Si è chiusa dopo 2 mesi l’inchiesta pubblica finale (iniziata il 30 ottobre 2012) relativa al progetto della norma UNI inerente la pratica osteopatica, volta a fissare le caratteristiche standard a cui deve essere conforme la pratica e gli aspetti più rilevanti della professione.
Questa fase, fondamentale nel processo di elaborazione delle norme, si è chiusa il 2 dicembre e – ci dicono dall’UNI “non essendo pervenuti commenti in detta fase – conclusiva dell’iter normativo – è ragionevole che il documento sia pubblicato all’inizio del prossimo anno”.
Con questo articolo proviamo a spiegare al mondo dell’Osteopatia che cos’è una norma UNI, dal momento che il riconoscimento delle professioni non organizzate in ordini o collegi, tra cui anche l’Osteopatia – il cui Disegno di Legge già approvato in Senato e per il quale la Camera dei Deputati ha dato il via libera all’assegnazione in sede legislativa – avverrà proprio tramite le norme tecniche nazionali. Più volte nel DDL si fa riferimento alla norma UNI, che è dunque un passaggio obbligato affinché una professione possa essere svolta.
L’Osteopatia è in vantaggio rispetto a tutte le altre professioni non regolamentate in quanto questo passaggi normativo è stato avviato da tempo, anche grazie all’impegno di Eduardo Rossi che in funzione delle diverse cariche che ricopre, è riuscito ad anticipare i passaggi necessari. Per questo l’Osteopatia è la prima su oltre 100 professioni non regolamentate ad essere “normata”; a seguire chinesiologi e comunicatori che hanno già terminato il percorso, poi arriveranno fotografi, naturopati, patrocinatori stragiudiziali, traduttori interpreti, tributaristi, counselor, arti terapeuti, i Clinical Monitor, solo per citare le prime 10.
Al gruppo di lavoro che si è impegnato alla stesura del documento per l’Osteopatia, presieduto da Paola Sciomachen (relatrice), hanno partecipato il prof. Giorgio Berloffa, presidente commissione professioni non regolamentate UNI e di CNA professioni; il prof. Giovanni Tredici ed prof. Cesare Cerri, rispettivamente capo dipartimento del corso di laurea Medicina e Chirurgia e direttore del corso di laurea Fisioterapia università “Bicocca” di Milano; Carmine Castagna della Commissione didattica ROI; Alfonso Mandara, presidente FESIOS; Dolores Novati, presidente SIFO, Eduardo Rossi rappresentante FAC e vice Presidente CNA professioni, ed i rappresentanti delle associazioni dei Consumatori.
“Si tratta di un passo molto importante – ha detto il presidente del ROI Eduardo Rossi – attraverso il quale l’Italia si esprime su quello che deve essere la professione osteopatica nell’ambito della formazione, della sicurezza, stabilendo attraverso una norma cos’è l’Osteopatia e quale sia il profilo dell’osteopata”.
Come spiegava Giorgio Berloffa al Congresso di Osteopatia a Firenze: “La norma UNI italiana sarà poi portata in Europa dove esiste il CEN, European Committee for Standardization – al cui tavolo siedono tutti gli enti unici nazionali di formazione. Se una Nazione ha già fatto la sua norma e la sottopone al Comitato Europeo per la Formazione, nel giro di 2 o 3 anni può diventare una norma CEN, dunque valida in tutta l’Europa comunitaria”.
Scopo della norma UNI, quello di definire i requisiti relativi all’attività professionale dell’osteopata, definito “la figura professionale che riconosce la disfunzione somatica della persona e la risolve attraverso un trattamento manuale”. Nel risvolto pratico dei fatti, questa norma ambisce ad indicare ai professionisti osteopati i compiti, la conoscenza, le abilità e competenze in conformità al Quadro europeo delle qualifiche EQF: un quadro comune europeo di riferimento che collega fra loro i sistemi di qualificazione di paesi e di discipline diverse.
