Le tecniche osteopatiche potrebbero essere un coadiuvante di altri trattamenti in soggetti con difficoltà respiratorie o essere utili per migliorare le prestazioni degli atleti in ambito sportivo. Queste le conclusioni a cui è giunto il lavoro di tesi dal titolo Effetti dell’utilizzo di tecniche osteopatiche sulla funzionalità respiratoria in soggetti asintomatici, condotto da Cannone L., Carrisi S., Cassano M., Karen Cellie, Doria D., Lopetuso V., Paternesi F., Scarcella S., Scommegna M, diplomati all’ATSAI nel 2019.
Condotto su 119 pazienti di cui 65 nel gruppo di studio e 54 nel gruppo di controllo, lo studio pilota randomizzato a due bracci paralleli ha posto a confronto i valori riportati dal test spirometrico da i due gruppi, rilevando un incremento della capacità ventilatoria nell’89 per cento dei soggetti presi in esame del gruppo di studio sottoposto a trattamento manipolativo osteopatico delle vertebre cervicali, dorsali medio-alte e basse fino a L2, ed un lavoro diretto sul m. diaframma.
Sorprendente il risultato nel gruppo di controllo, in cui il quadro si ribalta completamente, con un peggioramento delle performance nell’85 per cento dei soggetti, ad avvalorare il lavoro di tesi.
Nel dettaglio, come si vede dal GRAFICO 1 la capacità vitale inspiratoria è migliorata nettamente nei soggetti trattati, a differenza del gruppo controllo, in cui si è verificato un peggioramento nell’85 per cento dei casi.
Il GRAFICO 2 evidenzia invece un miglioramento del volume dell’aria espirata nei primi 6 secondi nel 74% dei soggetti trattati, invece nel gruppo controllo c’è stato un peggioramento nel 72% dei casi.A migliorare, anche la capacità vitale forzata nel 74% dei soggetti trattati, mentre nel gruppo controllo si è verificato un peggioramento nel 67% dei casi.
Con il trattamento manipolativo di vari distretti vertebrali con tecniche HVLA ed un lavoro di stiramento ed inibizione del muscolo diaframma si è evidenziato dunque un incremento della capacità ventilatoria rispetto al gruppo controllo, confermando come l’utilizzo di varie tecniche osteopatiche permetta di dare una stimolazione neurovegetativa a carico del plesso cardio-polmonare e di tutti i metameri che portano innervazione ortosimpatica a tutta la cavità toracica, migliorando la mobilità vertebrale e costale così da incrementare l’espansione della gabbia toracica e agire direttamente sui punti di ancoraggio del muscolo diaframmatico.
Il Lavoro di tesi è nato proprio dall’idea di approfondire come un’azione diretta a stimolare il sistema nervoso ed il muscolo diaframmatico con i suoi punti di ancoraggio, possa interagire con il sistema respiratorio ed in particolare sulla capacità di modificare i volumi di aria generati dalla respirazione.
Attraverso l’utilizzo dello spirometro si è valutato l’effetto delle tecniche osteopatiche “per poter avere un riferimento numerico alle modifiche della capacità respiratoria, senza limitarsi al feedback soggettivo del paziente”, si legge nell’introduzione della tesi.

Miglior Tesi 2019 ATSAI; autori
Miglior Tesi 2019 ATSAI; autori