Ieri la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la Legge in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi, fra cui l’Osteopatia. Si tratta di un passo importante che di fatto consegna anche l’Osteopatia tra le “professioni intellettuali non ordinistiche” in un modello diverso, aperto, organizzato su base volontaria, orizzontale, in cui la legittimazione è frutto di un’autoregolamentazione, dalla quale scaturiscono attestazioni e certificazioni delle competenze.
Ecco il testo della Legge n. 3270: clicca qui
Questa la novità sostanziale per gli osteopati, i quali potranno utilizzare il testo dell’Uni come forma di garanzia sul mercato, per cui gli utenti potranno scegliere tra operatori “accreditati”. Il sistema di qualità professionale previsto dalla norma potrà fornire indicatori utili a consentire la tracciabilità del percorso professionale e, quindi, in grado rispondere a tre semplici domande: chi sa fare cosa, come lo sa fare, come ha imparato a farlo.
Qualificazione delle professioni non regolamentate, garanzia e tutela degli utenti sono le finalità preminenti della Legge, che stabilisce inoltre il modo attraverso cui garantire questi prerequisiti: sia attraverso l’attivazione di appositi sportelli di riferimento presso le specifiche organizzazioni professionali, sia promuovendo l’autoregolamentazione volontaria basata sul rispetto della norma UNI (che l’Osteopatia già possiede), così come previsto dall’art. 6 della Legge.
Al contempo l’art. 2 prevede la possibilità di costituire delle associazioni a carattere professionale su base volontaria volte da un lato a valorizzare le competenze degli associati, dall’altro a garantire il rispetto delle regole deontologiche e dunque la tutela degli utenti, come il ROI per esempio.
”Le associazioni professionali – ha spiegato Erminio Quartiani della presidenza del gruppo Pd della Camera – potranno autoregolamentarsi e qualificare l’esercizio dell’attività professionale tramite norme tecniche UNI, rilasciare ai propri iscritti specifici attestati, anche a tutela dei consumatori (cittadini, imprese private e pubbliche, amministrazione pubblica). Saranno così valorizzate le competenze di tutti i professionisti associati, garantendo il rispetto delle regole deontologiche”.
L’elenco delle associazioni professionali e delle forme aggregative di tali associazioni eventualmente costituite, sarà pubblicato nel sito internet del Ministero dello Sviluppo Economico, lo stesso deputato a svolgere i compiti di vigilanza sulla corretta attuazione delle disposizioni della legge.
Un’altra novità è l’introduzione dello sportello informativo promosso dall’associazione come forma di garanzia a tutela del cittadino-consumatore. I committenti delle prestazioni professionali vi si possono rivolgere in caso di contenzioso con i singoli professionisti, nonché ottenere informazioni relative all’attività professionale e, in generale, agli standard qualitativi da esse richiesti agli iscritti.
In linea con le più evolute esperienze europee, attraverso lo strumento della certificazione, si potrà consegnare agli utenti del servizio (in questo caso i pazienti) le necessarie garanzie di qualità del professionista.
A rilasciare tali certificazioni di conformità alla norma tecnica UNI, su richiesta del singolo professionista anche non iscritto ad alcuna associazione sono, stando all’art. 9 della legge, gli organismi di certificazione accreditati dall’organismo unico nazionale di accreditamento ai sensi del regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008. In Italia l’attività di accreditamento degli Organismi di certificazione è svolta da ACCREDIA – Ente Italiano di Accreditamento – l’unico organismo nazionale autorizzato dallo Stato a svolgere attività di accreditamento.
Nei prossimi giorni cercheremo di sviluppare al meglio i punti della legge che a breve sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.
Evviva! Bellissimo regalo di natale per noi, che è il frutto di anni di lotta contro il lobby piu arrogante del paese! grazie Roi,il presidente Rossi e tutti amici/colleghi che hanno cotribuito alla realizzazione di questo sogno!
Complimenti a tutti coloro che hanno lavorato per ottenere questo importante risultato!
Passato poi il momento di gioia e entusiasmo bisognerà sedersi davanti un tavolo e capire bene cosa implica per la nostra professione. Penso per esempio alla disparità di trattamenti fiscali ( penso all’iva) presenti all’interno della nostra professione. Come ci comporteremo? Pagheremo tutti l’Iva? Spero proprio di SI!!! visto che siamo tutti Osteopati … adesso esistiamo!!
Ciao a Tutti e Buone Feste
BENE, BENE. E’ UNA RIVOLUZIONE CULTURALE PER L’ITALIA. LE LOBBY NON SONO RIUSCITA A FERMARLA. SICURAMENTE BENE PER L’OSTEOPATIA CHE SI TROVA GIA’ PRONTA. ANCORA GRAZIE AL PRESIDENTE ROI E AMICO DADO ROSSI E A TUTTI QUELLI CHE HANNO LAVORATO PER QUESTI RISULTATI. ALTRI IMPORTANTI PASSAGGI CI ATTENDONO, MA LA PORTA ORA E’ APERTA. E SPERIAMO DI NON DOVER PAGARE NESSUNO L’IVA E CHE LE NOSTRE FATTURE POSSANO ESSERE SCARICATE DAI PAZIENTI E CHE NON SI POSSA FARE OSTEOPATIA EFATTURARE COME FKT! MA SPERIAMO CHE IN FUTURO DI POTERCI SENTIRE TUTTI OSTEOPATI E BASTA!!!!