Premesso che i livelli di riferimento basati sui risultati dell’apprendimento definiti dall’EQF sono 8, la nuova norma UNI colloca le conoscenze dell’osteopata in parte a livello 6 EQF, in parte al livello 7 dello stesso Quadro Europeo di Qualifiche. Le abilità del professionista osteopata, invece, si collocano tutte al livello 7 EQF, così come le competenze acquisite. Per saperne di più sull’EQF clicca qui
Stando al documento è l’ente di formazione a valutare il percorso di formazione dell’osteopata in termini di conoscenza, abilità e competenza. Nello specifico l’osteopata deve aver acquisito 300 crediti formativi, di cui almeno 40 di tirocinio professionalizzante svolto sulla persona in strutture che svolgono attività di formazione osteopatica, post diploma di maturità. Finita la scuola di osteopatia viene effettuata una verifica (un esame clinico sulla persona ed un lavoro scritto di ricerca) con una Commissione composta da membri interni ed esterni all’Istituto di formazione.
“Il Documento Uni – ha dichiarato Alfonso Mandara – è di sicuro il testo più importante che l’Osteopatia Italiana abbia mai prodotto in termini di definizione dei requisiti, abilità e competenza della figura Professionale dell’Osteopata, la cui produzione è stata possibile grazie all’abilità, al lavoro, alla tenacia e, soprattutto alla visione prospettica d’insieme di Edoardo Rossi; senza di lui sono sicuro che il testo non sarebbe stato possibile produrlo in cosi breve tempo e non avrebbe avuto pertanto l’importanza necessaria che ha svolto e sta svolgendo nel contesto del riconoscimento dell’Osteopatia”.
Parole di riconoscimento sono state espresse dal collega Mandara anche per Paola Sciomachen e Carmine Castagna “per le loro capacità ed il loro apporto in termini contenutistici e tecnici per la stesura del Documento”.
E’ stato segnato dunque un passo decisivo con la nuova norma UNI sull’Osteopatia; il prossimo che tutti ci attendiamo, è l’approvazione del Disegno di Legge sulle professioni non organizzate in ordini o collegi, che con ogni probabilità avverrà tra il 17 e il 21 dicembre 2012.
UNI: cos’è
L’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) partecipa, in rappresentanza dell’Italia, all’attività normativa degli organismi sovranazionali di normazione: ISO (International Organization for Standardization) e CEN (Comité Européen de Normalisation).
Stando alla Direttiva Europea 98/34/CE del 22 giugno 1998, una “norma” è una specifica tecnica approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa per applicazione ripetuta o continua, la cui osservanza non sia obbligatoria e che appartenga ad una delle seguenti categorie:
- norma internazionale (ISO)
- norma europea (EN)
- norma nazionale (UNI)
Il DDL approvato in Senato e adesso in 2^ lettura alla Camera in materia di professioni non organizzate, prevede all’art. 6 l’autoregolamentazione volontaria e la qualificazione dell’attività (osteopatica, per quello che ci interessa) anche indipendentemente dal’adesione ad un’associazione. In questo caso la qualificazione della prestazione professionale si baserà sulla conformità della stessa alla “normativa tecnica UNI”, la quale si distingue per le seguenti caratteristiche:
- Consensualità: deve essere approvata con il consenso di coloro che hanno partecipato ai lavori (vedi sopra i partecipanti al tavolo tecnico).
- Democraticità: tutte le parti economico/sociali interessate possono partecipare ai lavori e, soprattutto, chiunque è messo in grado di formulare osservazioni nell’iter che precede l’approvazione finale.
- Trasparenza: UNI segnala le tappe fondamentali dell’iter di approvazione di un progetto di norma, tenendo il progetto stesso a disposizione degli interessati;
- Volontarietà: le norme sono un riferimento che le parti interessate si impongono spontaneamente.
Chi rilascia al professionista osteopata il certificato di conformità alla norma tecnica UNI?
ACCREDIA è l’unico Organismo italiano di accreditamento e certificazione affiliato al sistema internazionale ed è atto a verificare l’idoneità degli standard utilizzati dai vari enti di certificazione che appunto rilascia i certificati.
