Una delle Raccomandazioni OMS su “Assistenza materna e neonatale per una positiva esperienza post nascita” recita testualmente: “I neonati senza complicanze dovrebbero essere tenuti con un contatto pelle a pelle con la mamma durante le prime ore dalla nascita per prevenire l’ipotermia e promuovere l’allattamento”. La raccomandazione n. 30 sulle “cure neonatali” è quella di posticipare ad almeno 24 ore dopo la nascita il primo bagnetto e se questo non è possibile per ragioni culturali, il bagnetto dovrebbe essere evitato almeno per le prime 6 ore”.

Indicazioni chiare ma disattese nella stragrande maggioranza di casi dato che la separazione madre-bambino dopo la nascita è molto comune nelle cure ospedaliere standard dove i neonati sono tenuti avvolti o vestiti tra le braccia della madre, o posti in culle.  Madre e bambino non dovrebbero essere separati ma al contrario rimanere nello stesso ambiente 24 ore su 24 così come ormai dimostrato da decine e decine di pubblicazioni che sottolineano l’importanza del contatto pelle a pelle ininterrotto dopo la nascita, per i grandi benefici che ciò comporta per mamma e bambino in termini di salute generale, di facilitazione dell’autoregolazione del sistema cardiocircolatorio del bambino oltre che per un più facile e sereno avvio dell’allattamento.

Secondo le neuroscienze dei mammiferi, il contatto intimo insito in questo luogo (habitat) evoca neuro-comportamenti che assicurano il soddisfacimento dei bisogni biologici di base. Questo lasso di tempo immediatamente successivo alla nascita può rappresentare un “periodo sensibile” per programmare la fisiologia e il comportamento futuri (fonte Cochrane doi: 10.1002/14651858.CD003519.pub4).



L’importanza della vernice caseosa e del contatto pelle a pelle mamma-neonato

La vernice caseosa, sostanza grassa e profumata che nella vita intrauterina protegge la pelle del bambino dal liquido amniotico, anche dopo la nascita rimane ricca di proprietà immunologiche, antinfettive, cicatrizzanti, evita la dispersione di calore nelle prime ore di vita e mantiene idratata la pelle in attesa della montata lattea. Questo strato è importantissimo e non va rimosso dopo la nascita in quanto possiede lo stesso odore del liquido amniotico e delle ghiandole che si trovano attorno al capezzolo, favorendo così l’attaccamento al seno. Va da sé l’importanza di posticipare il primo bagnetto del neonato almeno per le prime 24 ore di vita.

Perché nonostante il buon senso generato dalle conoscenze, tutte le ricerche scientifiche e le indicazioni OMS siano inequivocabili, il “sistema” fa così fatica a mettere in atto dei cambiamenti anche se così importanti?
E se Michel Odent avesse ragione che parte della violenza che viviamo in questa società è imputabile alla violenza che i bambini subiscono nei primi giorni di vita? Noi osteopati cosa possiamo fare?
Possiamo aiutare le mamme a essere informate su cosa è “normale”; aiutarle a conoscere l’importanza del travaglio in libertà, del ritardare il più possibile il taglio del cordone ombelicale, dell’allattamento al seno sempre e comunque e magari dell’esistenza del piano del parto che è uno strumento a cui tutte le donne hanno diritto e che possono presentare prima del parto.
Possiamo aiutare più operatori possibili a raggiungere tutte quelle conoscenze che serviranno ad attuare quei cambiamenti che un giorno faranno si che tutto questo diventi normale.

Pubblicazioni scientifiche sull’argomento

PubMed