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Le scuole italiane stanno adottando un metodo di annotazione per la valutazione osteopatica del paziente? Se lo chiede una nuova ricerca targata CROMON

Autori

Christian Lunghi

Abstract

Dopo l’analisi descrittiva preliminare VSPOI2011 sulla “Valutazione degli Standard di Pratica Osteopatica in Italia 2011″ volta a monitorare l’adozione di una terminologia e una pratica comune tra gli osteopati professionisti italiani – leggi qui -, dalla CROMON giunge un altro lavoro di base, stavolta rivolto ai soli studenti, dal titolo “Standard della Valutazione Osteopatica del Paziente e di un relativo Modulo Ambulatoriale di Annotazione dei Dati: analisi statistica descrittiva”.

Finalizzato, proprio come il primo studio VSPOI2011, “a fotografare la situazione degli osteopati italiani per stimolare la commissione di ricerca del ROI”, come ci ha detto l’osteopata Christian Lunghi, questo nuovo progetto di analisi è partito quest’anno con un gruppo di lavoro, lo SVOPI2011.

Lo SVOPI2011 ha dunque disegnato lo studio prendendo come linea guida le pubblicazioni scientifiche pubblicate sul tema negli ultimi anni (Chamberlain PhD, H.A. Yates 2000 – B.K.Humphreys, C. K. Peterson, D. Muehlemann , P. H. Mae 2010 – R. Banzai, D. C Derby, C. R Long 2011), sull’adozione di una terminologia e una pratica comune tra gli osteopati professionisti italiani. Attraverso la somministrazione di un questionario agli studenti di osteopatia, lo studio permetterà di valutare se le scuole del territorio nazionale stanno adottando un metodo di annotazione per la valutazione osteopatica del paziente; di diffondere e far conoscere il modulo di riferimento internazionale SOAP proposto dal Comitato di Ricerca dell’Accademia americana di Osteopatia; di  valutare l’interesse e l’adozione critica del modulo; in quale sezione della valutazione e annotazione in Italia si adottano altre modalità.

Partecipanti

Quattro le scuole di osteopatia italiane aderenti al ROI che hanno accettato di partecipare al progetto, accettando dunque di somministrare il questionario agli studenti che afferiscono alle loro cliniche, in particolare AIOT di Pescara, SOMA di Milano, ATSAI di Bari, CSOT di Roma, CROMON di Roma. Altre 5 scuole, prenderanno parte al progetto nel prossimo anno accademico: CERDO di Roma, CIO di Bologna, CRESO di Ancona, Bologna, Milano, CSDOI di Catania, IFOP di Roma.

 

Il campione studentesco intervistato è composto da una maggioranza maschile (59.7 per cento) di età compresa fra 30 e 39 anni e solo l’1.7 per cento ha più di 50 anni; sono iscritti per il 49.6 per cento al 6° anno di corso, in scuole ubicate al nord (41.1 per cento dei casi), al centro (37,8 per cento) e al sud Italia (20,1 per cento). Il 95.8 per cento degli intervistati è iscritto a corsi di osteopatia part time.



Stando alle aspettative dei promotori della ricerca, ancora in corso, i risultati potrebbero offrire un aiuto importante nella definizione di un modello di Valutazione osteopatica e Gestione Continuativa del Paziente per la clinica e la ricerca, consentendo inoltre di descrivere la percezione degli studenti rispetto alla strutturazione di un eventuale modulo di annotazione comune nelle cliniche (tirocini) delle scuole. Al momento c’è un’analisi statistica preliminare dei dati.

Metodi

Lo studio è iniziato nella primavera del 2011 e si estenderà nell’anno accademico 20011/2012.
Le fasi di realizzazione dello studio preliminare sono state:

  • traduzione e comprensione del modulo SOAP FOLLOW-UP ed il relativo adattamentoall’ambito clinico-scientifico della realtà osteopatica italiana;
  • stesura di un questionario strutturato seguendo le linee di pubblicazioni che hanno usato questionari per indagare tematiche simili;
  • somministrazione del questionario agli allievi che partecipano alle attività delle cliniche di tirocinio delle scuole ROI;
  • analisi statistica preliminare dei dati.

Risultati

Adozione di un metodo di annotazione per la valutazione osteopatica del paziente:

  • 71 per cento Si;
  • 25 per cento No;
  • 3 per cento Nessuna risposta.

Diffusione e conoscenza del modulo di riferimento internazionale SOAP proposto dal Comitato di Ricerca dell’Accademia americana di Osteopatia:

  • 93 per cento del campione non conosceva il SOAP;
  • 81 per cento ha conosciuto il modulo tramite il questionario somministrato dallo SVOPI 2011;
  • 7 per cento tramite ROI;
  • 3 per cento confrontandosi coi colleghi.

Valutazione interesse ed adozione critica del modulo Soap:

  • 47 per cento Si;
  • 24 per cento No;
  • 29 per cento Nessuna risposta.

Coerenza di valutazione e annotazione rispetto al Soap:

  • 67 per cento Si
  • 31 per cento No
  • 2 per cento Nessuna risposta

Conclusioni

I risultati dello studio suggeriscono che per una significativa relazione inter e trans-disciplinare nella comunità scientifica osteopatica, nonchè per facilitare il percorso di riconoscimento della disciplina, è necessaria la condivisione di un gergo tecnico e che a tale uffizio si presta l’uso di un modulo di annotazione e valutazione per la gestione continuativa del paziente comune a tutti.
Ulteriori indagini integreranno i dati raccolti, offrendo un quadro più completo della situazione attuale.

Leggi qui le referenze dello studio.

Scarica qui il Modulo Osteopatico Ambulatoriale di annotazione SOAP

 

KEYWORDS: SOAP, paziente, ricerca, valutazione osteopatica

ID: 6268

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