In Italia, Paese della dieta mediterranea, preoccupano i numeri sull’obesità infantile forniti dal Ministero della Salute: i bambini in sovrappeso sono il 20,9 per cento e quelli obesi sono il 9,8 per cento. Il codice europeo contro il cancro, per esempio, tra gli altri ammonimenti sviscerati in 12 chiarissimi punti, dichiara espressamente di limitare i cibi con molti zuccheri e grassi, di evitare la carne conservata e le bevande zuccherate.

A riconoscere la problematicità di uno stile alimentare squilibrato, basato su zuccheri e grassi, è naturalmente anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità che raccomanda di non superare i 25 gr al giorno di zuccheri. Sorprenderà i più, invece, sapere che in una sola lattina di coca cola ci siano ben 35 gr di zucchero pari a “6 – 7 cucchiaini” – dice Vittorio Cino, direttore comunicazione Coca Cola, ai microfoni di Report nella puntata del 24 maggio 2015 dal titolo “Grasso che cola”. Evidentemente ben al di sopra della soglia massima di zucchero giornaliero raccomandata dall’Oms.

A fronte di questi numeri sono decine gli studi che dimostrano quali siano i fattori determinanti per l’obesità. “Al primo posto ci sono le patatine – spiega l’ex direttore del dipartimento di Medicina preventiva dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano Franco Berrino nel servizio di Report – poi le carni conservate, le carni rosse e le bevande zuccherate”.

Che le bevande zuccherate causino obesità è storia nota. Tra le altre ricerche quella di Brownell (leggi lo studio su www.nejm.org) e altri medici pubblicata nel 2009 sul New England Journal of Medicine (NEJM) chiarisce come le bevande zuccherate (soda dolcificata con zucchero, sciroppo di mais, o di altri dolcificanti calorici e altre bevande gassate e non gassata, come quelle per lo sport e bevande energetiche) possano essere il più grande pilota dell’epidemia di obesità tanto che – si legge nella ricerca – “per ciascuna lattina extra o bicchiere di bevanda zuccherata consumata al giorno, la probabilità che un bambino diventi obeso aumenta del 60 per cento”.



I bambini diventano dipendenti dal sapore dolce e lo zucchero ha effetti sul senso di sazietà e sul rilascio di dopamina nei centri nervosi. In realtà come in tante occasioni ha spiegato il prof. Franco Berrino “lo zucchero fa male ed è un modo per far sembrare buone delle cose non buone” (vedi video sotto). Lo zucchero nella forma liquida è il più deleterio; pensiamo ad esempio a quello utilizzato per dolcificare i succhi di frutta che di per sé non avrebbero alcun bisogno di essere edulcorati data la dolcezza naturale della frutta. “La peculiarità dello zucchero liquido – spiega Berrino – è quella di andare giù anche quando siamo sazi, ed è appunto tra le prime cause di obesità infantile”.

L’attenzione alla salute di grandi e piccini passa dalla tavola, a cominciare dalla colazione del mattino, un pasto importantissimo che deve togliere spazio a zuccheri artificiali, biscotti zuccherati a favore di frutta e cereali. Gli zuccheri artificiali non fanno che alzare la glicemia e dunque l’insulina prodotta dal pancreas, la quale a sua volta fa abbassare la glicemia perché permette allo zucchero di entrare nelle cellule.
“Ma quando la colazione è molto dolce – chiarisce il dott. Berrino – il pancreas produce molta insulina e dopo un po’ si va in ipoglicemia, con il risultato che più dolci si mangiano, più viene fame di zucchero; ed è questa la ragione per cui molti studenti la mattina sono molto nervosi e con difficoltà di concentrazione, perché non c’è abbastanza zucchero nel sangue, e questo perché si mangia troppo zucchero”.

Il nostro stile alimentare e più in generale, il nostro stile di vita, hanno una grossa incidenza sulla probabilità di ammalarci, per questo oggi più che in passato, grazie al maggiore accesso alla conoscenza, è fondamentale approcciarsi al cibo in maniera più consapevole cercando quanto più possibile, già in tenera età, di adottare abitudini alimentari sane, di mangiare cibi “anticancerogeni” come li definisce il prof. Berrino, quali frutta e verdura, soprattutto crudi, e cereali integrali che aiutano l’organismo a “disattivare” le sostanze nocive per la salute.

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