Si chiama Iatrogenesi e indica gli effetti collaterali o complicanze dovute a trattamenti medici e/o farmacologici.

Un articolo pubblicato sula rivista Wired il 29 novembre 2012 a firma di Michela Dell’Amico, dal titolo eloquente Farmaci: 400 ricoveri al giorno per effetti collaterali, fa il punto sulla situazione italiana raccogliendo il parere di Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano e autore di molte centinaia di lavori scientifici pubblicati in riviste nazionali ed internazionali e di numerosi volumi nel campo della farmacologia.

“Sono 400 gli italiani ricoverati ogni giorno per effetti collaterali dei farmaci – è la dichiarazione shock rilasciata a Wired da Garattini –  ovvero per improvvisi sanguinamenti, macchie, rossori o altri danni cutanei, ipotensione o ipoglicemia”.

Parlare di farmaci su un portale di Osteopatia è un ossimoro, non però se il fine è quello di far leva sulle possibilità di scelta dei pazienti, ossia quelle orientate a discipline complementari distanti dalla logica secondo la quale soltanto i farmaci “fanno bene alla salute”, ma che sostengono altresì la possibilità di “essere in salute” anche scegliendo percorsi complementari a alla medicina tradizionale.
E’ questo il caso dell’Osteopatia, fondata da un medico, A.T. Still nel 1874, secondo il principio cardine di agire sulla causa della malattia e non dal sintomo che la genera, ciò di cui invece si occupa la farmacologia.

“La causa di malattia – scriveva Still nella sua ultima opera Osteopatia Ricerca e pratica  – è vista esclusivamente come il risultato di anomalie anatomiche seguite da un disordine fisiologico. Per curare il paziente le parti in condizioni anomale devono essere riportate alla normalità”.

Leggi l’opinione si Still sui farmaci: clicca qui



Sebbene esistano certamente dei farmaci che possono salvare la vita, è bene anche sottolineare quanto sia dannoso per la salute l’eccessivo ricorso ad essi, soprattutto per i disturbi più comuni: da quelli muscolo scheletrici a quelli influenzali ecc..

Di fatto sugli effetti collaterali dei farmaci si sa poco, e se negli Stati Uniti esiste un monitoraggio costante sulla iatrogenesi www.iatrogenic.org, in Italia è molto difficile avere dati certi. Ciò che si sa con certezza è l’abuso di prescrizioni farmaceutiche, anche pediatriche, così come emerso dallo scorso 68° Congresso Nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP) tenutosi dal 9 all’11 maggio, in cui è fatta luce sul numero sempre crescente di ricorso ai farmaci per i bambini (leggi l’articolo relativo). Cresce l’uso di antisecretivi (antiH2 e PPI), utilizzati nella pratica pediatrica per i sintomi del reflusso gastroesofageo, per esempio, l’uso di antibiotici, prescritti infatti nel 78 per cento dei casi; di antiasmatici nel 26 per cento dei casi e di corticosteroidi (8,6 per cento).

Il cerchio si allarga se prendiamo in considerazione i farmaci non steroidei, i cosiddetti FANS, tra le categorie farmacologiche più vendute in Italia e nel mondo costituiscono il consumo più consistente e i costi sono a carico del cittadino pari al 60 per cento. Tale costo è determinato dall’auto prescrizione. A livello pubblico il FANS più utilizzato con oltre 10 milioni di dosi è il KETOROLAK (toradol-lixidol), ma si pensi all’aspirina, al paracetamolo (Tachipirina), alle molecole di nimesulide, diclofenac ecc.. che vengono assunti per svariate sintomatologie, dal mal di testa al mal di schiena, dai dolori mestruali ai sintomi influenzali, in generale per tutti i disturbi muscolo-scheletrici e articolari.

In una logica diametralmente a quella osteopatica, i FANS agiscono generalmente sulla soppressione del sintomo, mentre invece l’Osteopatia agisce sulla sua causa, che può essere generata da molteplici fattori a partire dai quali è necessario procedere per ripristinare le disfunzioni.

Non sono poche le ricerche scientifiche pubblicate su riviste specializzate volte ad indicare gli effetti collaterali dei farmaci sovrautilizzati.
Oltre al caso di nimesulide (leggi l’articolo su tuttosteopatia.it), riportiamo quello dei farmaci a base di diclofenac (Voltaren) e coxib, sul quale nel 2012 è stato pubblicato uno studio sul Drug Safety Update MHRA (bollettino elettronico mensile della MHRA e della Commissione sui farmaci umani) che ha rivelato l’incidenza negativa di questo eccipiente per il sistema cardiocircolatorio: leggi l’abstract dello studio su PubMed.

Al netto dell’eccessivo ricorso ai farmaci e del numero crescente di effetti collaterali derivanti da questa pratica, nostro obiettivo è quello di chiarire come l’Osteopatia agisca in maniera del tutto diversa, perché non prevede l’uso di “composti chimici quali rimedi”, come dichiarava Still già agli esordi. Il compito dell’osteopata è quello di “localizzare con precisione e identificare la causa del problema per rimuoverla, cercando di ripristinare il normale movimento della macchina della vita”.

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