Procede a gonfie vele l’organizzazione del Primo Congresso Internazionale di Osteopatia in ambito Veterinario che si terrà a Roma dal 28 al 29 Settembre 2012 (www.congressodiosteopatia.it).
Organizzato dalla romana Scuola di Osteopatia C.R.O.M.O.N., ormai alla sua terza edizione congressuale iniziata con il primo storico incontro del 2008, l’evento promette un impatto mediatico e scientifico di alto livello. Dal patrocinio del Ministero dell’Ambiente alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli, passando per il supporto di scuole di Osteopatia Nazionali e Internazionali (dal Brasile alla Russia), il congresso mira a proporre un’Osteopatia di frontiera eppur di solida efficacia applicata al mondo veterinario.

Ormai decimati i posti disponibili a partecipare come auditori ad un evento unico nel suo genere nella storia dell’Osteopatia. Molti i casi che verranno presentati e discussi; un esempio quello di Axel, preparato dalle studentesse C.R.O.M.O.N. Valeria Mattia e Sarah Panzanelli.

Il caso del cane Axel

Axel, un pastore tedesco maschio di 12 anni, è stato trovato abbandonato nel 2005 e preso in affidamento dai
suoi nuovi padroni. Dal microchip si risale all’anno della prima registrazione avvenuta nel 2003 circa. mainIn tutti questi anni Axel gode di ottima salute. La sua storia clinica ha infatti inizio soltanto un anno fa (Aprile-Maggio 2011), quando viene colpito da un’infezione alla cauda equina confermata ai test ematochimici, che fra l’altro rivelano una concomitante infiammazione epatica. Nel corso dei mesi successivi, compaiono difficoltà nella deambulazione, soprattutto nel saltare e salire le scale, e un’alterazione del controllo sfinterico, con incontinenza urinaria prima e fecale poi. La remissione completa del quadro clinico, in seguito alla somministrazione di antibiotici, condroprotettori e antinfiammatori, dura per pochi mesi. Nell’Ottobre 2011 la situazione degenera nuovamente, e in assenza di una diagnosi radiologica, viene ripetuta la terapia farmacologica e consigliata una visita osteopatica.

Il quadro clinico al momento della visita osteopatica, realizzata dal Dott. Paolo Tozzi presso il Centro di Riabilitazione Veterinaria Gregorio VII di Roma (Direttore Dott. Matteo Tommasini DVM), evidenzia un’alterazione del carico con appoggio prevalentemente anteriore ed una base d’appoggio posteriore allargata; marcata ipotrofia bilaterale della muscolatura medio glutea; limitazione articolare dell’articolazione coxo-femorale sx soprattutto nel parametro di abduzione ed estensione; marcata difficoltà nella flessione del posteriore dx con trascinamento della zampa riscontrabile nel salire le scale; forte rigidità caudale prossimale con incontinenza fecale e mancato sollevamento della zampa alla minzione.
Nella raccolta anamnestica si riscontrano anche segni associabili per gran parte all’età avanzata del cane: artrosi polidistrettuale, ipoacusia, cataratte. L’aspetto psicologico e caratteriale appaiono conservati nel complesso anche se il proprietario afferma una diminuzione generale nell’ultimo periodo del livello energetico di Axel, che comunque si mostra un cane docile e socievole.

Come da protocollo in questi casi, prima di intraprendere il suo ciclo terapeutico, Axel viene sottoposto ad una visita neurologica dalla quale emerge: diminuzione della propriocezione posteriore, diminuzione del riflesso patellare e totale assenza dei riflessi perineali; atrofia della muscolatura posteriore….Quadro clinico compatibile con una sindrome della cauda equina. Si sospetta inoltre discopatia di tipo degenerativo, dei metameri compresi tra L4 e S1.



La valutazione osteopatica in prima visita ha riscontrato: disfunzione somatica primaria a caricodell’articolazione sacro-coccigea in estensione bilaterale, associata ad un addensamento fibrotico della capsula articolare particolarmente dolente alla palpazione; scarsa ampiezza e vitalità all’ascolto del ritmo cranico con particolare tensione durale a livello medio-sacrale e una compressione della SSB. Non si evidenziano altre disfunzioni rilevanti sul piano muscolo-scheletrico, fasciale e viscerale. Il trattamento osteopatico si concentra quindi inizialmente sulla componente infiammatoria in corrispondenza della zona sacro-coccigea mediante tecnica di compressione sacrale (simile ad un CV4 sacrale) allo scopo di favorire la circolazione liquorale, l’eliminazione dei metaboliti infiammatori, ed esercitare un’azione di supporto alla componente vascolo-nervosa locale. Si procede con tecnica di srotolamento fasc

iale dell’articolazione sacro-coccigea (usando la coda come leva), seguita da una lenta ma progressiva articolazione in distrazione della sacro-coccigea, allo scopo di smantellare l’addensamento fibrotico delle strutture capsulo-legamentose che potrebbero ostacolare il passaggio dei nervi perineali sacrali e pudendi ed interferire in tal  modo sul controllo sfinterico.
Il trattamento si  conclude con una tecnica di bilanciamento cranio-sacrale.

Una seconda visita viene programmata dopo 3 settimane durante le quali Axel verrà sottoposto a magneto e laser terapia per ridurre ulteriormente l’infiammazione; stretching, mobilizzazioni e riabilitazione motoria in acqua per il recupero del trofismo muscolare, e una più funzionale redistribuzione del carico.

Trascorse le 3 settimane, Axel ritorna in visita osteopatica mostrando  una base d’appoggio posteriore più stabile e meno ampliata ed una conservata continenza urinaria, con occasionali sollevamenti della zampa nella minzione. La proprietaria lo descrive globalmente più recettivo e attivo anche se rimane invariata la condizione di incontinenza fecale.
La valutazione osteopatica in seconda visita ha evidenziato un miglioramento del range articolare delle anche e dell’articolazione sacro-coccigea, nonché del trofismo della muscolatura glutea.
Tuttavia emerge un pattern disfunzionale diverso, con primarietà viscerale soprattutto a livello della porzione più caudale del colon discendente che si apprezza denso, dilatato e in spasmo, con tensioni anche nella radice mesenterica, un diaframma toracoaddominale in inspirazione sin>dx, ed una disfunzione vertebrale di gruppo di D11-D13 in estensione bilaterale. Il trattamento ha inizio con la normalizzazione della primarietà viscerale tramite tecnica di inibizione sui legamenti del colon e la muscolatura del viscere abbinata ad uno srotolamento fasciale della zampa posteriore omolaterale (con l’animale in decupito laterale) al fine di includere nel trattamento il continuum fasciale tra l’asse viscerale e quello meccanico posteriore dell’anca e del bacino.
La tensione disfunzionale a carico della radice del mesentere viene normalizzata con tecnica di detensionamento a due mani con l’animale a quattro zampe. Il gruppo vertebrale dorsale viene approcciato con tecnica di oscillazione armonica (in decupito laterale) a cui è seguita la normalizzazione in recoil del diaframma.

Il trattamento si conclude con detensionamento del tendine centrale (in decupito laterale).
Il management prevede: nuova visita osteopatica di controllo tra 4 settimane, nella quali Axel continuerà il ciclo di fisioterapia, ma verrà anche sottoposto ad una visita specialistica internistica ed esame delle feci per escludere la possibilità di un fecaloma o di eventuali infezioni nel tratto intestinale basso.