Il perone non ha una grande importanza dal punto di vista ortopedico e meccanico; non è un osso che subisce la gravità e non influisce molto a livello articolare.

Perone: perché in osteopatia è considerato un osso chiave?

Il perone presenta importanti collegamenti fasciali e legamentosi che permettono di mettere in relazione e di influenzare strutture anche non adiacenti tra di loro. Quest’osso è in rapporto con il piede sia a livello articolare che muscolo-tendineo: contribuisce a formare, insieme alla tibia, l’articolazione tibio-tarsica e, tramite i muscoli peronieri, è in rapporto con l’osso cuboide. La testa del perone è in rapporto con il ginocchio, tramite il legamento collaterale esterno e l’articolazione con la tibia.

Ma ora arriviamo alla parte più interessante: il perone, tramite il tendine del bicipite crurale, è in rapporto con l’osso iliaco, che si articola con l’osso sacro, che a sua volta influenza tutta la colonna vertebrale.



Cosa possiamo evincere da quanto detto?
Una disfunzione di mobilità del perone può causare: lombalgie, dorsalgie, cervicalgie, dolori sacro-iliaci e sacro-ischiatici, dolori al ginocchio, contratture muscolari al bicipite femorale, tendiniti ai muscoli peronieri ecc… Per fare un esempio relativo a un trauma piuttosto frequente come la distorsione di caviglia, non stupisce particolarmente constatare che, in alcuni casi, questa possa causare, in un certo lasso di tempo, sintomi cervicali!

Quindi il perone è veramente un osso chiave e deve essere sempre valutato ed eventualmente trattato.

Dott. Alessandro Batavia
Osteopata-Fisioterapista
Via Almese 15-Torino
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