Con una raffica di esilaranti versi palindromi Pino Africano sbaraglia i più radicali pregiudizi sul cibo, la falsità dell’industria alimentare, le ipocrisie dei nutrizionisti.
Prof. Franco Berrino, Unità di Epidemiologia Istituto Nazionale per lo Studio e la cura dei Tumori di Milano

Non è la prima volta che Pino Africano avvicina in maniera diretta le evidenze scientifiche  ai suoi lettori con uno stile unico, personale, stringente e chiaro: insomma uno stile da matto come lui veniva definito in una trasmissione televisiva”.
Prof. Antonio Moschetta, direttore scientifico Istituto dei Tumori di Bari
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Alimentazione e tumori: questo il tema centrale affrontato nell’ultimo lavoro di Pino Africano Vivere mi piace da morire. Tutti i cibi anticancro, ma proprio tutti, il volume edito dalla casa editrice Unaltropuntodivista (pp. 209, Euro 14.00), che segue un altro successo editoriale, Aprite le orecchiette, dello stesso autore.

Il libro propone 201 “pillole” da prendere tutti i giorni per prevenire i tumori. Attraverso un linguaggio chiaro e incisivo, e con una serie di versi palindromi (che da destra verso sinistra e viceversa si leggono allo stesso modo), l’autore si propone di scardinare i più radicati pregiudizi sul cibo facendo leva sull’importanza di scegliere uno stile di vita sano “che consentirebbe – scrive Franco Berrino nella prefazione al testo – di prevenire molte più malattie di quanto non potrà fare la medicina tecnologica e di prevenire anche la medicalizzazione massiva delle persone anziane”.

Con Vivere mi piace da morire Pino Africano pone al centro ancora una volta l’importanza della nutrizione nella nostra vita, e lo fa nello stile che lo contraddistingue, esilarante e spregiudicato, rendendo estremamente facile la comunicazione del messaggio: la salute passa dalla tavola.