Caro Ugo hai proprio ragione!!! Speriamo! però per il momento esiste questa veramente irritabile diseguaglianza. Tu sai che io ho studiato in Francia. Aii tempi in cui io ero lì, ovvero dal 94′ al 98′ un prerequisito fondamentale per l’iscrizione al ROF era fatturare come Osteopata con tutto ciò che ne conseguiva ( in quel periodo gli osteopati si pagavano l’IVA e si beccavano le querele dall’ordine dei medici per Abuso di professione medica). Spero che nessuno me ne voglia è una semplice considerazione che verte sulla necessità di avere una azione che sia testimonianza di coerenza piuttosto che di opportunità!
Salve, mi chiedo se questa "vittoria" sia l’inizio di un percorso che ci porterà ad essere veramente riconosciuti come terapeuti della salute o se sarà un contentino e la nostra professione resterà non riconosciuta per altri 30 anni. Intanto i nostri pazienti non possono scaricare le fatture,si pagano il 21 per cento di iva e noi ci paghiamo l’inps come se fossimo a contratto cocopro nei confronti di noi stessi… questa vittoria non mi fa sentire riconosciuta ma ancora una volta imbrogliata da un sistema .
Cara Cristina concordo con te…
A mio modesto parere credo che i problemi attuali per ciò che concerne le professioni sanitarie (diciamo riabilitative) o quelle professioni che aspirano ad esserlo, scaturiscano dal fatto che si è scelto di non regolamentare fin dall’inizio l’ammissione a questi corsi "alternativi" (se così vogliamo chiamarli), mi spiego meglio : non penso sia giusto che l’osteopatia venga riconosciuta come professione sanitaria per il semplice fatto che i background di ogni professionista sono diversi. Le scuole di osteopatia hanno sbagliato (per soldi viene da pensare) ad ammettere individui non frequentanti o diplomati/laureati in professioni sanitarie o mediche (mi riferisco per esempio ai scienze motorie, di cui NON VOGLIO assolutamente sminuire nulla). Con questo voglio dire che, per esempio, come medico, che ha studiato 6 anni + 5 di specializzazione e magari altri 6 di specializzazione in osteopatia, mi darebbe parecchio fastidio sapere di dovermi confrontare con colleghi che han preso una "via" più breve (sempre se così vogliamo vederla). Per non parlare dell’abusivismo che si è andato a creare.
Poi ovviamente sta al cliente/paziente decidere da chi andare, perchè son sicuro che ci siano validi professionisti che non hanno curricula al pari di quelli di un medico come nell’esempio, ma assolutamente competenti.
Concordo con Marco, la scelta di non regolamentare i corsi da subito(es: dare accesso agli scienze motorie che non sono una professione sanitaria) ha sicuramente penalizzato l’immagine dell’Osteopatia.
Mah vorrei conoscere la professione dei due interlocutori qui sopra. Io sono un Osteopata e mi sono formato tra Italia e Francia presso scuole full time. Innanzitutto L’Osteopatia è professione sanitaria e non riabilitativa e aggiungo e sottolineo primaria. Questa collocazione per l’Osteopatia è naturale se si conoscono principi e definizione dell’OMS. Penso che sia giunto il momento anche in Italia di dare seguito a questi principi e realizzare un corso di formazione unico come naturale seguito dei corsi full time. Non ci si deve inventare nulla poichè il modello è quello giá utilizzato per l’odontoiatria. In tutto e per tutto. Il non riconoscimento però credo abbia poco a che vedere con questo. Per capire il perchè del non riconoscimento è sufficiente dare risposta a questa domanda: Qui prodest?
Secondo me i commenti che parlano di titoli pregressi e di regolamentazione delle scuole sono del tutto fuori luogo innanzitutto perchè il percorso per diventare osteopati è unico e non deve essere influenzato dal background del professionista e poi perchè si dovrebbe scegliere di diventare osteopati non per la preoccupazione di implementare o arricchire il proprio corriculum ma per intraprendere una strada di cura diversa e dare al cliente/paziente la possibilità di affrontare il proprio disagio o problema in una maniera alternativa!
A penalizzare l’immagine osteopatica secondo me è la necessità di abbinarla per forza ai titoli pregressi!
Speriamo davvero che questa mentalità cambi altrimenti per tutti quelli che hanno intrapreso questa ‘via breve’ sarà vita dura e di sicuro non per la mancanza di competenza!
E poi complimenti davvero a tutti coloro che dal primo giorno di formazione e con qualsiasi titolo pregresso pensano solo ad apprendere questa disciplina!
1) non penso che un cardiochirurgo o un neurochirurgo con 11 anni di studio aspiria fare l’osteopata.
2) in francia e in inghilterra le scuole di osteopatia insegnano e sono aperte a chi vuole diventare osteopata, l’osteopatia é una professione a se, non é una specialistica per fisioterapisti, fisiatri, ortopedici e resto.
3) esistono scuole a tempo pieno con piani di studio, tirocini, frequenza, che in termini qualitativi superano gli standard universitari di fisioterapia, ( senza nulla togliere ai fisioterapisti).
