Encomio alla ricerca italiana su JAOA – The Journal of the American Osteopathic Association. A pronunciarsi in merito allo studio sulla Fascia condotto da Tozzi P., Bongiorno D., Vitturini C. e pubblicato sul JBMT è niente meno che il dr. Michael A. Seffinger, DO, critico di fama internazionale che ha pubblicato a gennaio 2013 una review sull’articolo in questione, Low back pain and kidney mobility: local osteopathic fascial manipulation decreases pain perception and improves renal mobility, sul famoso JAOA, definendolo un “modello europeo per la ricerca americana”.

Leggi qui l’editoriale di Seffinger su JAOA.

L’articolo sulla fascia realizzato da Tozzi P., Bongiorno D., Vitturini C, è stato pubblicato nel 2012 per la prima volta nella storia della letteratura osteopatica italiana nella prestigiosa rivista internazionale Journal of Bodywork and Movement Therapies (JBMT), indicizzato e consultabile sull’accreditato motore di ricerca scientifica Pubmed (Leggi l’abstract su PubMed).

L’articolo rappresenta l’incipit di un percorso unico nel suo genere, risultato di due anni e mezzo di ricerca, in cui gli autori hanno dimostrato l’efficacia di alcune tecniche fasciali osteopatiche nel migliorare il range e la qualità di scivolamento tra i piani fasciali in diverse regioni corporee, su pazienti affetti da cervicalgia e lombalgia aspecifiche, tramite valutazione ecografica in real-timeDynamic Ultrasound Topographic Anatomy Evaluation (D.Us.T.Æ) – codificata dal Dott. Bongiorno.



Sono stati dimostrati non soltanto evidenti cambiamenti tissutali fasciali, a seguito delle tecniche osteopatiche applicate in situ, ma anche la significativa riduzione  della sintomatologia nei medesimi pazienti, valutata tramite somministrazione dello Short-Form McGill Pain Assessment Questionnaire.

L’efficacia dell’approccio osteopatico sulla mobilità degli organi connessi, avvolti, sospesi, sostenuti dalle lamine fasciali corrispondenti, nonché la correlazione tra tale miglioramento di mobilità e la risoluzione della sintomatologia nei pazienti osservati, rappresentano risultati fondamentali dalle implicazioni cliniche ed osteopatiche di indiscussa rilevanza.

Questo ha dunque raccolto l’autorevole encomio di Seffinger, che consegna un riconoscimento importante alla ricerca osteopatica italiana, che va ad aggiungersi ad altre autorevoli approvazioni, come quella di Leon Chaitow il quale in un’editoriale del Journal of Body Movement and Therapy del 2010 (Vol. 14, Issue 4, Pages 309-311) ha pubblicato un articolo dal titolo significativo: “Italian osteopathy – An exciting European example” (Osteopatia italiana – Un esempio europeo entusiasmante).