Si è svolto venerdì scorso a  Senago, l’Osteopathy Day dal titolo: “Osteopatia: il riconoscimento sanitario è possibile?”, organizzato da nuovo MGO – Movimento Giovanile Osteopatico rappresentato da Paola Sciomachen -candidata alla Presidenza del ROI – i cui membri sono tutti candidati alle prossime elezioni del 23 maggio a Bologna per il rinnovo delle cariche elettive del ROI.

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Nato col chiaro intento di sedersi ai tavoli tecnici del Ministero della Salute per lavorare al profilo professionale sanitario dell’osteopata e raggiungere l’obiettivo del riconoscimento sanitario, il Movimento Giovanile Osteopatico, con ben 110 presenze, tra osteopati e medici, ha riscosso grande successo per il primo incontro organizzato a Senago, a cui hanno preso parte le seguenti figure istituzionali: Direttore scientifico e Direttore dell’area formazione della Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano, il Direttore di funzione specialistica relazioni esterne, internazionali e comunicazione di Éupolis Lombardia, Regione Lombardia ed il Presidente del Registro Osteopati d’Italia.

Grazie alla partecipazione attiva dei presenti, nonostante il numero elevato, si è creato un reale momento di ascolto e di confronto tra le diverse figure professionali presenti in sala e le istituzioni.

Guarda il video dell’incontro con gli interventi principali




Sono tre sono gli elementi importanti emersi nel corso della serata:

1. L’osteopatia è definita come attività sanitaria, come affermato chiaramente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità attraverso il documento redatto nel 2010, sui Benchmarks degli standard sulla formazione in osteopatia. In tale documento l’osteopatia viene definita come: “medicina osteopatica che si basa sul contatto manuale per la diagnosi e il  trattamento”, e pone grande attenzione al rapporto mente, corpo e spirito nella salute e nella malattia, attribuisce  grande rilevanza all’integrità strutturale e funzionale del corpo e all’intrinseca tendenza dell’organismo all’autoguarigione. Gli osteopati usano una grande varietà di tecniche manuali per migliorare le funzioni fisiologiche e per supportare l’omeostasi alterata da disfunzioni somatiche. E’ fondata su un approccio olistico e ha come componente essenziale la terapia osteopatica manuale, chiamata anche trattamento manipolativo osteopatico. Si differenzia da altre metodiche che usano tecniche manuali come la fisioterapia o la chiropratica sebbene abbiano alcuni punti di sovrapposizione”. Sempre nel documento si attesta che le competenze chiave dell’osteopatia si basano sulla diagnosi, la gestione e il trattamento dei propri pazienti e che costituiscono le fondamenta dell’approccio osteopatico all’assistenza sanitaria.

2. Il Ministero della Salute, nella figura del Dr. Leonardi, direttore generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale, ha dichiarato che è loro intenzione normare l’osteopatia e presentare una proposta di legge per il riconoscimento della professione come sanitaria. Il percorso di “riconoscimento” non sarà  semplice e tanto meno definirne i tempi, ma il primo obiettivo è quello di creare un tavolo tecnico con il Ministero della Salute in cui sarà richiesta la presenza di osteopati esperti per definire i passaggi  essenziali, incominciando dalla definizione del profilo professionale sanitario dell’osteopata e, successivamente, il percorso formativo universitario, in cui le scuole avranno un ruolo chiave nella fase di transizione.

3. Il Movimento Giovanile Osteopatico, rappresentato da Paola Sciomachen, ha presentato i propri candidati alle prossime elezioni del 23 maggio 2014, e ha dichiarato la volontà di sedersi ai tavoli tecnici del Ministero della Salute, come nuovo direttivo del Registro Osteopati d’Italia, per lavorare al profilo professionale sanitario dell’osteopata e raggiungere l’obiettivo del riconoscimento sanitario. Per ottenere questo risultato, il movimento ha come primo obiettivo quello di riconquistare fiducia e credibilità verso i soci e le Istituzioni Nazionali e Internazionali per creare  un’identità comune come  osteopati. Inoltre, sarà necessario creare la giusta documentazione per definire il profilo professionale dell’osteopata, partendo da una formazione di qualità e da evidenze scientifiche a supporto della nostra professione. Questo è quanto ha affermato anche la Vice presidente Paola Sciomchen, candidata alla Presidenza del Registro.

“Paola Sciomachen e il Movimento Giovanile Osteopatico hanno la chiara consapevolezza che il Ministero della Salute ha intenzione di normare l’osteopatia – si legge in una nota stampa del neonato Movimento Giovanile – ma se come categoria professionale non si coglie nell’immediato questa opportunità, esiste il forte rischio che qualcun’altro la disciplini al posto degli osteopati. Ecco perché diventa improrogabile essere TUTTI UNITI PER IL CAMBIAMENTO, perché  li  unici che possono normare l’osteopatia sono gli osteopati stessi e per fare questo bisogna essere uniti sui contenuti e non sulle ideologie”.