Penso di aver partecipato al primo Congresso di osteopatia nel 1999 e da quel giorno in poi a quasi tutti quelli indetti in Italia.
Quello che si è concluso venerdì è stato certamente l’unico in cui mi sono commosso.

Se gli organizzatori avessero voluto fissarlo in una data strategica, non avrebbero mai potuto pensare di poter riunire gli osteopati solo due giorni dopo l’approvazione in Senato dell’articolo 4 del DdL Lorenzin che attribuisce per la prima volta un riconoscimento legislativo all’osteopatia.

La presenza della senatrice De Biasi con la sua carica e il suo entusiasmo è stata senza dubbio l’evento clou.
Qui il suo discorso:

Durante l’intervista che le è stata fatta, alla domanda sul perché si sia interessata a questa problematica, la risposta è stata “per un segno di civiltà”.



Nella la prima giornata il Convegno è cominciato con la presentazione di interessanti ricerche scientifiche che i vari gruppi italiani stanno portando avanti e che hanno evidenziato l’avanzamento della ricerca italiana e l’affacciarsi sul panorama di ottimi colleghi che si aggiungono al già ricco gruppo che da anni abbiamo messo in campo nella ricerca mondiale.

La seconda giornata era incentrata sull’intervento della senatrice De Biasi a cui sono seguiti diversi professionisti della salute che hanno portato le loro conoscenze in favore dell’osteopatia.

Importanti anche le relazioni di Marco Petracca e Angelo Cappelli sull’illustrazione della norma CEN che è e sarà certamente il riferimento normativo a cui il legislatore italiano dovrà attenersi quando si entrerà nel merito di come attuare il riconoscimento. Proprio grazie a questa norma è stato possibile avere “un’agevolazione” per il riconoscimento dell’osteopatia, in quanto essa definisce l’Osteopatia e dettaglia le attività proprie e i metodi di esercizio della medesima professione.

Sono stati presentati ben 35 lavori, distribuiti in 10 presentazioni orali e 25 poster.
I primi tre posti per le presentazioni orali sono stati rispettivamente vinti da  Luca Cicchitti con “Il trattamento manipolativo osteopatico e il dolore nei pretermine: studio clinico randomizzato“, il secondo da Dario Zecchillo con “Trattamento Manipolativo Osteopatico della Dismenorrea Primaria e dei Fattori Associati: Studio Randomizzato Controllato“, il terzo da Silvia Guidi e Flavia Lucarini con “Effetti del trattamento manipolativo osteopatico nel reflusso gastroesofageo infantile: uno studio pilota“.

Dei 25 poster presentati sono stati premiati: Vito Adragna, primo classificato  con “efficacia del trattamento manipolativo osteopatico sulla stipsi funzionale: studio pilota di outcome research“; secondo classificato, Claudio Civitillo con “Efficacia a breve termine del trattamento manipolativo osteopatico sulla forza muscolare degli arti superiori e inferiori: un protocollo di studio clinico controllato randomizzato crossover“. Infine, L. Pugliese, G. Consorti, L. Masi, F. Lucci, M. Petracca hanno ricevuto il terzo premio, con “Affidabilità inter-operatore sui test osteopatici sacrali“.

Il vincitore del premio Peracca 2016 è Alcini Ianos, studente del Collegio Italiano di Osteopatia (CIO).

Nella giornata di sabato c’è stata l’assemblea del registro degli osteopati: è interessante sapere che l’associazione più importante degli osteopati italiani è in gran forma. C’è stato un grande rilancio da parte di questo consiglio direttivo che ha portato – come sappiamo – al riconoscimento dell’osteopatia, ma non solo, anche ad assestare il bilancio dell’associazione e a promuovere nuove energie economiche verso la comunicazione e la promozione dell’osteopatia.

 

Si ringraziano Sergio Aveta per la foto e Antonio Cavallaro per il video.