Al momento l’unica società accreditata da ACCREDIA per la certificazione dei professionisti, nello specifico degli osteopati, è la FAC, che ha peraltro partecipato al tavolo tecnico per la norma UNI. Questo ente di certificazione esterno rilascia una certificazione in accordo alla norma ISO/IEC 17024. Il presidente della FAC è Giorgio Berloffa, mentre il vice presidente è il nostro Eduardo Rossi.
Complimenti per il vostro lavoro!
Speriamo che venga approvato il DDL professioni non regolamentate la settimana prima di natale…ne dubito, visto che il Governo è agli sgoccioli con Monti oramai capitolato. Ci toccherà aspettare altri anni? Che bella Italia
Salve a tutti,
Io sono uno studente della scuola di osteopatia di Genova. Ovviamente adesso tutti i corsi di formazione sono privati e quindi a pagamento.
La mia domanda è: Se dovessero regolamentare il tutto, che fine faranno gli studenti come me che non hanno ancora finito il corso che nel mio caso dura 5 anni? Sarà possibile terminarlo ugualmente o no? E una volta terminato? Sarò riconosciuto come osteopata?
Grazie
Complimenti a tutti i colleghi ISEF che finalmente vedono riconosciuto il diritto ad una professione che non spetta a loro in alcun modo!
Il ROI è stato fondato da insegnanti ISEF (i dirigenti sono tutti ISEF), preoccupati che un giorno gli venisse presentato, giustamente, il conto!
Umberto dice "che Bella Italia", ebbene io rispondo "Hai proprio ragione".
Buon Natale a tutti
Se vogliamo essere al pari delle nazioni europee più evolute, dobbiamo compiere assolutamente questo passo!!! Altrimenti rimaniamo ai blocchi di partenza mentre gli altri già stanno festeggiando l’arrivo alla gara….
Per chi, come me, diplomato Osteopata(scuola Svizzera)con studio da 2 anni in Italia cosa succederà?
Grazie e Buon Natale
Caro Angelo Immano, ti dichiaro subito che ho fatto l’ISEF pure io, così non ho nulla da nasconderti. Voglio provare ad aiutarti ad allargare il tuo punto di vista.
– Il Roi è stato fondato dai primi osteopati che erano di tutte le estrazioni compresi dei medici (presto scriveremo la storia del Roi).
– Nelle scuole a tempo parziale si diventa osteopata dopo un percorso di sei anni, dove chi lo ha fatto e chi ha insegnato come me sa benissimo che non si nota tutta questa differenza nel titolo con cui gli allievi accedono allo studio. In altri termini iniziamo tutto da capo
– nelle scuole a tempo pieno si accede col diploma di scuola media superiore.
– una volta diventati osteopati per noi e ora anche per la legge sono tutti uguali e la differenza la fa quello che sai fare
– quando vuoi puoi venire nel mio studio o in quello di tantissimi colleghi con l’ISEF e vieni vedere cosa sappiamo fare.
– in ultimo ti ricordo che io ho laureato il primo allievo in Scienze Motorie almeno 10 anni fa
Ancora con la diatriba Osteopati Isef Vs Osteopati Fisioterapisti???
Io mi definisco osteopata e basta!
E se proprio la dobbiamo dire tutta:
-Un attuale Dott. in Sc.Motorie che vuole prendersi la laurea in fisioterapia viene scambiato per "Scienziato" per quanto ne sa di anatomia, fisiologia ecc.!
-Un dott. in Sc. Motorie non deve sradicare alcuna mentalità di terapia manuale per diventare osteopata! Un fisioterapista invece, abbandona con molte difficoltà la sua mentalità!
caro Angelo Immano spero tu sia un giovane studente di osteopatia perchè se sei osteopata scrivendo certe cose dimostri una rigidità mentale che non ha niente a che vedere con i principi osteopatici..se è cosi’ continua pure a fare il fisioterapista.. buon lavoro
Rispondo a Giuseppe Garofalo.