4) se é stata riconosciuta come professione é merito degli osteopati, indipendentemente che siano solo osteopati, o medici-osteopati, o fisioterapisti-osteopati
MA COME SI FA ANCORA A PARLARE DI TITOLI PREGRESSI! L’OSTEOPATIA E’ OSTEOPATIA E QUANDO SI DIVENTA OSTEOPATI CI SI DOVREBBE SENTIRE TALI E NON ALTRO.POI NON CREDO CHE SEI ANNI DI FORMAZIONE ( CHE DIVENTANO SEMPRE PIU’ COMPLETI ED IMPEGNATIVI ) DOPO COMUNQUE 3 ANNI DI STUDI DOVE E’ PRESENTE ANATOMIA,FISIOLOGIA, CHINESIOLOGIA ECC… (SCIENZE MOTORIE O ISEF) SIANO DA CONSIDERARE COME FORMAZIONE INSUFFICENTE. CHI POI HA FREQUENTATO IL TEMPO PIENO HA TANTE ORE DI CLINICA OLTRE A 5 AA CHE NULLA HANNO DA INVIDIARE ALLE NORMALI FACOLTA’. CERCHIAMO UNA BUONA VOLTA DI ANDARE AVANTI CONME OSTEOPATI PER L’OSTEOPATIA!!!!!!!!!
Purtroppo non condivido la tua posizione. Per diversi motivi:
1) proprio per L’Osteopatia : formazione universitaria diretta e gestita da Osteopati al pari di quanto accade per l’odontoiatria.
2) non è lo stesso frequentare lezioni per 200 ore all’anno come full time /università oppure frequentare 50 giorni all’anno. La frequenza quotidiana permette non solo di trasmettere delle nozioni, che per altro uno può in maniera autodidatta acquisire sui libri ( anatomia fisiologia ecc) . Ma l’esperienza, la passione, il senso di appartenenza è qualcosa che l’insegnante Osteopata deve condividere con gli allievi QUOTIDIANAMENTE! Altrimenti ci ritroviamo nella situazione attuale: fisioterapisti che praticano osteopatia e non si degnano nemmeno di scrivere Osteopata sulla targa per poter non pagare l’IVA. I pazienti sono disorientati e sono comportamenti che gettano discredito sulla categoria tutta. Prima di tutto va insegnato il senso di appartenenza, alla comunità di Osteopati, altrimenti non andremo mai da nessuna parte. Per esperienza ti posso dire che è quel che succede in Francia ed immagino anche in Inghilterra. In Italia è lasciato al singolo insegnante. Sia chiaro non ce l’ho con nessuno ma racconto solo ciò che vedo.
D’ACCORDO PER IL FUTURO MA LA PREPARAZIONE AVVIENE ANCHE CON LA PRATICA E LO STUDIO CHE UNO DEVE FARE. CON I POSTGRADUATE E CON LA CLINICA. NON SI PUO’ CONSIDERARE IL PASSATO CHE E’ STATO COME IN OGNI COSA PIONERISTICO. TUTTI ABBIAMO SOSTENUTO ESAMI COMPRESO QUELLO CLINICO DEL D.O. ESSSERE PRIMA FISIOTERAPISTI O INSEGNANTI DI EDUCAZIONE FISICA DOPO ANNI DI STUDIO E LAVORO COME OSTEOPATI NON CONTA. DACCORDO SU MIGLIORARE SEMPRE LA PREPARAZIONE CHE COMUNQUE IL R.O.I. MONITORIZZA PER TUTTE LEW SCUOLE CHE RICONOSCE. VIVA L’OSTEOPATIA!!!!!!!!!
Buonasera avrei bisogno di alcune delucidazioni.Fino a qualche mese fa per poter operare come osteopati all’interno della legge serviva almeno la laurea in fisioterapia (o massofisioterapia) in quanto solo i sanitari possono mettere le mani sui "pazienti". E’ cambiato qualcosa in merito?
Un laureato in scienze motorie che desidera fare osteopatia, allo stato attuale che problemi incontrerà una volta che avrà il titolo in mano?
sempre lo stesso problema… si guarda sempre al laureato in scienze motorie come un abusivo, usurpatore etc etc…l’osteopatia è tutt’altra cosa.. e per poter accedervi bisogna avere delle basi.. basi che anche il cld di scienze motorie da..se si è bravi fisio si lavora ed anche tanto… se si bravi chinesiologi si lavora ed anche tanto… se si è degli incompetaenti lo si sarà anche da Osteopata.. il fisio che si faccia il fisio…e basta con la storia dell’insegnamento.. siamo dottori, specialisti del movimento umano.
Il mio più vivo augurio è che l’Osteopata si riconosca come Osteopata, al di là della formazione pregressa, come appartenente alla comunità/categoria degli Osteopati.
Un mio altro augurio è che per coerenza, e non per convenienza (come purtroppo spesso e sempre accade)l’Osteopata fatturi la sua prestazione professionale come "Trattamento Osteopatico" e non come altro.
Un’altro mio augurio è che gli Osteopati finiscano di litigare o di fare classismi in base alla laurea pregressa che hanno.
Un’ultimo e più grande augurio è che L’osteopatia diventi quanto prima professione sanitaria e corso di laurea in Università Statali, come è l’ Odontoiatria per esempio nei confronti della laurea in Medicina e Chirurgia") e non specializzazione, in modo tale che l’Osteopata sia ancor più fiero di essere Osteopata senza strani "ibridismi".
Un caro saluto a tutti i colleghi.
Salvatore Iozzia
La mia domanda è riferita alle questioni legali. Lavorare all’interno della legge.
