Negli anni ’60 e ’70’ far dormire i neonati in posizione prona era un consiglio fortemente raccomandato e, nonostante già esistessero pubblicazioni che indicassero il rischio associato di SIDS, questa posizione sembrava essere un ideale di riferimento.

Oggi, grazie al susseguirsi di osservazioni scientifiche, viene raccomandato totalmente l’opposto: far dormire i neonati in posizione supina, infatti, può essere d’aiuto per contrastare i meccanismi fisiopatologici inducenti ipossia e SIDS.

L’articolo presentato, traccia la cronostoria dei continui cambiamenti di vedute in merito alla posizione prona/supina durante il sonno e vengono proposti i principali patomeccanismi alla base della correlazione fra SIDS ed il posizionamento prono del neonato.

SIDS nei neonati: le principali teorie patofisiologiche

Soffocamento dovuto alla chiusura delle vie aeree

Abramson ha notato che, quasi il 70% dei bambini coinvolti in una sua inchiesta, siano stati ritrovati senza vita e con la caratteristica “faccia in giù”. Guntherot e Spires hanno ipotizzato che tale decubito induca una possibile chiusura delle vie aeree principali (bocca e naso). Emery ha aggiunto che la chiusura delle vie aeree potesse essere causata da un ridotto tono della lingua, dei muscoli della faringe e dell’ugola, contesto che potrebbe portare ad apnea ostruttiva. Fra le altre ipotesi, viene altresì contemplata l’influenza  e la natura della superficie di appoggio (il pericolo di ostruzione delle vie aeree sembra aumentare in caso di materasso morbido o in compresenza di un’estesa sudorazione/vomito).



Elevazione del diaframma

Gli studiosi Bayes e Kadlub/Kadlub, hanno sviluppato l’ipotesi secondo la quale uno stomaco pieno potrebbe portare a una elevazione diaframmatica. Questa elevazione potrebbe indurre ad un’insufficienza respiratoria con conseguente morte improvvisa del neonato. Questa ipotesi è stata successivamente supportata anche da Roll e colleghi: su 100 casi di SIDS, circa il 66% dei neonati aveva un contenuto gastrico superiore a 20 ml. Gli autori hanno ragionato sul fatto che, in più del 50% dei casi, l’ultima poppata sia avvenuta meno di 3 ore prima dell’exitus.
La posizione prona in questi casi, potrebbe essere un fattore pato-eziologico, contestuale, aggiuntivo.

Ipossia cerebrale posizionale

Saternus ha ipotizzato che, a causa di fattori posizionali (rotazione e/o retroflessione della testa), potrebbe conseguire un restringimento delle arterie vertebrali inducente ipossia cerebrale cronica-intermittente. Questo quadro, in determinate circostanze, potrebbe portare alla morte. La visione è stata smentita e confermata più volte.

Respirazione continua della CO2

Fleming et al, Jorch et al e Rayn hanno supposto che la respirazione di CO2 e l’ipertermia cerebrale potessero essere una probabile causa di morte.
Gli autori hanno considerato alcuni fattori causali: il peso specifico della CO2 (maggiore dell’aria atmosferica), la sua concentrazione nell’aria espirata (4,5%) e le reazioni di tossicità che possono subentrare a concentrazioni di appena l’8-10% nell’aria ambientale. L’inalazione e la re-inalazione di gas arricchito di CO2, potrebbe produrre un aumento nella concentrazione di CO2 nel sangue arterioso. Tuttavia, questa ipotesi è stata oggetto di un dibattito controverso: i bambini in salute, dovrebbero essere infatti in grado di reagire all’aumento delle concentrazioni di CO2 con una maggiore attività respiratoria, con un allontanamento dalla zona di pericolo e mediante la “leva” (arousal and waking). Pertanto è stata ipotizzato che, in alcuni bambini, le insufficienti reazioni di arousal o una mancata reazione di veglia, possa indurre un aumento del rischio di SIDS.

Surriscaldamento

In alcuni casi di SIDS, è stata riscontrato un aumento notevole della temperatura corporea.
È noto che il 40% della temperatura del neonato avvenga attraverso la pelle del viso. L’ipertermia è associata ad un aumento del tasso metabolico e, di conseguenza, ad un aumento del fabbisogno di ossigeno. In posizione prona, questa necessità  potrebbe scontrarsi con una mancato apporto di aria. In effetti, alcune osservazioni sui segni di ipossia pre-morte, hanno incluso l’aumentata concentrazione di lattato, eritropoietina e fattore di crescita dell’endotelio vascolare.

FONTE:
International Journal of Legal Medicine
https://doi.org/10.1007/s00414-017-1749-5