Caro colllega Osteopata e basta, credo che la diatriba non consista sulla qualita’ o quantita’ della preparazione che ritengo soggettiva , "Scienziati" a parte, che siano Dott. in Sc. Motorie o Dott. FKT.
Il problema consiste nel far rientrare o meno categorie in ambito Sanitario.I Fisioterapisti rientrano in questo campo. Lascerei stare commenti che mi sanno di "guerra tra poveri".
Rispondo all’Osteopata Fisioterapista Eleonora Bassi.
Carissima, la mia è stata una provocazione inevitabile!
…Ma dalle tue parole mi sembra di capire che, adesso che l’osteopatia è in via di regolamentazione, allora gli osteopati provenienti dalla laurea in scienze motorie si devono fare da parte…giusto? Non siamo degni di essere figura sanitaria?
Se la pensi così, è questa è la vera guerra tra poveri!
Rispondo ad Angelo di Genova che ha scritto lo scorso 10 dicembre.
L’attuale legge a cui ci si riferisce non regolamenta affatto l’osteopatia. Inoltre, la stessa non è stata ancora pubblicata, nè vi è alcuna certezza che l’Osteopatia rientri nell’elenco delle professioni "non regolamentate", nè che tale elenco venga previsto. Nella migliore delle ipotesi, si trattarebbe soltanto della definizione di professioni esitenti non riconosciute che hanno scelto di regolamentarsi a tutela degli utenti: è già qualcosa, ma occorre essere molto chiari a questo riguardo e non alimentare false speranze. E’ certamente utile definire criteri elevati per l’esercizio della profesione osteopatica utilizzando la norma UNI, ma occorre anche chiedersi se sancire per l’osteopatia l’eterno ruolo di professione "autoregolamentata,cioè "non regolamentata dallo Stato", sia la strada giusta da seguire per essere riconosciuti alla stregue dei nostri colleghi europei.
x Immano: chi fa dei Fisioterapisti degli operatori sanitari? una legge! ed una legge lo fa x gli osteopati con una preparazione di 6aa!!! xchè guardi solo al diploma di provenienza? Allora le scuole a tempo pieno che accettano i diplomati delle superiori?
Rosa, quale legge fa degli osteopati degli operatori sanitari? Non certo quella approvata di recente, come giustamente osserva Roberta! Ben lungi è tale traguardo e tale resterà fin tanto che disquisiamo sull’appannaggio della professione per questa o quella categoria pre-esistente. Penso infatti che l’osteopatia debba essere solo degli osteopati che tali si configurino di fronte ai pazienti e di fronte allo Stato. In tal senso trovo coraggiosa e condivisibile la scelta del nuovo Ordine professionale privato di recente istituzione.
Complimenti,finalmente ache in Italia.Personalmente ringrazio Alfonso Mandara particolarmente
Buongiorno a tutti, pongo una domanda anzi due.
Come viene rilasciato il certificato UNI? Ho sentito che questo avviene tramite un esame, vorrei sapere se è così e se questo ha un costo?
Luciano, devi dirlo a Immano!
Chiedo a chi ha scritto qui su Tuttosteopatia dove posso trovare il testo completo della legge UNI perchè andando sul sito http://www.uni.com non trovo assolutamente nulla a riguardo di UNI in Osteopatia !!! Vorrei avere la possibilità di trovare a livello "giuridico" il tutto. Attendo notizie a riguardo
COme è finita? tutto punto e a capo?
Penso che qualcuno abbia ceduto troppo presto a facili entusiasmi! In fin dei conti, non è del tutto illogico considerare l’osteopatia in quanto professione sanitaria, come accade ad esempio nei vicini Paesi europei. Nè appare strano che il Ministero della Salute rivendichi in il proprio ruolo nella sua regolamentazione. Temo che chi ha gridato vittoria troppo presto ora debba rendere conto di alcune indicazioni rese pubbliche anticipatamente, a partire dalla necessità anticipata di certificazione professionale riferita a una fantomatica norma UNI non ancora resa nota.