SONO D’ACCORDO CON SALVATORE E DICO AD ALESSANDRO CHE LA SUA DOMANDA MI SEMBRA INUTILE. GIA’ PRIMA LE SENTENZE ERANO TUTTE FAVOREVOLI ALLA LIBERTA’ DI ESERCITARE L’OSTEOPATIA ANCHE A CHI NON ERA MEDICO O SANITARIO. CIO’ CHE NON E’ REGOLAMENTATO E’ LIBERO PER LA COSTITUZIONE. INOLTRE E’ CURIOSA LA POSIZIONE DEI FISIOTERAPISTI CHE DICEVANO CHE CHI NON E’ SANITARIO NON PUO’ FARE OSTEOPATIA, MA POI NON VOGLIONO CHE L’OSTEOPATIA SIA RICONOSCIUTA COME ATTIVITA’ SANITARIA. COMUNQUE TRA POCHE SETTIMANE NUOVE NORME RICONOSCERANNO L’OSTEOPATIA. SPERANDO DI ARRIVARE ANCHE AL RICONOSCIMENTO COME ATTIVITA’ SANIATRIA AUTONOMA COME DEL RESTO HA AFFERMATO ANCHE L’ORDINE DEI MEDICI PER NOI E PER I CUGINI CHIROPRATICI
La posizione dei FT non mi sembra così curiosa dato l’abusivismo imperante appunto per la mancanza di regolamentazione, vedi scuola di massofisioterapia di perugia e simili a cui poi segue scuola di osteopatia. Sappiamo bene che l’escamotage è questo e parlo per esperienza : andai a chiedere informazioni alla scuola di torino e mi fu detto che in contemporanea alla scuola di osteopatia (30.000€ se non erro) al fine di lavorare avrei dovuto fare la scuola di perugia (20.000€) con l’unico fine di poter "mettere le mani sui pz"…
Sinceramente son fiero che per perseguire il mio obiettivo di far osteopatia (!!!) sia entrato a fisioterapia e non abbia cercato scorciatoie, perdipiù costose…
Per finire, da FT e futuro osteopata, la posizione dei fisioterapisti mi sembra sacrosanta, ossia quella di una categoria che giustamente cerca di difendere il proprio lavoro…
Il punto non credo stia nel curioso o meno della posizione dei ft ma è importante capire che cosa si vuole fare nella vita. Dovresti aver ben chiara la differenza tra osteopatia e fkt . Dico dovresti perchè le tuevparole lasciano intendere un marasma interpretativo e quindi anche operativo tra le due posizioni. È importante fare una scelta; se ti senti ft pratica con dignità la fisioterapia, l’osteopatia è altra cosa dal punto di vista filosofico ( non si tratta di riabilitazione ma di medicina), dal punto di vista operativo ( in osteopatia non si parla di far eseguire attività varie di ginnastica) le competenze necessarie all’osteopata sono sicuramente più sovrapponibili a quelle del medico rispetto a quelle del ft. Potrai avere conferma di ciò nello studio della storia dell’osteopatia, dei documenti ufficiali dell’OMS e della sua filosofia. Riguardo poi a certe situazioni che tu riporti, e che io non conosco e quindi non commento direttamente, sono frutto di una confusione alimentata ad arte per limitare la diffusione e l’operatività dell’Osteopatia: ricorda il " dividi et impera"di Romana memoria. In conclusione fino a quando non si potrà tutelare osteopati e osteopatia con leggi, cerchiamo di non farci del male da soli!!!! E soprattutto chiarisciti le idee e fai una scelta chiara in un senso o nell’altro. Auguri!
Salve a tutti, sono un studente al terzo anno di fisioterapia, volenteroso di intraprendere il percorso di Osteopatia non appena terminata questa laurea… dal momento che il mio obiettivo nella vita è fare l’osteopata e non il riabilitatore, senza rimpianti, d’altronde è grazie alla fisioterapia che sono venuto a conoscenza dell’osteopatia. La domanda è : SECONDO VOI ENTRO QUEST’ANNO LE SCUOLE DI OSTEOPATIE PASSERANNO NELLE MANI DELLE UNIVERSITA’? A mio parere sarebbe una disgrazia perchè passerebbe di conseguenza nelle mani di molti medici che con l’osteopatia hanno a che fare poco o niente…
per Marco
…quella dei fisioteraposti è una categoria che giustamente cerca di difendere il proprio lavoro…
Parole sacrosante, quindi, abbiate il coraggio di restare nel vostro ambito senza intercedere nelle altre discipline, che nulla hanno a vedere con la fisioterapia.
TeopMi sembra come al solito che gli ft confondano la loro professione con quella dell’osteopata… due strade competamente diverse.
In inghilterra ad esempio se fai osteopatia sei osteopata se fai fisioterapia sei fisioterapista.
Qual’é il problema? Nel momento che l’osteopatia diventerá come pensa una professione sanitaria autonoma, cosa succederá, se un medico deciderá di mandare un paziente per un mal di schiena, per un problema al ginocchio o all’anca o per un problema di malocclusione( cosa che tra l’altro giá avviene) ci saranno ancora gli ft che grideranno allo scandalo?
Ci sono giá osteopati diplomati a tempo pieno che lavorano in istituti medici di alto livello ( centro ricerche sul parkinson a milano) con ottimi risultati….
L’osteopatia é osteopatia punto e stop.
