E’ in corso una collaborazione tra l’osteopata Massimo Lombardozzi e l’Università Jean Piaget di Faro (Portogallo) per studiare l’efficacia di un protocollo osteopatico standardizzato in pazienti con Sclerosi Multipla.

Le basi scientifiche di questo lavoro si appoggiano sulle ricerche sperimentali condotte dai due Osteopati Belgi: Goeorges Finet e Christian Williame e il loro studio sul meccanismo delle colonne di pressione, che negli ultimi 26 anni ha ricevuto numerose conferme da pubblicazioni scientifiche effettuate in campo medico.
Punto nodale di queste ricerche, la dimostrazione che una tensione posturale cronica patologica, oltre ad agire negativamente sulla mobilità viscerale può alterare, aumentandola, la pressione addominale e conseguentemente la pressione intra toracica e intra cranica, compromettendo il deflusso del sangue dal cranio attraverso il sistema delle vene cerebro spinali.

“Conoscendo bene questi lavori in quanto collaboratore di Finet e Williame – ci spiega l’osteopata Lombardozzi quando sono venuto a sapere degli studi del Prof. Zamboni ho deciso di approfondire l’argomento. Un’allora studente dell’European Osteopathic Project di Roma e ora osteopata, dott. Vincenzo Di Martino, conosceva personalmente un angiologo di Napoli, che ha fatto parte dello staff di Zamboni e applica regolarmente l’angioplastica dilatativa in pazienti con sclerosi multipla. Così gli abbiamo proposto una ricerca finalizzata a dimostrare l’efficacia del trattamento osteopatico nell’ottimizzare il flusso sanguigno delle vene cerebrospinali e migliorare conseguentemente la sintomatologia dei pazienti con Sclerosi Multipla e CCSVI”.

A questa ricerca avviata nel 2012, oltre all’osteopata Lombardozzi hanno partecipato il Dott. Sciarretta (co-ideatore del protocollo), gli Osteopati Georges Finet e Christian Williame – che hanno offerto la loro consulenza per la scelta delle tecniche da applicare sul paziente – e Vincenzo di Martino, Osteopata D.O. che ha applicato le tecniche sul paziente operato di angioplastica.
Parte da qui, nel 2012, l’esperienza osteopatica di Massimo Lombardozzi  in questo ambito, quando cioè l’angiologo napoletano, accettando la proposta di ricerca, ha dato il via ad uno studio pilota volto a dimostrare l’incidenza del trattamento manipolativo osteopatico in pazienti con Sclerosi Multipla, dal quale in seguito è stato messo a punto un protocollo di trattamento osteopatico standard.

“Durante lo studio pilota – chiarisce Lombardozzi – l’allora studente EOP Vincenzo Di Martino ha applicato in sala operatoria cinque tecniche osteopatiche ad un paziente che stava subendo un intervento di angioplastica dilatativa, con l’obiettivo di dimostrare l’efficacia delle stesse sul deflusso di sangue venoso intracranico, misurato mediante flebografia, prima e dopo l’applicazione delle tecniche”.



Positivo il risultato ottenuto, documentato peraltro dalla registrazione di immagini video delle flebografie “dalle quali – assicura Lombardozzi – è possibile osservare realmente un cambiamento nel flusso del sangue e nel funzionamento delle valvole nella vena giugulare interna di sinistra”. Questa ricerca preliminare è stata pubblicata al primo Simposio Brasiliano di Fisioterapia nella Pratica Integrativa e Complementare.

Parte a settembre in Portogallo il nuovo studio all’Università Jean Piaget

È stato dunque messo a punto un protocollo di trattamento osteopatico standard da sottoporre a pazienti con sclerosi multipla, valutandone l’efficacia, attraverso la somministrazione di una batteria di test, prima e dopo il ciclo di trattamenti, che dovrebbe durare un anno, con cadenza bi-settimanale (un trattamento ogni quindici giorni).
Si tratta appunto di uno “studio di caso” per una Tesi di Laurea in Fisioterapia all’Università Jean Piaget di Faro (Portogallo) che è già stato approvato dalla commissione dei docenti dell’Università portoghese  e sarà condotto, a partire da settembre 2014, dal laureando in Fisioterapia Emanuel Casimiro (che si occuperà di somministrare il protocollo di trattamento), insieme alla dott.ssa Ana Paula Fontes, fisioterapista docente di Neurologia che applicherà i test di valutazione. Parteciperanno inoltre allo studio, oltre all’ideatore Massimo Lombardozzi, anche Leone Sciarretta Osteopata D.O. che ha collaborato alla definizione del protocollo di trattamento e alla scelta delle tecniche; gli osteopati DO Christian Williame e Georges Finet che hanno contribuito alla definizione del protocollo.

La ricerca sarà eseguita su una paziente affetta da sclerosi multipla nella forma remittente recidivante, che ha avuto un episodio circa un anno fa, che manifesta ancora sintomi dopo l’ultima crisi. La paziente verrà sottoposta ad un ciclo di trattamenti osteopatici ad intervalli bi-settimanali; le verranno applicati dei test di valutazione neurologica e generali e, “se possibile – spiega Emanuel Casimiro, studente Laureando in fisioterapia, che si occuperà di somministrare il protocollo di trattamento – avremo anche una risonanza magnetica con mezzo di contrasto effettuata prima e dopo il ciclo di trattamenti, al fine di valutare l’evoluzione delle lesioni”.

Leggi qui il testo di sintesi sulla ricerca che inizierà a settembre in Portogallo.

Ci auguriamo che contemporaneamente altre sperimentazioni con un campione più numeroso possano partire anche in Italia.

Studi sulla relazione tra postura e deflusso del sangue intracranico

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