Dopo soli 20 mesi si sono chiusi il 7 novembre scorso in Francia, al Ministero della Salute, i lavori condotti dal
gruppo incaricato per la riforma della regolamentazione del osteopatia e il 14 dicembre scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale francese il decreto teso a rafforzare la vigilanza della professione osteopatica.

Il testo, che entrerà in vigore nel settembre 2015, mira ad armonizzare e migliorare la qualità dei numerosi corsi di osteopatia tenuti in Francia per supervisionare la formazione osteopatica. In sostanza affinché siano “approvate”, le 30 scuole di osteopatia francesi dovranno seguire rigide regole in termini di qualità e quantità di corsi.

Formazione osteopatica: cosa stabilisce il decreto

Frutto di una lunga collaborazione tra il Ministro della Sanità Marisol Touraine, studenti e sindacati della professione, il decreto consolidato il 12 settembre 2014, prevede che la formazione dovrebbe durare 5 anni o 4.860 ore di formazione in totale, tra cui 3.360 ore di formazione teorica e pratica e 1.500 ore di formazione clinica (escluso il lavoro personale dei professionisti). Questo monte ore dovrebbe essere diviso in sette grandi aree di insegnamento, e diviso tra la formazione teorica e pratica.

Il nuovo quadro normativo stabilito dal decreto prevede inoltre di rafforzare i criteri di ammissibilità previsti per la formazione in osteopatia richiedendo agli insegnanti, per esempio, un’esperienza almeno quinquennale nel settore.

Tra i punti delle norme, il controllo delle scuole da parte dell’Ispettorato Generale degli Affari Sociali (IGAS) e Aziende Sanitarie Regionali (ARS) a partire dal 2015.

Questo decreto è un segnale forte lanciato dalla Francia per cercare di regolamentare una professione in forte crescita. Si stima che si sia passati da 4 mila osteopati nel 2002 a circa 20 mila di oggi. Di questi si calcola che circa la metà siano medici o professionisti con formazione sanitaria e specializzazione osteopatica supplementare (8000 fisioterapisti, 1.800 medici, infermieri, podologi, ostetriche), e che l’altra metà abbia una formazione prettamente osteopatica.