INFATTI IO COME OSTEOPATA NON VOGLIO FARE IL FISIOTERAPISTA. PROFESSIONE CHE RISPETTO OVVIAMENTE, MA LOSTEOPATA. UN COLLEGA OSTEOPATA E MEDICO CHIRURGO DISSE : IL MEDICO CHE VUOLE FARE L’OSTEOPATA DEVE CAMBIARE MENTALITA’. FORSE VALE ANCHE PER IL FISIOTERAPISTA. DEVE ABBRACCIARE L’OSTEOPATIA E SENTIRSI OSTEOPATA COME I SUOI COLLEGHI CHE SI SONO FORMATI, AGGIORNATI E LAVORATO CON QUESTA MENTALITA’ QUALUNQUE FOSSE LA PREPARAZIONE PRECEDENTE. SALUTI A TUTTI
beh
la confusione rende sovrana (o e’ invidia????)
l’osteopatia e un altra cosa, e solo chi ha frequentato, studiato, sacrificato giorno e notte a studiare ,famiglia ,tempo libero,salute, puo’sapere cosa vuol dire questo riconoscimento.
per arrivare alla fine di questo percorso sono stato esaminato piu’ volte in tutte le materie con prove orali pratiche ed ecc.
l osteopatia e una scelta di vita e ne vado fiero
e come dice grillo
andate a fare in culoooooooooooooooo
Concordo pienamente con le parole di Ugo.
Buongiorno a tutti ho letto i vs commenti ma io che vorrei iscrivermi ad una scuola di osteopatia cosa devo fare? Leggendo mi sembra di capire che in questo mondo di osteopati ci sia un bel po di confusione che cosa mi consigliate ? Grazie a tuuti
Ciao Maura, potrebbe esserti utile leggere un articolo su questo punto:
http://www.tuttosteopatia.it/nav/blog/b-osteopatia/diventare-osteopata-ecco-cosa-fare/
Complimenti a tutti coloro che hanno lavorato per ottenere questo importante risultato!
Passato poi il momento di gioia e entusiasmo bisognerà sedersi davanti un tavolo e capire bene cosa implica per la nostra professione. Penso per esempio alla disparità di trattamenti fiscali ( penso all’iva) presenti all’interno della nostra professione. Come ci comporteremo? Pagheremo tutti l’Iva? Spero proprio di SI!!! visto che siamo tutti Osteopati … adesso esistiamo!!
Ciao a Tutti e Buone Feste
Caro Ugo hai proprio ragione!!! Speriamo! però per il momento esiste questa veramente irritabile diseguaglianza. Tu sai che io ho studiato in Francia. Aii tempi in cui io ero lì, ovvero dal 94′ al 98′ un prerequisito fondamentale per l’iscrizione al ROF era fatturare come Osteopata con tutto ciò che ne conseguiva ( in quel periodo gli osteopati si pagavano l’IVA e si beccavano le querele dall’ordine dei medici per Abuso di professione medica). Spero che nessuno me ne voglia è una semplice considerazione che verte sulla necessità di avere una azione che sia testimonianza di coerenza piuttosto che di opportunità!
Evviva! Bellissimo regalo di natale per noi, che è il frutto di anni di lotta contro il lobby piu arrogante del paese! grazie Roi,il presidente Rossi e tutti amici/colleghi che hanno cotribuito alla realizzazione di questo sogno!
Ciao Maura, potrebbe esserti utile leggere un articolo su questo punto:
http://www.tuttosteopatia.it/nav/blog/b-osteopatia/diventare-osteopata-ecco-cosa-fare/
beh
la confusione rende sovrana (o e’ invidia????)
l’osteopatia e un altra cosa, e solo chi ha frequentato, studiato, sacrificato giorno e notte a studiare ,famiglia ,tempo libero,salute, puo’sapere cosa vuol dire questo riconoscimento.
per arrivare alla fine di questo percorso sono stato esaminato piu’ volte in tutte le materie con prove orali pratiche ed ecc.
l osteopatia e una scelta di vita e ne vado fiero
e come dice grillo
andate a fare in culoooooooooooooooo
Buonasera avrei bisogno di alcune delucidazioni.Fino a qualche mese fa per poter operare come osteopati all’interno della legge serviva almeno la laurea in fisioterapia (o massofisioterapia) in quanto solo i sanitari possono mettere le mani sui "pazienti". E’ cambiato qualcosa in merito?
Un laureato in scienze motorie che desidera fare osteopatia, allo stato attuale che problemi incontrerà una volta che avrà il titolo in mano?
TeopMi sembra come al solito che gli ft confondano la loro professione con quella dell’osteopata… due strade competamente diverse.
In inghilterra ad esempio se fai osteopatia sei osteopata se fai fisioterapia sei fisioterapista.
Qual’é il problema? Nel momento che l’osteopatia diventerá come pensa una professione sanitaria autonoma, cosa succederá, se un medico deciderá di mandare un paziente per un mal di schiena, per un problema al ginocchio o all’anca o per un problema di malocclusione( cosa che tra l’altro giá avviene) ci saranno ancora gli ft che grideranno allo scandalo?
Ci sono giá osteopati diplomati a tempo pieno che lavorano in istituti medici di alto livello ( centro ricerche sul parkinson a milano) con ottimi risultati….
L’osteopatia é osteopatia punto e stop.