Rispondo all’Osteopata collega G. Garofalo,
carissimo collega ne’ tu e ne’ io possiamo definire cio’che scrivi. Posso dire che una delle mie più care e preparata collega è un’isef. l’impegno per finire gli studi lo abbaimo messo tutti, per me, gia’ avere la correttezza deontologica di finire un percorso di studi e sufficiente.C’è un mare di melma fuori, percio’ W chi ha finito il proprio calvario.
A me non frega nulla che chi sappia lavorare con coscienza, umilta e preparazione sia unj isef o un fkt. Buon lavoro dunque
Rispondo all’Osteopata collega G. Garofalo,
carissimo collega ne’ tu e ne’ io possiamo definire cio’che scrivi. Posso dire che una delle mie più care e preparata collega è un’isef. l’impegno per finire gli studi lo abbaimo messo tutti, per me, gia’ avere la correttezza deontologica di finire un percorso di studi e sufficiente.C’è un mare di melma fuori, percio’ W chi ha finito il proprio calvario.
A me non frega nulla che chi sappia lavorare con coscienza, umilta e preparazione sia unj isef o un fkt. Buon lavoro dunque
Quello che scrivo non è in polemica verso nessuno in particolare ma solo una riflessione personale, quindi nessuno si senta tirato in ballo.
Come da anni osservo, le discussioni continuano tra chi opera in questo settore…. ma la responsabilità credo non sia solo dei professionisti che vi lavorano, ma di chi doveva darci delle regole fin dall’inizio e non l’ha fatto o se la fatto lo ha fatto per creare divisioni!
Quella dell’osteopata con certificato di conformità alla norma tecnica UNI è solo l’ultima in ordine di tempo. Personalmente non mi interessa nulla, ormai ho deciso di rispondere unicamente alla mia coscienza nel lavoro che svolgo a al rispetto che si deve ai clienti con cui abbiamo a che fare, il resto lo lascio a chi ama attaccare qualche altro bel titolo,diploma, riconoscimento in studio.
Saluti a tutti e buon lavoro
Legge 14 Gennaio 2013
Art.1, Comma 2
Ai fini della presente legge, per «professione non organizzata
in ordini o collegi», di seguito denominata «professione», si intende
l’attivita’ economica, anche organizzata, volta alla prestazione di
servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e
prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il
concorso di questo, CON ESCLUSIONE DELLE ATTIVITA’ RISERVATE PER
LEGGE A SOGGETTI iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229
del codice civile, DELLE PROFESSIONI SANITARIE e delle attivita’ e
dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio
disciplinati da specifiche normative.
Esatto! E per esercitare questa professione, ancora non regolamentata né riconosciuta, non è previsto alcun obbligo di essere iscritti ad alcuna associazione professionale. Nè alcuna esclusiva di rappresentanza è definita per un’associazione in particolare.
Buon lavoro e buoni progressi: ne restano ancora molti da fare….
Quello che scrivo non è in polemica verso nessuno in particolare ma solo una riflessione personale, quindi nessuno si senta tirato in ballo.
Come da anni osservo, le discussioni continuano tra chi opera in questo settore…. ma la responsabilità credo non sia solo dei professionisti che vi lavorano, ma di chi doveva darci delle regole fin dall’inizio e non l’ha fatto o se la fatto lo ha fatto per creare divisioni!
Quella dell’osteopata con certificato di conformità alla norma tecnica UNI è solo l’ultima in ordine di tempo. Personalmente non mi interessa nulla, ormai ho deciso di rispondere unicamente alla mia coscienza nel lavoro che svolgo a al rispetto che si deve ai clienti con cui abbiamo a che fare, il resto lo lascio a chi ama attaccare qualche altro bel titolo,diploma, riconoscimento in studio.
Saluti a tutti e buon lavoro
Legge 14 Gennaio 2013
Art.1, Comma 2
Ai fini della presente legge, per «professione non organizzata
in ordini o collegi», di seguito denominata «professione», si intende
l’attivita’ economica, anche organizzata, volta alla prestazione di
servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e
prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il
concorso di questo, CON ESCLUSIONE DELLE ATTIVITA’ RISERVATE PER
LEGGE A SOGGETTI iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229
del codice civile, DELLE PROFESSIONI SANITARIE e delle attivita’ e
dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio
disciplinati da specifiche normative.
