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Osteopatia pediatrica sospesa per bimbi cardiopatici all’ospedale di Torrette: i genitori non si arrendono
Valentina Felici è la Presidente del Comitato Genitori Bambini Cardiopatici di Torrette ma è soprattutto la mamma di Tommy, un ragazzino di 15 anni operato al cuore nel 2016. Nasce proprio da questo delicato intervento chirurgico e dal suo decorso post operatorio, l’esperienza osteopatica nel reparto di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Torrette con il lavoro dell’osteopata Alessandro D’Antonio (qui l’intervista), già osteopata della Felici per il trattamento dell’emicrania.
Dopo le dimissioni il bambino ha iniziato un percorso post intervento impegnativo tanto da convincere la mamma a sottoporlo ai trattamenti osteopatici dell’osteopata D’Antonio. “I risultati sono stati sorprendenti e i benefici immediati – spiega la mamma e presidente del Comitato Genitori Bambini Cardiopatici di Torrette, Valentina Felici – specialmente dal punto di vista intestinale. Un incredibile lavoro è stato fatto poi sulla postura, perché i bambini operati al cuore tendono ad assumere una posizione ricurva per proteggersi”.
Osteopatia pediatrica in cardiologia e cardiochirurgia di Torrette: il via col caso di Tommy
L’iter di inserimento dell’osteopatia nel reparto di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Torrette è partito da qui, da questo caso osteopatico positivo, “motivo per cui in occasione dei controlli successivi in ospedale ho spiegato l’esperienza osteopatica di Tommy ed i suoi miglioramenti proponendo all’équipe la nascita di un progetto che potesse portare beneficio a tutti i bambini dal cuore birichino”.
La lungimiranza del primario del reparto il dott. Marco Pozzi ha fatto il resto, decidendo così di mettere a disposizione di tutti i bambini questa opportunità con l’obiettivo di far vivere ai piccoli pazienti il percorso post operatorio meno traumatico possibile.
“Un traguardo sia dal punto di vista medico, che dal punto di vista umano – ci dice Valentina – perché tutto quello che può alleviare il dolore noi abbiamo il dovere di farlo!”.
Subito si è messa in moto la macchina burocratica, con la richiesta di autorizzazione alla direzione generale dell’ospedale previo nulla osta dalla Regione Marche, dando il via alla famosa legge votata con parere favorevole lo scorso aprile dalla commissione regionale, che consentiva agli osteopati di poter lavorare in ospedale tramite protocolli ben stabiliti.
Come sappiamo, però, lo stop alla legge da parte del ministero della salute è arrivato solo qualche settimana più tardi a causa – riporterebbe il documento arrivato in regione – della mancanza ad oggi dei decreti attuativi che regolamentano la figura dell’osteopata.
È tanta l’amarezza dei genitori di questi bambini, ben 150 famiglie che avevano riposto la massima fiducia nell’osteopatia e che adesso non possono più usufruirne in ospedale, se non in via privata nell’ambulatorio esterno gestito dall’osteopata D’Antonio e finanziato dallo stesso Comitato Genitori.
“Il nostro progetto è il primo in un reparto di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica – dichiara la presidente del Comitato – quindi se non è possibile fare una sperimentazione, come possiamo effettivamente dimostrare quello che invece abbiamo fatto fino adesso nell’ambulatorio esterno?”.
L’impegno dei genitori dei bimbi cardiopatici di Torrette si concretizza anche sul piano economico: è dal 9 gennaio scorso che il comitato ha messo a disposizione fondi per sostenere il progetto di osteopatia al di fuori dell’ospedale, permettendo di raccogliere importanti dati sui benefici dei trattamenti osteopatici sugli oltre 30 bambini operati al cuore che oggi possono continuare a godere dei benefici dell’osteopatia grazie all’ambulatorio esterno gestito sempre dal responsabile del progetto, osteopata D’Antonio.
Si attendono dunque novità, con l’auspicio che si possa continuare a garantire il buon funzionamento di pratiche e protocolli nati per migliorare la qualità di vita dei pazienti, in questo caso pediatrici, nel rispetto della salute, soprattutto alla luce degli ottimi risultati guadagnati dall’osteopatia in ambito pediatrico in molti nosocomi italiani.
L’osteopatia pediatrica è presente con successo in molti ospedali italiani
Si pensi, solo per citarne alcuni, al Meyer di Firenze dove l’osteopatia è di casa da molti anni nella neurochirurgia infantile, o ai diversi ospedali lombardi fra cui quello di Varese, l’ospedale Buzzi di Milano e l’ospedale di Vimercate in cui è stata introdotta l’osteopatia pediatrica.
RAISE – Research and Assistance for Infants to Support Experience, il progetto promosso dalla Fondazione C.O.ME. Collaboration ONLUS per promuovere la salute del bambino attraverso un approccio terapeutico multidisciplinare che comprende anche l’osteopatia, oggi è presente in 20 tra Ospedali, Università e Centri di Ricerca internazionale. Molti sono gli osteopati impegnati nel progetto, che raccoglie sempre più consensi e ottimi risultati sui neonati e sui prematuri, contribuendo alla ricerca in osteopatia pediatrica finalizzata a produrre evidenze scientifiche in ambito neonatologico per evidenziare gli effetti del trattamento manipolativo osteopatico sul prematuro.