MA COME SI FA ANCORA A PARLARE DI TITOLI PREGRESSI! L’OSTEOPATIA E’ OSTEOPATIA E QUANDO SI DIVENTA OSTEOPATI CI SI DOVREBBE SENTIRE TALI E NON ALTRO.POI NON CREDO CHE SEI ANNI DI FORMAZIONE ( CHE DIVENTANO SEMPRE PIU’ COMPLETI ED IMPEGNATIVI ) DOPO COMUNQUE 3 ANNI DI STUDI DOVE E’ PRESENTE ANATOMIA,FISIOLOGIA, CHINESIOLOGIA ECC… (SCIENZE MOTORIE O ISEF) SIANO DA CONSIDERARE COME FORMAZIONE INSUFFICENTE. CHI POI HA FREQUENTATO IL TEMPO PIENO HA TANTE ORE DI CLINICA OLTRE A 5 AA CHE NULLA HANNO DA INVIDIARE ALLE NORMALI FACOLTA’. CERCHIAMO UNA BUONA VOLTA DI ANDARE AVANTI CONME OSTEOPATI PER L’OSTEOPATIA!!!!!!!!!
D’ACCORDO PER IL FUTURO MA LA PREPARAZIONE AVVIENE ANCHE CON LA PRATICA E LO STUDIO CHE UNO DEVE FARE. CON I POSTGRADUATE E CON LA CLINICA. NON SI PUO’ CONSIDERARE IL PASSATO CHE E’ STATO COME IN OGNI COSA PIONERISTICO. TUTTI ABBIAMO SOSTENUTO ESAMI COMPRESO QUELLO CLINICO DEL D.O. ESSSERE PRIMA FISIOTERAPISTI O INSEGNANTI DI EDUCAZIONE FISICA DOPO ANNI DI STUDIO E LAVORO COME OSTEOPATI NON CONTA. DACCORDO SU MIGLIORARE SEMPRE LA PREPARAZIONE CHE COMUNQUE IL R.O.I. MONITORIZZA PER TUTTE LEW SCUOLE CHE RICONOSCE. VIVA L’OSTEOPATIA!!!!!!!!!
Purtroppo non condivido la tua posizione. Per diversi motivi:
1) proprio per L’Osteopatia : formazione universitaria diretta e gestita da Osteopati al pari di quanto accade per l’odontoiatria.
2) non è lo stesso frequentare lezioni per 200 ore all’anno come full time /università oppure frequentare 50 giorni all’anno. La frequenza quotidiana permette non solo di trasmettere delle nozioni, che per altro uno può in maniera autodidatta acquisire sui libri ( anatomia fisiologia ecc) . Ma l’esperienza, la passione, il senso di appartenenza è qualcosa che l’insegnante Osteopata deve condividere con gli allievi QUOTIDIANAMENTE! Altrimenti ci ritroviamo nella situazione attuale: fisioterapisti che praticano osteopatia e non si degnano nemmeno di scrivere Osteopata sulla targa per poter non pagare l’IVA. I pazienti sono disorientati e sono comportamenti che gettano discredito sulla categoria tutta. Prima di tutto va insegnato il senso di appartenenza, alla comunità di Osteopati, altrimenti non andremo mai da nessuna parte. Per esperienza ti posso dire che è quel che succede in Francia ed immagino anche in Inghilterra. In Italia è lasciato al singolo insegnante. Sia chiaro non ce l’ho con nessuno ma racconto solo ciò che vedo.
Il mio più vivo augurio è che l’Osteopata si riconosca come Osteopata, al di là della formazione pregressa, come appartenente alla comunità/categoria degli Osteopati.
Un mio altro augurio è che per coerenza, e non per convenienza (come purtroppo spesso e sempre accade)l’Osteopata fatturi la sua prestazione professionale come "Trattamento Osteopatico" e non come altro.
Un’altro mio augurio è che gli Osteopati finiscano di litigare o di fare classismi in base alla laurea pregressa che hanno.
Un’ultimo e più grande augurio è che L’osteopatia diventi quanto prima professione sanitaria e corso di laurea in Università Statali, come è l’ Odontoiatria per esempio nei confronti della laurea in Medicina e Chirurgia") e non specializzazione, in modo tale che l’Osteopata sia ancor più fiero di essere Osteopata senza strani "ibridismi".
Un caro saluto a tutti i colleghi.
Salvatore Iozzia
La mia domanda è riferita alle questioni legali. Lavorare all’interno della legge.
sempre lo stesso problema… si guarda sempre al laureato in scienze motorie come un abusivo, usurpatore etc etc…l’osteopatia è tutt’altra cosa.. e per poter accedervi bisogna avere delle basi.. basi che anche il cld di scienze motorie da..se si è bravi fisio si lavora ed anche tanto… se si bravi chinesiologi si lavora ed anche tanto… se si è degli incompetaenti lo si sarà anche da Osteopata.. il fisio che si faccia il fisio…e basta con la storia dell’insegnamento.. siamo dottori, specialisti del movimento umano.
