È con grande soddisfazione che vogliamo portare a conoscenza del mondo dell’Osteopatia e non solo, che esiste grazie alla nostra “Tesi di diploma di Osteopatia” conseguita presso la scuola CROMON di Roma diretta dal dott. Paolo Zavarella, la parola Osteopatia ed Osteopata nel linguaggio dei segni dei sordi.

Gli ultimi dati Istat rivelano che la popolazione sorda in Italia è composta da 60mila individui; gran parte di questi, a causa del livello socio culturale (generalmente basso) e le difficoltà comunicative, fa molta fatica a entrare in relazione diretta con personale sanitario sopratutto durante una visita medica o una seduta da un terapista.

Come i sordi stessi ammettono, la situazione ottimale durante un trattamento sanitario sarebbe quella di avvalersi della presenza di un interprete in Lingua dei Segni, ma questo non è sempre possibile, in quanto il costo di quest’ultimo sarebbe una spesa aggiuntiva a quella del trattamento, e molti sordi hanno difficoltà ad affidarsi a loro per situazioni delicate come la salute, perciò si rende necessario trovare strategie e modalità che riescano a ridurre tali difficoltà comunicative  ed adottare atteggiamenti e modi di interazione utili a  creare un rapporto di fiducia, nel massimo della professionalità.

Per comprendere meglio le problematiche che un paziente sordo riscontra durante una visita, abbiamo proposto un questionario rivolto ad un ampio gruppo di persone sorde, per capire quali fossero nello specifico le difficoltà tipiche legate all’interazione con il Terapeuta/Medico e quanto fosse importante avere un interprete in ambulatorio o una lingua in comune (Lingua dei Segni Italiana – LIS) per poter ottenere un piano terapeutico adeguato alle necessità del paziente.

Ridurre le barriere comunicative durante un trattamento osteopatico

Il nostro intento è stato quello di valutare quali fossero i mezzi migliori per poter condurre una seduta osteopatica con un paziente sordo, ricercando nuovi metodi di approccio per diminuire le barriere comunicative durante un trattamento, specialmente nella parte iniziale dell’anamnesi e dando alcuni consigli su come interagire con un paziente non udente, durante il resto della seduta, in modo da evitare disagi e poter condurre una visita osteopatica nel migliore dei modi, il tutto senza la necessità di essere accompagnati da un interprete.

Dai colloqui è emerso che la parte più complessa di una seduta osteopatica con un paziente sordo è di fatto l’anamnesi, che ovviamente se non eseguita con i relativi accorgimenti del caso può portare  ad inficiare l’intero trattamento e in alcuni casi renderlo pericoloso; pertanto nel progetto è stata inserita una scheda anamnestica modificata, dove sono stati semplificati termini e introdotte domande chiuse (dove era possibile) coadiuvata da un supporto multimediale, un DVD con il video della traduzione in LIS delle domande da porre, in modo che il paziente potesse rispondere, bypassando l’intervista classica fatta di domande e risposte verbali, ma rispondendo al terapeuta con un SI o con un NO, o scrivendo lui stesso la risposta da dare.

Per quanto riguarda la parte dei test osteopatici e della manipolazione non siamo riusciti per questioni di tempo ad approfondire l’argomento con delle sperimentazioni sul campo, ma per facilitare la comunicazione tra sordo e terapeuta è stato proposto anche un prontuario di Segni base quelli più usati durante un trattamento (es. girati, alzati, siediti, inspira, espira etc.) per comunicare con un sordo anche dopo l’anamnesi e ridurre così i tempi della seduta ed eventuali incomprensioni nella comunicazione che facilmente possono crearsi.



Il nostro progetto ha avuto come scopo, anche quello di far conoscere al mondo dei sordi l’osteopatia in quanto siamo venuti a conoscenza, dopo aver sostenuto colloqui con persone non udenti, della totale disinformazione sull’argomento, tanto che non esisteva un segno nella LIS che contraddistinguesse l’osteopata e l’osteopatia, quindi il nostro primo interesse  è stato quello di coniare ovviamente con l’ausilio di un interprete riconosciuto SILIS, il termine “OSTEOPATIA” ed “OSTEOPATA”, che fino ad oggi non esisteva in nessun altra lingua segnata al mondo, non solo in quella italiana, questo per iniziare a promuovere anche questa figura nel mondo dei sordi.

Per svolgere questo progetto di tesi siamo stati in stretto contatto con persone sorde e con  interpreti dell’associazione Gruppo SILIS, i quali hanno avuto un ruolo fondamentale, nel fornirci dati, documenti e hanno collaborato con noi durante  la somministrazione dei questionari e nella realizzazione del DVD della scheda anamnestica.

Com’è nato il segno “Osteopatia”

Molti termini medico scientifici non sono correttamente tradotti in LIS, per questo motivo si è creata una barriera tra il mondo scientifico e i sordi. È fondamentale quindi creare una rete di specialisti del settore, in grado di fornire assistenza adeguata a questa comunità, tra queste figure socio-medico-sanitarie si deve introdurre anche la figura dell’osteopata poco o quasi del tutto sconosciuta al mondo dei sordi.
Nella Lingua dei Segni Italiana abbiamo riscontrato come la maggior parte delle figure socio sanitarie e di professionisti del benessere siano ben definiti tramite un segno che li identifica.Da ricerche effettuate da noi e da esponenti del Gruppo SILIS, avevamo appurato che non esisteva in LIS il termine OSTEOPATIA ed OSTEOPATA; questo ha portato il nostro progetto ad incontri con sordi e interpreti LIS, per poter coniare un segno che potesse finalmente identificare questa disciplina.

Per riuscire ad individuare il segno che meglio potesse rappresentare l’osteopatia, abbiamo spiegato ad esponenti della comunità dei sordi quale fossero i princìpi della medicina e della filosofia alla base di questa disciplina, cercando un termine che non si fossilizzasse sulla nostra nomea di “manipolatori di ossa”. Il nostro intento era quello di tradurre il termine con Medicina Olistica, dopo aver sottoposto la nostra proposta agli interpreti e ai sordi, abbiamo riscontrato che il termine Olistico fosse troppo complesso da tradurre e non avrebbe avuto alcun senso per un sordo affiancarlo alla figura del medico, inoltre si sarebbe persa completamente l’etimologia della parola, non rispettando così i canoni di come si crea un segno LIS.
Dopo avere compreso quanto il termine fosse inappropriato, abbiamo optato per un segno che fosse l’unione di termini già esistenti nella lingua dei segni e che rispettasse gli standard della LIS, in modo da poter permettere il normale dilagarsi del segno nella comunità sorda.

Finalmente dopo l’ultima discussione Martedì, 1 Marzo 2016 nella sede del Gruppo SILIS di Roma, con estremo entusiasmo viene coniato il termine OSTEOPATIA dall’unione dei segni OSSO e LIBERO, ed OSTEOPATA semplicemente affiancando al segno osteopatia il segno che rappresenta il DOTTORE.

Tutto ciò è stato possibile grazie all’intuizione del nostro relatore Davide Dariva, all’aiuto della correlatrice Concetta D’Amico, oltre all’indispensabile collaborazione del Gruppo SILIS di Roma.

Osso

Libero

Osteopatia

Osteopata