Esiste un’efficace alternativa naturale e “fai dai te” alle creme antiarrossamento utilizzate per il cambio dei bambini: la fecola di patate. Decidere per un cambio di rotta tutto al naturale anche per le creme sovrautilizzate per l’igiene intima dei bebè, oltre che vantaggioso dal punto di vista economico, è anche più che opportuno date le ultime notizie in fatto di creme protettive, proprio di quelle spesso utilizzate per il cambio dei neonati.

Risale allo scorso novembre infatti l’ammonimento dell’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari (Ansm) a non usare il phenoxyethanolo (un conservante) nei prodotti che vengono applicati sui glutei (le paste protettive appunto o le salviettine profumate), raccomandando di non utilizzare il composto nei cosmetici destinati ai bambini sotto i tre anni di età, e di ridurre la sua concentrazione dall’attuale 1% allo 0,4% in tutti gli altri cosmetici.

Il phenoxyethanolo è un conservante ampiamente usato nei cosmetici ma da tempo sotto la lente di ingrandimento per i suoi possibili effetti tossici sulla riproduzione e lo sviluppo.

In Italia, da un’inchiesta condotta dal settimanale Il Salvagente è emerso che ben 6 le creme su 15 contengono il phenoxyethanolo sotto la lente d’ingrandimento:
FISSAN Baby – Protezione e Natura
BABYGELLA – Pasta protettiva
AVÈNE Pediatril – Crema per il cambio
CHICCO – Pasta lenitiva
DERMOGELLA bébé – Baby Paste
FISSAN Baby – Pasta Alta Protezione

Sempre dall’inchiesta del settimanale, le creme prese in esame che hanno rivelato l’assenza di phenoxyethanolo sono:
WELEDA – Baby crema protettiva alla calendula
PURIS Baby care – Pasta protettiva
PASTA HOFFMAN – Lenitiva antiarrossamento
NIVEA BABY – Pasta protettiva emolliente
MUSTELA
AVEENO Baby – Crema barriera
JOHNSON’S PEDIATRIC – Baby Pasta Protettiva
PENATEN – Pasta protettiva
A-DERMA – Eryase crema



E se in Francia hanno raccomandato il non utilizzo di questo conservante, l’associazione italiana delle imprese cosmetiche (Unipro) ha ovviamente cercato di  arginare tutta la faccenda dichiarando – stando alla nota stampa resa pubblica il 24 aprile 2013 – l’inattendibilità degli studi in vitro francesi, “i cui risultati non permetterebbero di concludere che l’impiego in condizioni reali (in vivo) di un cosmetico per bambini di età inferiore ai 3 anni contente phenoxyethanolo ponga dei rischi sulla loro salute”.

Ad un anno dal lancio della petizione, che ha coinvolto l’Italia e la Spagna, arrivano i primi incoraggianti risultati. Stando a quanto riferisce il settimanale IlSalvagente, Conad, fa sapere che  sono in uscita le creme bambini senza fenossietanolo (sostituito dal benzoato di sodio).
Anche Coop sta lavorando ad un’alternativa al fenossietanolo che presumibilmente arriverà entro la prossima stagione.
E’ lo stesso settimanale dei consumatori “Il Salvagente”, a chiedere ai produttori di farsi carico delle possibili conseguenze dei loro prodotti sulla salute dei bambini con l’approccio precauzionale, attraverso una petizione via Change.org. Per firmare la petizione, clicca qui.

Tuttavia rimane il fatto che vale sempre la pena di tornare sui rimedi naturali per sostituire in maniera efficace e senza rischi reali o presunti, le paste antiarrossamento per il cambio dei bebè.

Nel caso il bimbo soffra di dermatite e rossore causato dall’utilizzo del pannetto, straordinariamente efficace in sostituzione delle creme all’ossido di zinco o altri prodotti simili è la fecola di patate da mettere sul culetto prima di chiudere il pannetto; scoprirete al cambio successivo che il rossore è scomparso.

Molti altri rimedi naturali per i bebè nella pagina di Tuttosteopatia.it Quanto costa un bambino?