SONO D’ACCORDO CON SALVATORE E DICO AD ALESSANDRO CHE LA SUA DOMANDA MI SEMBRA INUTILE. GIA’ PRIMA LE SENTENZE ERANO TUTTE FAVOREVOLI ALLA LIBERTA’ DI ESERCITARE L’OSTEOPATIA ANCHE A CHI NON ERA MEDICO O SANITARIO. CIO’ CHE NON E’ REGOLAMENTATO E’ LIBERO PER LA COSTITUZIONE. INOLTRE E’ CURIOSA LA POSIZIONE DEI FISIOTERAPISTI CHE DICEVANO CHE CHI NON E’ SANITARIO NON PUO’ FARE OSTEOPATIA, MA POI NON VOGLIONO CHE L’OSTEOPATIA SIA RICONOSCIUTA COME ATTIVITA’ SANITARIA. COMUNQUE TRA POCHE SETTIMANE NUOVE NORME RICONOSCERANNO L’OSTEOPATIA. SPERANDO DI ARRIVARE ANCHE AL RICONOSCIMENTO COME ATTIVITA’ SANIATRIA AUTONOMA COME DEL RESTO HA AFFERMATO ANCHE L’ORDINE DEI MEDICI PER NOI E PER I CUGINI CHIROPRATICI
La posizione dei FT non mi sembra così curiosa dato l’abusivismo imperante appunto per la mancanza di regolamentazione, vedi scuola di massofisioterapia di perugia e simili a cui poi segue scuola di osteopatia. Sappiamo bene che l’escamotage è questo e parlo per esperienza : andai a chiedere informazioni alla scuola di torino e mi fu detto che in contemporanea alla scuola di osteopatia (30.000€ se non erro) al fine di lavorare avrei dovuto fare la scuola di perugia (20.000€) con l’unico fine di poter "mettere le mani sui pz"…
Sinceramente son fiero che per perseguire il mio obiettivo di far osteopatia (!!!) sia entrato a fisioterapia e non abbia cercato scorciatoie, perdipiù costose…
Per finire, da FT e futuro osteopata, la posizione dei fisioterapisti mi sembra sacrosanta, ossia quella di una categoria che giustamente cerca di difendere il proprio lavoro…
Concordo pienamente con le parole di Ugo.
Buongiorno a tutti ho letto i vs commenti ma io che vorrei iscrivermi ad una scuola di osteopatia cosa devo fare? Leggendo mi sembra di capire che in questo mondo di osteopati ci sia un bel po di confusione che cosa mi consigliate ? Grazie a tuuti
Il punto non credo stia nel curioso o meno della posizione dei ft ma è importante capire che cosa si vuole fare nella vita. Dovresti aver ben chiara la differenza tra osteopatia e fkt . Dico dovresti perchè le tuevparole lasciano intendere un marasma interpretativo e quindi anche operativo tra le due posizioni. È importante fare una scelta; se ti senti ft pratica con dignità la fisioterapia, l’osteopatia è altra cosa dal punto di vista filosofico ( non si tratta di riabilitazione ma di medicina), dal punto di vista operativo ( in osteopatia non si parla di far eseguire attività varie di ginnastica) le competenze necessarie all’osteopata sono sicuramente più sovrapponibili a quelle del medico rispetto a quelle del ft. Potrai avere conferma di ciò nello studio della storia dell’osteopatia, dei documenti ufficiali dell’OMS e della sua filosofia. Riguardo poi a certe situazioni che tu riporti, e che io non conosco e quindi non commento direttamente, sono frutto di una confusione alimentata ad arte per limitare la diffusione e l’operatività dell’Osteopatia: ricorda il " dividi et impera"di Romana memoria. In conclusione fino a quando non si potrà tutelare osteopati e osteopatia con leggi, cerchiamo di non farci del male da soli!!!! E soprattutto chiarisciti le idee e fai una scelta chiara in un senso o nell’altro. Auguri!
Salve a tutti, sono un studente al terzo anno di fisioterapia, volenteroso di intraprendere il percorso di Osteopatia non appena terminata questa laurea… dal momento che il mio obiettivo nella vita è fare l’osteopata e non il riabilitatore, senza rimpianti, d’altronde è grazie alla fisioterapia che sono venuto a conoscenza dell’osteopatia. La domanda è : SECONDO VOI ENTRO QUEST’ANNO LE SCUOLE DI OSTEOPATIE PASSERANNO NELLE MANI DELLE UNIVERSITA’? A mio parere sarebbe una disgrazia perchè passerebbe di conseguenza nelle mani di molti medici che con l’osteopatia hanno a che fare poco o niente…
per Marco
…quella dei fisioteraposti è una categoria che giustamente cerca di difendere il proprio lavoro…
Parole sacrosante, quindi, abbiate il coraggio di restare nel vostro ambito senza intercedere nelle altre discipline, che nulla hanno a vedere con la fisioterapia.
INFATTI IO COME OSTEOPATA NON VOGLIO FARE IL FISIOTERAPISTA. PROFESSIONE CHE RISPETTO OVVIAMENTE, MA LOSTEOPATA. UN COLLEGA OSTEOPATA E MEDICO CHIRURGO DISSE : IL MEDICO CHE VUOLE FARE L’OSTEOPATA DEVE CAMBIARE MENTALITA’. FORSE VALE ANCHE PER IL FISIOTERAPISTA. DEVE ABBRACCIARE L’OSTEOPATIA E SENTIRSI OSTEOPATA COME I SUOI COLLEGHI CHE SI SONO FORMATI, AGGIORNATI E LAVORATO CON QUESTA MENTALITA’ QUALUNQUE FOSSE LA PREPARAZIONE PRECEDENTE. SALUTI A TUTTI
Cara Cristina concordo con te…
Concordo con Marco, la scelta di non regolamentare i corsi da subito(es: dare accesso agli scienze motorie che non sono una professione sanitaria) ha sicuramente penalizzato l’immagine dell’Osteopatia.
