“Se aspetti un bambino l’alcol può attendere”: sino al 31 marzo campagna contro l’alcol in gravidanza
Ogni anno, in media, in Italia oltre 560mila donne diventano madri, e nonostante siano noti i rischi dell’alcol in gravidanza, secondo una ricerca commissionata da AssoBirra circa 8 donne su 10 smettono di bere alcol appena apprendono della gravidanza, mentre il 17 per cento riduce i consumi di bevande alcoliche senza eliminarli del tutto e un 4 per cento mantiene le stesse abitudini pre-gravidanza.
Torna per questo la seconda edizione di Se aspetti un bambino l’alcol può attendere, la campagna di informazione e sensibilizzazione promossa da SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) e AssoBirra (Associazione degli Industriali della Birra e del Malto) contro l’assunzione di alcol in gravidanza.
Focus dell’iniziativa quest’anno le donne under 30, perché una neo-mamma su 3 ha meno di 30 anni (dati Istat) e in quest’età, stando ad una ricerca Demoskopea, si concentrano i comportamenti meno corretti sul consumo di alcol in gravidanza.
A fronte di una media nazionale che vede ben il 4 per cento di donne che continuano a bere in gravidanza nonostante ne conoscano e percepiscano i rischi, “scopriamo – si legge nel comunicato stampa dell’iniziativa – che questa percentuale cresce sensibilmente fra le under 30 (7 per cento tra i 25-30 anni e 12 per cento tra i 18-24) e che invece scende, altrettanto sensibilmente, con l’avanzare dell’età: si riassesta al 4 per cento nella fascia 31-37 anni e scivola addirittura al 2 per cento tra i 38-44. A riprova, i dati di quante abbandonano del tutto l’alcol (tra astemie e bevitrici) all’arrivo di una gravidanza: contro la media nazionale che è di circa l’84 per cento, con punte virtuose dell’86 per cento nella fascia 31-37 e dell’88 per cento in quella 38-44, tra le under 30 questa percentuale scende invece al 65 per cento tra i 18-24 anni e al 75 per cento tra i 25-30”.
Per tornare a informare e sensibilizzare le donne sulle sindromi alcol fetali correlate e su come prevenirle, dopo i risultati positivi ottenuti con la prima edizione della campagna Se aspetti un bambino l’alcol può attendere, la campagna lanciata l’8 marzo sino al 31 marzo, utilizzerà più strumenti e mezzi d’informazione (il sito internet www.beviresponsabile.it, un video virale) e soprattutto il sostegno convinto di un nutrito gruppo di personaggi al femminile tra celebrities, scrittrici, blogger, chef e sportive che hanno deciso di sposare questa iniziativa. Un vero e proprio “movimento d’opinione” che cercherà di dialogare sulla rete, facendo cultura su questo delicato aspetto della vita delle mamme in attesa.
Perché non si deve bere alcool in gravidanza
Il feto non ha difese rispetto all’alcol assunto dalla madre. Questa sostanza può interferire con il suo sviluppo provocando l’insorgere delle cosiddette patologie fetali alcol correlate, che possono provocare danni permanenti e irreversibili come anormalità della crescita, ritardo mentale e alterazioni somatiche. Tali patologie, a seconda della loro combinazione e gravità vengono distinte in FAS (sindrome fetale alcolica), FAE (difetti alla nascita alcol correlati) e FASD (disordini collegati all’uso dell’alcol in gravidanza).
In una ricerca pubblicata a settembre 2011, l’Istituto Superiore di Sanità ha rivelato che il 7,6 per cento dei neonati italiani sono stati esposti durante la gravidanza all’alcol materno. E sebbene ancora oggi la scienza non possa dirci con certezza se esista o meno una quantità minima di alcol sicura in gravidanza, si ritiene prudenziale evitare completamente il consumo di una sostanza, l’alcol appunto, che potrebbe creare problemi al sistema nervoso centrale del nascituro, con conseguenti rischi di ritardo mentale o di disturbi comportamentali.
Disturbi del sonno, ritardo dello sviluppo mentale, deficit intellettivo, disturbi dell’attenzione e della memoria, disturbi della motricità fine, iperattività e impulsività, disturbi dell’eloquio e dell’udito sono solo alcuni dei danni, tanto per far capire quanto sia importante non bere in gravidanza.
Interessante a proposito di rischi in gravidanza correlati al consumo di alcool e fumo, una ricerca a cui ha partecipato il collega osteopata tedesco Terence Dowling. “L’alcol nei primi mesi della gravidanza – si legge nel suo lavoro ‘New Parenting’, Psychotherapy, Prenatal and perinatal Care – proprio quando molte madri non sono a conoscenza di essere incinte, può produrre significative malformazioni fisiche, soprattutto del viso”. Secondo lo studio di Dowling “l’esposizione prenatale all’alcol ha effetti significativi sull’intelligenza e sul comportamento del bambino. Molti di questi bambini sono molto irrequieti”.
Le donne devono sapere che…
Ecco alcuni semplici consigli utili per le donne in gravidanza, o che stanno pianificando di avere un bambino, su come comportarsi in questo importante e delicato momento della propria vita:
- Bere alcol in gravidanza può danneggiare il bambino che nascerà
- Già nelle prime settimane di gravidanza l’alcol che bevi può fare danni
- I danni che puoi fare al tuo bambino bevendo alcol non sono curabili
- Non consumando alcol puoi evitare completamente questi danni
- Nessuna dose di alcol è considerata sicura durante la gravidanza
- Se hai già consumato alcol durante la gravidanza non continuare a farlo
- Se stai pianificando una gravidanza astieniti dal bere alcol