Clamoroso successo per il Congresso Internazionale sulla Fascia, organizzato dalla scuola tedesca OSD, che si è svolto a Berlino lo scorso fine settimana.
Più di 800 partecipanti provenienti da tutto il mondo hanno aderito all’evento, costellato da relatori di fama internazionale ed esperti del tessuto fasciale, che hanno offerto il loro contributo clinico e scientifico, arricchendo così  il panorama osteopatico e non solo.
Tra i relatori, un rappresentante dell’osteopatia italiana: il Dr. Paolo Tozzi, che ha presentato i risultati di ricerche svolte con il collega Dott. Davide Bongiorno, oltre a personali lavori di revisione sul tessuto connettivo (vedi il programma). Apprezzamento unanime per la relazione è stato espresso dalla platea e da esperti come Torsten Liem, Tom Myers, Jane Stark, Andrzej Pilat, Serge Paoletti, Jonathan Parsons, Christian Fossum e molti altri. Anche i workshop dei giorni successivi, svolti sia dal Dott. Bongiorno che dal Dr. Tozzi, hanno riscontrato un notevole successo.

Parlare di fascia non è mai stato così comune e diffuso nel mondo scientifico, e non solo in quello osteopatico. Il numero di articoli sulla fascia, reperibili su Ovid, Medline o Scopus, sono lievitati da una base di appena 200 negli anni ’70 e ’80, ad una vetta di quasi 1000 nel 2010. Il crescente interesse per il tessuto connettivo, e per la fascia in particolare, dalla sua organizzazione micro-strutturale alla sua rilevanza in ambito clinico, ha visto professionisti, dai background più disparati, riunirsi in eventi congressuali internazionali di impareggiabile valore scientifico, quale l’International Fascia Research Congress (www.fasciacongress.org). E il Dr. Paolo Tozzi, MSc Ost, DO, Vicedirettore della Scuola di Osteopatia C.R.O.M.O.N. di Roma e il Dott. Davide Bongiorno, medico, osteopata ed ecografista (referente S.I.U.M.B. per la regione Lombardia) sono da anni attivi nel campo della ricerca sul tema in oggetto.

Nel 2011 pubblicano per la prima volta nella storia della letteratura osteopatica italiana, un articolo scientifico specifico sulla fascia dal titolo: “Effetti di rilascio fasciale su pazienti con dolore cervicale o lombare non specifico”, che compare nella rivista internazionale indicizzata Journal of Bodywork and Movement Therapies (JBMT) (www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21943614).

L’articolo rappresenta l’incipit di un percorso unico nel suo genere, risultato di due anni e mezzo di ricerca, in cui gli autori hanno dimostrato l’efficacia di alcune tecniche fasciali osteopatiche nel migliorare il range e la qualità di scivolamento tra i piani fasciali e organi viscerali annessi in diverse regioni corporee, su pazienti affetti da cervicalgia e lombalgia aspecifiche, tramite valutazione ecografica in real-time – Dynamic Ultrasound Topographic Anatomy Evaluation (D.Us.T.Æ) – codificata dal Dott. Bongiorno.
In aggiunta, tale miglioramento di mobilità coincide con la riduzione/risoluzione della sintomatologia nei pazienti osservati. I risultati di questo studio furono presentati prima al 2° International Fascia Research Congress ad Amsterdam nel 2009, e poi  al 7° Interdisciplinary World Congress on Low Back & Pelvic Pain a Los Angeles nel 2010.





Dr. Paolo Tozzi D.O.

Gli autori hanno poi proseguito la loro ricerca focalizzando l’attenzione sulla mobilità renale e sulle relazioni con la fascia annessa, calcolando un Kidney Mobility Score in soggetti asintomatici, per poi paragonarlo a quello valutato in pazienti con lombalgia aspecifica, tramite valutazione ecografica dinamica. È stata pertanto riscontrata e dimostrata una significativa riduzione della mobilità renale in pazienti con mal di schiena rispetto al campione asintomatico. Infine, è stato visto che tale indice di mobilità migliora dopo tecnica fasciale specifica, oltre ad una riduzione della sintomatologia nei pazienti lombalgici.
Questo secondo studio dal titolo: “Mal di schiena e mobilità renale: la manipolazione osteopatica fasciale locale diminuisce la percezione del dolore e migliora la mobilità renale”, con tutti i suoi risultati di straordinario interesse osteopatico, è culminato nel 2012, prima nella presentazione al 3° International Fascia Research Congress, tenutosi a Vancouver, e poi nella pubblicazione sul numero di Giugno del JBMT (www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22703751).

L’articolo ha meritato l’encomio del Dr. Michael A. Seffinger, DO, di fama internazionale che ha pubblicato a gennaio 2013 un editoriale sull’articolo in questione sul Journal of the American Osteopathic Association (JAOA), definendolo un “modello europeo per la ricerca americana” (http://www.jaoa.org/content/113/1/102.full?etoc).

Successivamente, il Dr. Tozzi intraprende un percorso personale di revisione della letteratura osteopatica in ambito fasciale, che ha portato alla pubblicazione di un terzo articolo scientifico dal titolo “Selected fascial aspects in osteopathic practice” (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23036882) in cui vengono presentati e discussi diversi aspetti dell’Osteopatia fasciale e delle relative evidenze. Fino al suo più recente articolo “Does fascia hold memories?” (http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1360859213001927) che offre una panoramica sulle evidenze e le ipotesi sulla capacità del tessuto fasciale di conservare memorie di diverso tipo.

E’ prevista inoltre per Giugno 2014 l’uscita di un libro della Handspring Publishing sulle terapie fasciali manuali, edito da Leon Chaitow, di cui Tozzi ha realizzato un capitolo intero sull’unwinding fasciale e il bilanciamento delle tensioni legamentose (http://www.handspringpublishing.com/product/fascial-dysfunction/).

Il Dott. Bongiorno, invece, ottimizza la propria metodica ecografica (F.US.Æ) che applica sia in ambito fasciale che viscerale, presentando con successo i suoi risultati, con le relative considerazioni osteopatiche, in diversi congressi nazionali della S.I.U.M.B. nonché sul suo seguitissimo blog   davidebongiorno.wordpress.com, da cui è possibile trarre spunto nell’ambito della fisiopatologia e della clinica re-codificata per gli osteopati.
Sia il Dr. Tozzi che il Dott. Bongiorno stanno attualmente investigando gli effetti del trattamento osteopatico fasciale sui fluidi corporei tramite indagine elastosonografica. Ricerche che verranno presentate sia al congresso 2014 della OSD,  sia in vista del 4° International Fascia Congress a Washington nel 2015.

Riconoscimenti importanti dunque fanno si che la ricerca osteopatica italiana sulla fascia si faccia strada nel panorama internazionale, consegnandole in generale un riconoscimento importante che va ad aggiungersi ad altre autorevoli approvazioni, come quella di Leon Chaitow il quale in un’editoriale del Journal of Bodywork and Movement Therapy del 2010 (Vol. 14, Issue 4, Pages 309-311) ha pubblicato un articolo dal titolo significativo: “Italian osteopathy – An exciting European example” (Osteopatia italiana – Un esempio europeo entusiasmante).