Mah vorrei conoscere la professione dei due interlocutori qui sopra. Io sono un Osteopata e mi sono formato tra Italia e Francia presso scuole full time. Innanzitutto L’Osteopatia è professione sanitaria e non riabilitativa e aggiungo e sottolineo primaria. Questa collocazione per l’Osteopatia è naturale se si conoscono principi e definizione dell’OMS. Penso che sia giunto il momento anche in Italia di dare seguito a questi principi e realizzare un corso di formazione unico come naturale seguito dei corsi full time. Non ci si deve inventare nulla poichè il modello è quello giá utilizzato per l’odontoiatria. In tutto e per tutto. Il non riconoscimento però credo abbia poco a che vedere con questo. Per capire il perchè del non riconoscimento è sufficiente dare risposta a questa domanda: Qui prodest?
A mio modesto parere credo che i problemi attuali per ciò che concerne le professioni sanitarie (diciamo riabilitative) o quelle professioni che aspirano ad esserlo, scaturiscano dal fatto che si è scelto di non regolamentare fin dall’inizio l’ammissione a questi corsi "alternativi" (se così vogliamo chiamarli), mi spiego meglio : non penso sia giusto che l’osteopatia venga riconosciuta come professione sanitaria per il semplice fatto che i background di ogni professionista sono diversi. Le scuole di osteopatia hanno sbagliato (per soldi viene da pensare) ad ammettere individui non frequentanti o diplomati/laureati in professioni sanitarie o mediche (mi riferisco per esempio ai scienze motorie, di cui NON VOGLIO assolutamente sminuire nulla). Con questo voglio dire che, per esempio, come medico, che ha studiato 6 anni + 5 di specializzazione e magari altri 6 di specializzazione in osteopatia, mi darebbe parecchio fastidio sapere di dovermi confrontare con colleghi che han preso una "via" più breve (sempre se così vogliamo vederla). Per non parlare dell’abusivismo che si è andato a creare.
Poi ovviamente sta al cliente/paziente decidere da chi andare, perchè son sicuro che ci siano validi professionisti che non hanno curricula al pari di quelli di un medico come nell’esempio, ma assolutamente competenti.
BENE, BENE. E’ UNA RIVOLUZIONE CULTURALE PER L’ITALIA. LE LOBBY NON SONO RIUSCITA A FERMARLA. SICURAMENTE BENE PER L’OSTEOPATIA CHE SI TROVA GIA’ PRONTA. ANCORA GRAZIE AL PRESIDENTE ROI E AMICO DADO ROSSI E A TUTTI QUELLI CHE HANNO LAVORATO PER QUESTI RISULTATI. ALTRI IMPORTANTI PASSAGGI CI ATTENDONO, MA LA PORTA ORA E’ APERTA. E SPERIAMO DI NON DOVER PAGARE NESSUNO L’IVA E CHE LE NOSTRE FATTURE POSSANO ESSERE SCARICATE DAI PAZIENTI E CHE NON SI POSSA FARE OSTEOPATIA EFATTURARE COME FKT! MA SPERIAMO CHE IN FUTURO DI POTERCI SENTIRE TUTTI OSTEOPATI E BASTA!!!!
Salve, mi chiedo se questa "vittoria" sia l’inizio di un percorso che ci porterà ad essere veramente riconosciuti come terapeuti della salute o se sarà un contentino e la nostra professione resterà non riconosciuta per altri 30 anni. Intanto i nostri pazienti non possono scaricare le fatture,si pagano il 21 per cento di iva e noi ci paghiamo l’inps come se fossimo a contratto cocopro nei confronti di noi stessi… questa vittoria non mi fa sentire riconosciuta ma ancora una volta imbrogliata da un sistema .
1) non penso che un cardiochirurgo o un neurochirurgo con 11 anni di studio aspiria fare l’osteopata.
2) in francia e in inghilterra le scuole di osteopatia insegnano e sono aperte a chi vuole diventare osteopata, l’osteopatia é una professione a se, non é una specialistica per fisioterapisti, fisiatri, ortopedici e resto.
3) esistono scuole a tempo pieno con piani di studio, tirocini, frequenza, che in termini qualitativi superano gli standard universitari di fisioterapia, ( senza nulla togliere ai fisioterapisti).
4) se é stata riconosciuta come professione é merito degli osteopati, indipendentemente che siano solo osteopati, o medici-osteopati, o fisioterapisti-osteopati
Secondo me i commenti che parlano di titoli pregressi e di regolamentazione delle scuole sono del tutto fuori luogo innanzitutto perchè il percorso per diventare osteopati è unico e non deve essere influenzato dal background del professionista e poi perchè si dovrebbe scegliere di diventare osteopati non per la preoccupazione di implementare o arricchire il proprio corriculum ma per intraprendere una strada di cura diversa e dare al cliente/paziente la possibilità di affrontare il proprio disagio o problema in una maniera alternativa!
A penalizzare l’immagine osteopatica secondo me è la necessità di abbinarla per forza ai titoli pregressi!
Speriamo davvero che questa mentalità cambi altrimenti per tutti quelli che hanno intrapreso questa ‘via breve’ sarà vita dura e di sicuro non per la mancanza di competenza!
E poi complimenti davvero a tutti coloro che dal primo giorno di formazione e con qualsiasi titolo pregresso pensano solo ad apprendere questa disciplina!