uno dei momenti più delicati e determinanti per la vita di un individuo: La gravidanza, il parto e il bambino: l’osteopatia e il sostegno naturale alla nascita della vita.

Scarica qui la locandina dell’evento con il programma.

L’idea è nata durante un seminario di aggiornamento in osteopatia: trovandomi con colleghi che lavorano in  altre zone d’Italia è stato inevitabile il confronto con realtà diverse di prendersi cura delle persone e dei loro disagi. Quello che è emerso è la direzione che certe strutture sanitarie hanno preso, verso una maggiore integrazione tra medicina ufficiale allopatica e medicine complementari.

Un grosso passo avanti è stato fatto nel centro ospedaliero di medicina integrata G. Petruccioli di Pitigliano (GR) dove, accanto alle classiche cure farmacologiche, i pazienti possono scegliere di essere curati anche con l’omeopatia, l’agopuntura, la fitoterapia e presto anche con l’osteopatia.



A questo proposito, leggi l’articolo pubblicato su Tuttosteopatia.it: “Possibilità future di includere l’Osteopatia tra i servizi erogabili all’ospedale di Pitigliano”: a dirlo la responsabile Bernardini.

Il confronto fra vari modi di “fare medicina” che verrà presentato in questo seminario permette di identificare i limiti dei singoli approcci e capire in quali casi è possibile spingersi oltre con un altro metodo o con l’integrazione dello stesso ad un metodo tradizionale. Questo è un passo verso la scomparsa di frasi che spesso si sentono dire da alcuni specialisti: “mi dispiace, non si può fare nulla per questo problema”, “col tempo si attenueranno i suoi sintomi …”, ecc. Frasi che costringono spesso i pazienti alla rassegnazione (che non giova allo stato di salute) o alla ricerca, affidata spesso al consiglio del vicino di casa, di rimedi alternativi.
Le affermazioni spicciole e limitanti potrebbero essere sostituite da espressioni come: “con l’approccio tradizionale possiamo arrivare fino a questo punto, ma possiamo ottenere un risultato migliore integrando il trattamento con quest’altro metodo…”.

Attraverso l’integrazione, l’associazione dei vari modi di fare medicina si potrà creare una democrazia sanitaria in cui il paziente, consapevolmente  informato, potrà scegliere fra una gamma più ampia di offerte terapeutiche e non essere di necessità trattato da principio con approcci spesso troppo aggressivi ed invasivi per il suo corpo. Una democrazia sanitaria è il naturale presupposto di una democrazia anche economica perché attualmente le persone pagano le tasse solo per un tipo di approccio medico e devono aggiungere spese per accedere a medicine complementari somministrate in attività private.

Tutto ciò è realizzabile solo promuovendo  una cultura nuova della salute, approfondendo  gli aspetti della prevenzione primaria in merito agli stili di vita come alimentazione, attività fisica e stato emotivo (determinanti nel creare quel terreno su cui possono nascere le patologie), e approfondire la conoscenza delle medicine complementari come l’osteopatia, delle quali si sente sempre dire: “io ci credo/non ci credo all’efficacia di questo approccio”, come se fossimo davanti ad un dogma, quando oramai siamo di fronte ad un’evidenza sia scientifica che di domanda di mercato da parte delle persone, che dimostra l’utilità di questo approccio.

Solo persone informate e culturalmente aperte ad approcci attualmente classificati come medicine complementari  possono dare voce ad una domanda che generi un’offerta più ampia da parte del sistema sanitario per la cura dell’individuo, e creare un’Integrazione fra due mondi ancora spesso ed innaturalmente in competizione: quello della medicina allopatica e quello delle medicine complementari, confondendo spesso i “pazienti” con dei “clienti”.

Nel seminario si darà spazio ad aspetti come il sostegno alla coppia che sarà il terreno di nascita e crescita della nuova vita, si rivisiteranno i tre trimestri della gravidanza da un punto di vista emotivo della partoriente e dell’ambiente col quale si deve confrontare in tali periodi, si parlerà del parto come espressione della salute e non come evento da medicalizzare, ed infine una parte su che cos’è l’osteopatia e come viene integrata nella prassi clinica di alcuni reparti dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
Al termine, verrà riservato uno spazio alle domande e al confronto per approfondire gli aspetti che più interessano i partecipanti. Tutto questo nell’ottica della gratuità della cultura e della conoscenza in quanto l’ingresso è gratuito e aperto a personale medico e non.