Osteopatia e sport: perché è importante rivolgersi all’osteopata prima e dopo gli allenamenti e in caso di infortunio.
Affidarsi all’osteopatia permette all’atleta di affrontare le sfide al massimo delle proprie potenzialità, ma anche ritrovare lo stato di salute in seguito a lesioni sportive o all’affaticamento dovuto all’allenamento.
È sempre stato molto stretto il legame tra osteopatia e sport e fin dalla sua nascita la pratica osteopatica si è rivelata essere un utile strumento per aiutare gli sportivi a lenire i dolori dovuti ai traumi subiti durante gli allenamenti.
L’osteopatia non si sofferma solo sul sintomo ma si approccia alla persona nella sua interezza; considera il corpo come un’unità legata a mente e spirito e lavora sulla causa che genera il sintomo, dunque il dolore. Attraverso la palpazione l’osteopata è in grado di capire cosa sta funzionando male e, manipolando il sistema connettivale che relaziona muscoli, ossa, vasi e nervi, stimola l’auto guarigione, sfruttando la naturale capacità del corpo di autoregolarsi e ritrovare così lo stato di salute.
Osteopatia e sport: l’approccio con l’atleta
Affidarsi all’osteopatia per un atleta significa prendersi cura del proprio corpo, assicurandosi la massima efficienza dell’apparato muscolo-scheletrico. In questo modo lo sportivo avrà la sicurezza di poter affrontare tutte le sfide al massimo delle sue potenzialità, ottimizzando così le prestazioni e risolvendo i problemi di natura funzionale.
L’osteopatia sportiva pre-allenamento aiuta a prevenire e curare eventuali lesioni sportive. Ma il trattamento manipolativo osteopatico è anche in grado di ridurre il dolore muscolare in seguito ad un allenamento o ad un infortunio.
È un aiuto per lo sportivo professionale, ma anche per quello amatoriale. In particolare chi pratica la corsa o l’atletica leggera potrebbe essere notevolmente limitato da problemi e disfunzioni facilmente trattabili con l’osteopatia, trattandosi, queste, di attività nelle quali anche pochi millimetri o centesimi di secondi possono fare la differenza e compromettere una gara. Ed è per questo che si rivela particolarmente importante lo stato fisico dell’atleta che deve essere al massimo delle sue potenzialità per poter ottenere i migliori risultati.
I ciclisti, per esempio, trarranno benefici dall’osteopatia per alleggerire il sovraccarico alla colonna dovuto al mantenimento di una posizione non naturale per molte ore.
“Le strutture più frequentemente esposte a sintomi – interviene Daniele Origo, Fisioterapista e Osteopata D.O.MROI, socio fondatore e docente dell’Istituto Osteopatia Soma di Milano – sono il tratto cervicale della colonna vertebrale, il tratto lombare, i tendini della regione del ginocchio, il tendine achilleo, i tendini che si inseriscono su epitroclea ed epicondilo (regione del gomito). Il contributo dell’osteopata nella valutazione del ciclista comincia nel considerare e valutare l’atleta come persona e contestualizzare il risultato dei suoi test nella richiesta funzionale. Tendendo in considerazione tutta la storia personale del paziente I’osteopata valuta la mobilità delle strutture articolari ed interviene con le tecniche manuali più opportune e rispettose con l’obiettivo di ripristinare la fisiologica ed ergonomica distribuzione del movimento sul piano articolare e miofasciale. L’obiettivo è di limitare la possibilità di sviluppare sintomi che influirebbero negativamente la performance dell’atleta. Si valutano le asimmetrie di posizione sulla bicicletta, le geometrie della stessa, posizione della sella, lunghezza dell’attacco del manubrio, posizione dei tacchetti delle scarpe da corsa, in sostanza tutti gli accorgimenti utili all’ideale distribuzione dei carichi; in sintesi l’osteopata si occupa del ripristino del normale movimento e della migliore qualità del tessuto attraverso la manipolazione e collabora col professionista che si occupa della migliore posizione in bici secondo i principi biomeccanici”.
Anche il pallavolista (qui uno studio su osteopatia nel volley professionistico) può giovare dei grandi vantaggi dell’osteopatia. Spesso chi pratica questo sport lamenta dolori alla spalla dal lato dominante, dovuti ai movimenti ripetuti quali le schiacciate o le battute, prima di compromettere la possibilità di scendere in campo, è importante agire con delle visite osteopatiche per ritrovare il giusto equilibrio e giocare nel pieno delle proprie possibilità.
“Nel trattamento dell’atleta – continua Daniele Origo – bisogna armonizzare la distribuzione del movimento attraverso la valutazione e il trattamento manipolativo osteopatico e lavorare in maniera coordinata col preparatore atletico per individuare quali strutture vanno rinforzate e quali risparmiate da eccessivo stress. Il pallavolista è molto esposto a sofferenze del tendine achilleo e a dolori intorno alla rotula. Questo è legato ai ripetuti salti che assumono le caratteristiche di una vera e propria onda di shock su tali strutture, laddove l’atleta avesse problemi di distribuzione del carico sul piede. In questi casi l’osteopata interviene nella manipolazione a livello miofasciale e articolare, ripristina la corretta distribuzione del movimento e rivaluta l’atleta per quanto concerne il controllo di movimento a livello di piede, arto inferiore e bacino (con gli eventuali compensi sull’intera colonna vertebrale). Collabora col preparatore per gli esercizi di controllo e col podologo, nel caso fossero indicati opportuni stimolatori plantari; questo in proporzione all’entità del problema e al carico di lavoro al quale l’atleta è sottoposto. L’equipe (osteopata, preparatore, podologo, medico dello sport) lavora in sinergia con l’obiettivo di recuperare l’atleta nel più breve tempo possibile e di preservarlo da ulteriori infortuni”.
Lo sci non solo è una pratica sportiva che porta a spingere il proprio corpo oltre il limite, ma è anche particolarmente soggetto a possibili traumi. In caso di cadute, sono frequenti i traumi e infortuni alle ginocchia, ai legamenti, ma anche fratture o contusioni che possono coinvolgere l’intero corpo. Anche in questo caso l’osteopatia può essere di grande aiuto per lo sportivo al fine di ritrovare l’equilibrio delle strutture coinvolte ed evitare così che si possano cronicizzare stati posturali scorretti che in alcuni casi possono lasciare strascichi anche sul lungo termine.
A cura di
Agenzia Artémida per Soma