Per chi, come me, diplomato Osteopata(scuola Svizzera)con studio da 2 anni in Italia cosa succederà?
Grazie e Buon Natale
Ancora con la diatriba Osteopati Isef Vs Osteopati Fisioterapisti???
Io mi definisco osteopata e basta!
E se proprio la dobbiamo dire tutta:
-Un attuale Dott. in Sc.Motorie che vuole prendersi la laurea in fisioterapia viene scambiato per "Scienziato" per quanto ne sa di anatomia, fisiologia ecc.!
-Un dott. in Sc. Motorie non deve sradicare alcuna mentalità di terapia manuale per diventare osteopata! Un fisioterapista invece, abbandona con molte difficoltà la sua mentalità!
Caro Angelo Immano, ti dichiaro subito che ho fatto l’ISEF pure io, così non ho nulla da nasconderti. Voglio provare ad aiutarti ad allargare il tuo punto di vista.
– Il Roi è stato fondato dai primi osteopati che erano di tutte le estrazioni compresi dei medici (presto scriveremo la storia del Roi).
– Nelle scuole a tempo parziale si diventa osteopata dopo un percorso di sei anni, dove chi lo ha fatto e chi ha insegnato come me sa benissimo che non si nota tutta questa differenza nel titolo con cui gli allievi accedono allo studio. In altri termini iniziamo tutto da capo
– nelle scuole a tempo pieno si accede col diploma di scuola media superiore.
– una volta diventati osteopati per noi e ora anche per la legge sono tutti uguali e la differenza la fa quello che sai fare
– quando vuoi puoi venire nel mio studio o in quello di tantissimi colleghi con l’ISEF e vieni vedere cosa sappiamo fare.
– in ultimo ti ricordo che io ho laureato il primo allievo in Scienze Motorie almeno 10 anni fa
caro Angelo Immano spero tu sia un giovane studente di osteopatia perchè se sei osteopata scrivendo certe cose dimostri una rigidità mentale che non ha niente a che vedere con i principi osteopatici..se è cosi’ continua pure a fare il fisioterapista.. buon lavoro
Rispondo a Giuseppe Garofalo.
Caro colllega Osteopata e basta, credo che la diatriba non consista sulla qualita’ o quantita’ della preparazione che ritengo soggettiva , "Scienziati" a parte, che siano Dott. in Sc. Motorie o Dott. FKT.
Il problema consiste nel far rientrare o meno categorie in ambito Sanitario.I Fisioterapisti rientrano in questo campo. Lascerei stare commenti che mi sanno di "guerra tra poveri".
x Immano: chi fa dei Fisioterapisti degli operatori sanitari? una legge! ed una legge lo fa x gli osteopati con una preparazione di 6aa!!! xchè guardi solo al diploma di provenienza? Allora le scuole a tempo pieno che accettano i diplomati delle superiori?
Rispondo all’Osteopata Fisioterapista Eleonora Bassi.
Carissima, la mia è stata una provocazione inevitabile!
…Ma dalle tue parole mi sembra di capire che, adesso che l’osteopatia è in via di regolamentazione, allora gli osteopati provenienti dalla laurea in scienze motorie si devono fare da parte…giusto? Non siamo degni di essere figura sanitaria?
Se la pensi così, è questa è la vera guerra tra poveri!
Rosa, quale legge fa degli osteopati degli operatori sanitari? Non certo quella approvata di recente, come giustamente osserva Roberta! Ben lungi è tale traguardo e tale resterà fin tanto che disquisiamo sull’appannaggio della professione per questa o quella categoria pre-esistente. Penso infatti che l’osteopatia debba essere solo degli osteopati che tali si configurino di fronte ai pazienti e di fronte allo Stato. In tal senso trovo coraggiosa e condivisibile la scelta del nuovo Ordine professionale privato di recente istituzione.
