L’osteopatia pediatrica ha fatto passi da gigante, specializzandosi sempre più nel trattamento delle patologie che affliggono la salute dei neonati e dei bambini.

Partendo dall’analisi del parto, delle condizioni di vita del bambino e dello stato generale di salute, l’osteopatia pediatrica risulta essere un’ottima soluzione a disfunzioni di vario genere: plagiocefalia, colichette, reflusso gastroesofageo e altro.

La forza dell’osteopatia a partire dagli insegnamenti di Still è quella di non avere dei confini ben definiti, anche perché i suoi principali riferimenti sono sempre stati il concetto esteso di “natura” e di “salute”. Molte infatti sono le influenze non prettamente “osteopatiche” che hanno inciso sulla pratica osteopatica conferendole grande valore aggiunto. Pensiamo a tutte quelle discipline affini all’osteopatia che hanno certamente influito sulla formazione degli osteopati quali, per esempio, l’embriologia di Blechschmidt o più recentemente, in Italia, le lezioni di Burgio sull’epigenetica e i batteri intestinali.

Nell’osteopatia pediatrica su cui c’è grande attenzione in questi ultimi anni, meritano attenzione gli insegnamenti di Castagnini e il suo metodo FSC (Facilitazione Sviluppo Cerebropotenzialità) che per le grandi potenzialità e risvolti positivi sui bambini, dovrebbero essere integrati obbligatoriamente (come i precedenti esempi) nella formazione osteopatica di base.

Osteopatia pediatrica: i principi del dottor Castagnini

È importante conoscere i principi del grande saggio Mario Castagnini  per riconoscere cosa è normale da cosa non lo è e poter somministrare per tempo ai bambini in difficoltà, la giusta dose di stimolazioni.



La matrice fondamentale dello sviluppo che riprende il concetto di locomozione riflessa di Vojta e che ci insegna che fisiologicamente dopo la scomparsa dei riflessi primari compariranno degli schemi che consentiranno al bambino di rotolare strisciare e gattonare, e che vanno semplicemente facilitati. Questi schemi fisiologici hanno una precisa sequenza temporale, con eccezione di soli 15 giorni da un bambino ad un altro, e conoscere questa progressione permette di riconoscere inequivocabilmente una disfunzione, in presenza della quale è necessario intervenire assolutamente entro i primi tre mesi.

Osteopatia pediatrica: quando intervenire

Sappiamo con certezza che, con le relative percentuali di incidenza, nei casi di parto difficile bisogna testare il bambino a partire dalla sesta settimana. Questi casi sono:

  • parto pretermine-prematuro (entro la 38^ settimana di gestazione),
  • parto gemellare
  • parto di bambino di basso peso (inferiore a 2500 gr.),
  • parto da madre diabetica,
  • parto da madre con gestosi,
  • parto distocico (forcipe, ventosa, taglio cesareo, parto podalico, parto precipitoso, distacco intempestivo di placenta, ecc.),
  • indice di Apgar inferiore a 3 al 1° minuto e inferiore a 7 al 5° minuto,
  • neonati con crisi convulsive,
  • ittero neonatale grave,
  • crisi ipocalcemiche o ipoglicemiche con segni neurologici,
  • parti con liquido amniotico tinto-melmoso,
  • neonati con infezioni in atto.

Il genitore dal canto suo deve mettersi in allarme a partire da questo elenco di sintomi:

  1. difficoltà nella suzione
  2. tensione e pianto durante il cambio del pannolino e durante il bagnetto
  3. scarsa attenzione agli stimoli affettivi (non orienta lo sguardo, non guarda) e scarsa iniziativa psicomotoria (bambino mangia e dorme)
  4. tiene sempre il capo da un lato
  5. strabismo accentuato che si prolunga nel tempo
  6. rigidità agli arti
  7. crisi epilettiche, convulsioni
  8. non dorme bene ed è fastidioso, irritato, irritabile
  9. tosse, rigurgiti e vomito frequenti e non motivati
  10. non è un bambino “sereno”, lo si gestisce male!!

Il dott. Castagnini in un breve esame valuta quali siano le basi fondamentali dello sviluppo e cioè:

  • competenza posturale spontanea e “provocata”, in posizione sia supina che prona
  • competenza e capacità funzionali da prono e supino
  • presenza di reflessologia primaria e fondamentale
  • reattività alle prove posturali imposte
  • tono muscolare
  • attenzione e comunicazione (quando possibile, in relazione a vista e udito)

Compito dell’Osteopatia è anche quello di integrare questi principi per essere di gran lunga più efficace non solo nel lavoro sui bambini ma anche nella lettura nel tempo di queste tappe saltate che poi saranno delle disfunzioni  da adulti.
C’è ancora tanto da lavorare per integrare i principi del FSC nel nostro lavoro e siamo certi che l’osteopatia e i nostri pazienti potranno trarne grande beneficio.

Per saperne di più sul dott. Castagnini vi invitiamo a vedere l’intervista che abbiamo realizzato (il video in basso). Qui la categoria dedicata agli articoli per parlano di osteopatia pediatrica.