Osteopatia Corsi e Convegni Ricerca osteopatica
Osteopatia in ambio neonatologico, cardiovascolare e neurologico: il focus di “Quantum 2016”
Grande successo per Quantum 2016, il secondo congresso annuale della Fondazione C.O.ME. Collaboration Onlus tenuto quest’anno l’8 ottobre in una delle molteplici sedi secondarie istituite in Europa, il centro conferenze Lamot, che ha visto la partecipazione di illustri relatori.
Il Direttore del centro nazionale belga Patrick van Dun ha accolto i relatori ed i partecipanti provenienti da tutta Europa a Mechelen per approfondire il ruolo dell’arte osteopatica in ambio neonatologico, cardiovascolare – neurologico, nonché per affrontare il tema dell’impatto socio-economico relativamente all’utilizzo del trattamento osteopatico.
Dopo i saluti di rito con l’introduzione ai lavori congressuali da parte del Presidente della fondazione Francesco Cerritelli e del Direttore del centro nazionale Patrick van Dun, Alessandro Accorsi (membro del CdA) ha brillantemente moderato la prima sessione che ha visto protagonista il Prof. Filip Cools dell’Università di Vrije (Bruxelles), il quale ha affrontato il tema delle conseguenze a lungo termine nei soggetti nati prematuri. Nella medesima sezione Francesco Cerritelli ha presentato i risultati ottenuti da un recente studio multicentrico.
Nella seconda sessione con l’ausilio del moderatore Rafael Zegarra Parodi (membro del Cda) i partecipanti ed i giovani ricercatori intervenuti al congresso hanno ascoltato le lezioni di dott. Gert Roncada sugli effetti del trattamento osteopatico sulle funzioni polmonari e dolore toracico su soggetti con bypass coronarico.
Il dott. Jörgen Quaghebeur ha presentato un lavoro veramente interessante su un nuovo paradigma biologico basato sulla funzione vascolare.
Nella medesima sessione è intervenuto lo psicologo Frank Vandereyt per illustrare gli effetti di un approccio multidisciplinare all’interno della gestione del paziente cardiopatico. Tale apporccio oltre ad essere uno degli elementi fondamentali che contraddistingue il lavoro svolto dalla fondazione fortemente convinta della centralità della multidisciplinarietà per la salute ed il benessere del paziente, sarà utile anche per tutti i giovani osteopati che si stanno attualmente formando ed affacciando alla professione.
L’ultima sessione della mattina ha visto la presentazione dei migliori tre abstract ricevuti. Ai dottori Veronica Hurtado, Georges Finet e Gerard Alvarez è stato riservato un intervallo temporale al fine di poter illustrare i lavori svolti.
L’attività pomeridiana è iniziata con la lectio magistralis tenuta dal Prof. Lieven Annemans, il quale nel corso della terza sessione ha spiegato ai presenti l’impatto economico dell’osteopatia all’interno dei sistemi sanitari. A seguire, il dott. Emanuele Luciani ed il dott. Patrick van Dun hanno riportato i risultati delle ricerche scientifiche da loro effettuate.Il dott. Luciani ha esposto le evidenze in tema di formazione e del livello di soddisfazione dello studente europeo di osteopatia, il dott. Van Dun ha esposto i risultati ottenuti dal censimento nel Benelux denominato Opera.
Il convegno si è concluso con la quarta sessione moderata da Gert Roncada discutendo insieme ai relatori sul tema neurologia e dolore in ambito osteopatico. In particolare, è intervenuto il Prof. Jorge Esteves che ha parlato del ruolo del trattamento osteopatico nel processamento emotivo e nel controllo del dolore cronico. Il dott. Stefaan Goossens ha evidenziato gli aspetti biologici, psicologici e sociali derivanti da condizioni di dolore cronico, mentre la dott.ssa Hilary Abbey con il suo lavoro ha esplorato gli effetti che possono essere prodotti attraverso un trattamento combinato osteopatia – mindfulness.
L’impegno di Gerard Alvarez e Giandomenico D’Alessandro nello svolgimento delle rispettive attività ha suscitato molto interesse e per tali motivi i dottori hanno ricevuto il premio che la Fondazione riserva ogni anno a coloro i quali si sono ampiamente profusi per l’implementazione delle attività della fondazione.
“Impossibile riuscire a descrivere l’atmosfera che si respirava al Quantum 2016 – ci dicono dal COME Collaboration – anche perché questo congresso, che verrà replicato in giro per l’Europa nel corso dei prossimi anni, rappresenta un progetto unico nel suo genere ed innovativo. Per la prima un ente italiano impegnato in ambito osteopatico varca la soglia transfrontaliera per creare nuove forme di collaborazione e di aggregazione richiamando e sostenendo tutti i ricercatori e clinici europei interessati ed impegnati nella ricerca scientifica”.
Il Congresso annuale della Fondazione Onlus C.O.ME Collaboration è stato dunque un’occasione importante per l’avanzamento della collaborazione tra operatori di varie discipline, della ricerca scientifica in osteopatia, ed un modo per riunire coloro i quali in tutta Europa sono interessati ed hanno bisogno di lavorare in team per poter svolgere la propria attività scientifica.