Quantum è il convegno che la COME Collaboration organizza ogni anno e che quest’anno si è tenuto in un luogo inusuale, a Cava dei Tirreni, ma che ha dato l’opportunità di conoscere dei professionisti eccezionali che operano in quel territorio.

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A dire il vero non credo ci sarei andato se non mi avessero invitato come moderatore, e avrei fatto un grande errore perché non si finisce mai di stupirsi! È sempre una bella lezione infatti scoprire i benefici dell’osteopatia in svariati ambiti, le importantissime relazioni con le altre discipline, oltre che tantissimi spunti di riflessione e professionisti di livello.

Disabilità e autismo

Il primo incontro è stato dedicato al metodo Delacato col dottor Parisi e la dott.ssa dottoressa Annalisa Buonomo; un metodo assolutamente da conoscere per poterlo consigliare ai pazienti che possano averne bisogno, affetti da dislessia e autismo.

Ha riportato la sua esperienza a Scampia, invece, il dott. Savino, dove dei medici “speciali” lavorano in prima linea su questo tipo di problematiche.

La dott.ssa Cristina Panisi – di cui se innamorata tutta la platea – dimostra che ci sono ancora dei pediatri con una visione ampia, ma non potrebbe essere diversamente se si è incontrato l’epigenetica, che è osteopatia al 100 per cento che ha teorizzato e dimostrato quello che il grande Vecchio ha sempre detto.

La relazione per me più sorprendente è stata quella del dott Mario Castagnini: non ci ha lasciato scampo. Praticamente tutti gli osteopati che lavorano con i bambini in difficoltà non potranno non adoperarsi per conoscere il suo metodo che aiuta in maniera veramente importante i bimbi con deficit, soprattutto se interviene nei primi tre mesi dando una grandissima opportunità a tutti i bambini.



Vi consiglio di guardare questi video, ma torneremo sull’argomento con un approfondimento specifico.

Ospite internazionale Jorge Aranda che ha riportato la sua esperienza col meotdo Essentis con un intervento dal titolo “Total Body Adjustment per bambini con disabilità neurologiche, il trattamento oltre il lettino”. Interessanti anche i racconti di Aranda sulle le sue esperienze di volontariato in Nepal e Bali di cui parleremo in seguito e più dettagliatamente in un altro articolo.

Ha chiuso la sessione uno dei promotori di questo convegno, il collega Alessandro Accorsi, che ha raccontato del progetto COME for Children (C4C) di osteopatia integrata che vede dei colleghi impegnati nell’aiutare i bambini in difficoltà in diverse città, e che speriamo possa essere adottato da tanti osteopati in tutta italia: fatevi avanti!

Sabato mattina è cominciato con la testimonianza della mamma napoletana Maria Rosaria Lanza sulla correlazione tra DSA e la nascita prematura del suo bambino, che lotta con tutte le sue forze per migliorare la situazione in Campania affinché altri bambini possano essere più fortunati.

Cecilia Pigni e Alessandra Pisano hanno presentato rispettivamente due esperienze in ospedale: la prima incentrata sull’Approccio osteopatico dei disturbi gastrointestinali e del sonno dei bambini autistici e relativo protocollo che – dopo l’indubbio successo di neo progect attivo ormai in 25 ospedali italiani – sarà il nuovo progetto di ricerca multicentrico della COME Collaboraotion. L’altra ha invece condiviso l’esperienza al Bambin Gesù di Roma, e del ruolo dell’Osteopatia nella Disabilità neuro-motoria in ambito pediatrico.

Di odontoiatria funzionale e disabilità ha parlato sabato mattina Giuseppe Aprile, che propone l’uso degli attivatori: uno strumento molto efficace al quale gli osteopati, e ancora di più gli ortodontisti, dovranno “rassegnarsi”. Ma anche su questo ritorneremo con articoli specifici e di grande utilità per gli osteopati.

Optometria per le disabilità è stato il tema esposto da Mirante, a cui ha fatto seguito il bellissimo racconto di Ricci Bitti su Horse Boy, una fondazione che attualmente serve più di 25mila famiglie in vari paesi del mondo nella terapia equina e nell’apprendimento cinetico nelle scuole.

Incredibile l’apporto dei robot per l’apprendimento da parte dei bambini autistici, rendendo interattivo il metodo ABA. Questo il sito di riferimento.

Il Congresso si è chiuso con il migliore degli strumenti comunicativi: la musica. La musico terapeuta umanistica Anna Boesso al pianoforte ha saputo dimostrare alla platea come la musica possa essere d’aiuto nei bambini con disturbo dello spettro autistico.

A Francesco Cerritelli, mente della COME Collaboration, l’onore di concludere Quantum 2018. Un collega di cui non abbiamo più parole per descriverne la generosità e competenza.

Un grazie dovuto e sentito al “padrone di casa” Marco Abbro, collega di Cava de’ Tirreni e a chi si è adoperato perché tutto funzionasse bene: a Carlotta Lalla, segretaria della fondazione, ed alla nostra bellissima collega Sonia Travaglino che ha lavorato brillantemente dietro le quinte.

Prossimo Quantum da non perdere all’ospedale Buzzi di Milano: dal 28 febbraio al 2 marzo marzo 2019.