In attesa del prossimo Congresso Internazionale di Osteopatia a Firenze, PubMed – prestigiosa banca dati biomedica contenente circa 16 milioni di citazioni di articoli scientifici, di ambito biomedico o di scienze affini, dagli anni ’50 del Novecento ad oggi – rende omaggio alla scorsa edizione del Congresso di osteopatia tenuto a Roma lo scorso giugno, riportando un articolo del celebre autore Leon Chaitow dal titolo significativo Italian osteopathy – An exciting European example (Osteopatia italiana – Un esempio europeo entusaiasmante).main

Per la prima volta nella storia dell’Osteopatia Italiana, gli sforzi, i progressi, l’entusiasmo e l’originalità che contraddistingue questa disciplina nel nostro Paese dal resto del mondo hanno trovato non solo voce, ma elogio ed apprezzamento da uno degli autori e critici più riconosciuti a livello mondiale: l’osteopata Leon Chaitow.

L’elogio di Chaitow è stato pubblicato sull’editoriale di una rivista di fama internazionale quale il Journal of Body Movement and Therapy nell’edizione dell’Ottobre 2010 (Vol. 14, Issue 4, Pages 309-311) http://www.bodyworkmovementtherapies.com/issues/contents?issue_key=S1360-8592(10)X0004-3.
L’editoriale è dunque visibile su PubMed (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20850035) perché la rivista è indicizzata.
Si tratta di una conquista senza pari, che segna inevitabilmente ed ufficialmente un passaggio epocale dell’Osteopatia Italiana, definita come un eccitante esempio Europeo, verso un esordio di crescita ed affermazione a livello internazionale.





Nel report di due pagine, l’autore presenta prima una breve descrizione dell’Osteopatia anglosassone sempre più orientata verso studi basati sull’evidenza, e poi un accenno a quella americana, ormai medicalizzata e tristemente immemore delle sue potenzialità manuali. Segue dunque una presentazione estremamente vivace dell’esperienza del II Congresso Nazionale di Osteopatia, L’osteopatia nelle età della vita (www.congressodiosteopatia.it), tenutosi a Roma nel Giugno 2010, elogiandone l’organizzazione a cura di Paolo Tozzi, nonché l’orientamento evidence based delle relazioni selezionate (fra l’altro presentate per gran parte da – così definiti – ‘giovani appassionati’ ricercatori e professionisti).

Dopo aver “taggato” l’evento come entusiasmante, Chaitow si sofferma sul feedback positivo manifestato in tal senso da due veterani del campo: il Prof. Michael Patterson e la Dr.ssa Viola Frymann, che hanno partecipato all’evento.
Il congresso, unico esempio italiano che ha raggruppato indiscriminatamente tutte le scuole R.O.I. sin dalle sue radici organizzative, ha consentito di mettere a confronto osteopati, medici, dentisti, chirurgi e terapisti manuali di vario background, allo scopo di approfondire e supportare l’efficacia osteopatica con un’evidenza dal linguaggio scientico e a tutti comune. Secondo l’autore, infatti, nonostante gran parte delle relazioni congressuali esponevano i risultati di studi pilota, con un numero limitato di casi esaminati, esse hanno offerto la limpida testimonianza che una “dynamic Italian Osteopathic profession is emerging”, con il desiderio entusiasta di esplorare l’efficacia Osteopatica in diversi ambiti sanitari.

L’articolo prosegue poi con una descrizione degli abstract di alcuni degli studi più rappresentativi esposti durante il congresso:
Osteopathy in neonatology clinical approach, treatment protocol, statistical study (di G. Craighero); Cancer related fatigue syndrome (di G. Donniaquio et al); Infertility, endometriosis and osteopathy (di A. Belloni); Osteopathic manipulative treatment as adjuvant therapy in patients with peripheral arterial disease (di R. Lombardini et al). Vengono anche menzionati, in un elenco successivo, altre presentazioni congressuali di particolare rilevanza per la ricerca osteopatica.

Il report si conclude con una previsione incoraggiante per gli osteopati e per la nostra Osteopatia Italiana, visto che l’intero evento e i suoi contenuti hanno rappresentato il fulgido esempio di un “bright future for Osteopathy” nel nostro paese.

Tutto questo fa sperare che il prossimo Congresso Internazionale di Medicina Osteopatica, in programma a Firenze dal 6 al 9 aprile prossimo, sia un’ulteriore conferma a quanto descritto da Chaitow riguardo il “brillante futuro” di questa disciplina in Italia.