L’osteopatia in gravidanza può contribuire al benessere della donna incinta ad alleviare i disturbi tipici della gestazione sin dal primo trimestre.

Grazie alla sua delicatezza e al beneficio che apporta, è consigliabile rivolgersi alle cure dell’osteopata sia durante la gravidanza, come preparazione al parto, che per ridurre eventuali problemi e disfunzioni del corpo. Il trattamento osteopatico è ideale anche per prevenire futuri problemi durante e post parto, sia come terapia per il bambino appena nato.

Il principale consiglio osteopatico è pertanto quello di rivolgervi ad un osteopata durante e dopo la gravidanza, nonché quello vivere questa condizione in modo più naturale possibile.

Osteopatia e gravidanza: soluzioni ai dolori articolari

Esistono alcune posture da assumere per correggere la posizione del feto, alleggerire il carico sul corpo della madre e per alleviare eventuali dolori articolari e mal di schiena.

Posizioni per sedersi:

Bisogna divaricare le gambe spostando in avanti il peso della pancia. Il bambino deve stare in appoggio sulla pancia non sulla colonna della madre. Per evitare che da seduti tendiate ad appoggiarvi sullo schienale, potete usare un cuscino di supporto sulla zona lombare. È ovviamente sconsigliato sedere con le gambe incrociate. Un esempio: per guardare la tv è consigliabile sedersi su sedie con schienale dritto o seduti sul divano ma con un cuscino sotto il sedere e un altro nella zona lombare in modo da tenere una posizione eretta.

Nel sollevamento dei pesi, fatevi guidare dal vostro buonsenso, ricordandovi che le nostre nonne lavoravano in campagna sino al giorno prima del parto. La gravidanza non è una malattia. Il consiglio dell’osteopata è cercare di sollevare i pesi esercitando uno sforzo sulle gambe senza caricare la schiena.



Per dormire:

Nel letto, soprattutto nell’ultimo periodo della gravidanza, è consigliabile giacere in decubito laterale sinistro per due motivi:

  1. Non viene compressa la vena cava favorendone così il ritorno venoso e, quindi, il nutrimento del feto. La vena cava, infatti, passa dentro l’addome e se compressa, inibisce il reflusso sanguigno a causa del peso della pancia, causando una stato d’ansia “fisico”;
  2. Facilita la “presentazione cefalica” del bambino, che si presenta cioè già posizionato per il parto disponendosi in occipite anteriore sinistro, che è la condizione ideale perché il parto naturale abbia la maggiore possibilità di successo.

Se lo ritenete utile, nel letto potete utilizzare dei cuscini tra le ginocchia o nel modo in cui si ritiene più agevole.

Osteopatia e gravidanza: consigli su alimentazione e fumo da sigaretta

Nell’alimentazione, non privatevi di alcun alimento, senza quindi assecondare l’errato luogo comune secondo cui alcuni cibi non andrebbero assunti.
Per esempio: se la mamma mangia aglio, cipolla, carciofi in gravidanza e durante l’allattamento, più alte saranno le probabilità che il bambino riconosca e apprezzi come sani questi alimenti nella sua vita di adulto.

Cosa fondamentale è idratare il corpo bevendo e mangiando frutta e verdura cruda.

I danni del fumo da sigaretta durante la gravidanza

I danni del fumo durante la gravidanza non vanno mai sottovalutati e numerose sono le pubblicazioni scientifiche a riguardo. Sono tanti i problemi che il fumo materno può provocare nel nascituro. Degli studi hanno dimostrato come il fumare durante la gravidanza possa incidere sullo sviluppo cranico del bambino.

Altri studi hanno invece dimostrato come il fumo materno provochi l’asma nei bambini nei primi 5 anni.

Una ricerca condotta in Inghilterra nel 2003, Maternal smoking during pregnancy and attention deficit hyperactivity disorder symptoms in offspring, ha dimostrato come il fumo durante la gravidanza è associato a sintomi di disordine come iperattività deficit attenzione (ADHD) nella prole.

Ricordatevi che, come ben sapete, non si possono assumere farmaci in gravidanza. Anche quelli ritenuti “innocui”, come il paracetamolo/acetaminofene possono dare problemi, come alcuni studi hanno dimostrato.

E’ il caso di uno studio condotto nell’University of Illinois di Chicago  e pubblicato dalla dott.ssa Victoria W. Persky lo scorso febbraio sulla rivista britannica Thorax, dal titolo emblematico Paracetamolo e asma. In questo studio, condotto su un gruppo di donne incinte, si è constatato che il 34 per cento di donne avevano preso il paracetamolo durante la gravidanza, il 27% dei bambini poi nati mostrava a 5 anni i primi sintomi di asma, ed il rischio era più elevato in diretto collegamento con la frequenza dell’uso del paracetamolo in gravidanza.

Il nostro consiglio è di rivolgervi all’osteopata perché l’osteopatia è il rimedio veramente naturale durante la gravidanza.