Salve a tutti,
Io sono uno studente della scuola di osteopatia di Genova. Ovviamente adesso tutti i corsi di formazione sono privati e quindi a pagamento.
La mia domanda è: Se dovessero regolamentare il tutto, che fine faranno gli studenti come me che non hanno ancora finito il corso che nel mio caso dura 5 anni? Sarà possibile terminarlo ugualmente o no? E una volta terminato? Sarò riconosciuto come osteopata?
Grazie
Buongiorno a tutti, pongo una domanda anzi due.
Come viene rilasciato il certificato UNI? Ho sentito che questo avviene tramite un esame, vorrei sapere se è così e se questo ha un costo?
Complimenti,finalmente ache in Italia.Personalmente ringrazio Alfonso Mandara particolarmente
Complimenti a tutti i colleghi ISEF che finalmente vedono riconosciuto il diritto ad una professione che non spetta a loro in alcun modo!
Il ROI è stato fondato da insegnanti ISEF (i dirigenti sono tutti ISEF), preoccupati che un giorno gli venisse presentato, giustamente, il conto!
Umberto dice "che Bella Italia", ebbene io rispondo "Hai proprio ragione".
Buon Natale a tutti
Se vogliamo essere al pari delle nazioni europee più evolute, dobbiamo compiere assolutamente questo passo!!! Altrimenti rimaniamo ai blocchi di partenza mentre gli altri già stanno festeggiando l’arrivo alla gara….
Chiedo a chi ha scritto qui su Tuttosteopatia dove posso trovare il testo completo della legge UNI perchè andando sul sito http://www.uni.com non trovo assolutamente nulla a riguardo di UNI in Osteopatia !!! Vorrei avere la possibilità di trovare a livello "giuridico" il tutto. Attendo notizie a riguardo
Rispondo ad Angelo di Genova che ha scritto lo scorso 10 dicembre.
L’attuale legge a cui ci si riferisce non regolamenta affatto l’osteopatia. Inoltre, la stessa non è stata ancora pubblicata, nè vi è alcuna certezza che l’Osteopatia rientri nell’elenco delle professioni "non regolamentate", nè che tale elenco venga previsto. Nella migliore delle ipotesi, si trattarebbe soltanto della definizione di professioni esitenti non riconosciute che hanno scelto di regolamentarsi a tutela degli utenti: è già qualcosa, ma occorre essere molto chiari a questo riguardo e non alimentare false speranze. E’ certamente utile definire criteri elevati per l’esercizio della profesione osteopatica utilizzando la norma UNI, ma occorre anche chiedersi se sancire per l’osteopatia l’eterno ruolo di professione "autoregolamentata,cioè "non regolamentata dallo Stato", sia la strada giusta da seguire per essere riconosciuti alla stregue dei nostri colleghi europei.
Esatto! E per esercitare questa professione, ancora non regolamentata né riconosciuta, non è previsto alcun obbligo di essere iscritti ad alcuna associazione professionale. Nè alcuna esclusiva di rappresentanza è definita per un’associazione in particolare.
Buon lavoro e buoni progressi: ne restano ancora molti da fare….
COme è finita? tutto punto e a capo?
Luciano, devi dirlo a Immano!
Speriamo che venga approvato il DDL professioni non regolamentate la settimana prima di natale…ne dubito, visto che il Governo è agli sgoccioli con Monti oramai capitolato. Ci toccherà aspettare altri anni? Che bella Italia
Complimenti per il vostro lavoro!
Penso che qualcuno abbia ceduto troppo presto a facili entusiasmi! In fin dei conti, non è del tutto illogico considerare l’osteopatia in quanto professione sanitaria, come accade ad esempio nei vicini Paesi europei. Nè appare strano che il Ministero della Salute rivendichi in il proprio ruolo nella sua regolamentazione. Temo che chi ha gridato vittoria troppo presto ora debba rendere conto di alcune indicazioni rese pubbliche anticipatamente, a partire dalla necessità anticipata di certificazione professionale riferita a una fantomatica norma UNI non ancora resa nota.