Per gli osteopati in 3 anni dall’entrata in vigore della famigerata legge Lorenzin (la numero 3 del 2018) non è cambiato nulla.

Ad oggi ciò che si respira nel panorama osteopatico italiano è l’incertezza data dall’assenza, ancora, della normativa di attuazione.

Tornano a tuonare le associazioni di categoria Roi, Aiso, Apo e FeSios per sbloccare l’impasse normativo e poter finalmente dare il via all’istruttoria sulla formazione.



Lanciando l’hastag #bastaunaseduta, le associazioni rimarcano sulla necessità di giungere ad un riconoscimento formale della professione osteopatica a fronte della sempre crescente fiducia che gli utenti ripongono nell’osteopatia, malgrado la brusca frenata causata dal COVID nei mesi scorsi.

“Le associazioni – si legge nel loro comunicato congiunto – hanno supportato le istituzioni nazionali nell’istruttoria sul profilo professionale e superato le numerose difficoltà che si sono poste lungo il processo per arrivare a una mediazione efficace e coerente con il contesto e con quanto rappresentato dall’osteopatia. Ancora oggi, tuttavia, dopo quasi tre anni di attesa, siamo a un punto morto. Il profilo professionale è da tempo in un cassetto della Conferenza Stato-Regioni, in attesa della calendarizzazione, dell’esame e di un accordo che possa portare a un primo passaggio ufficiale e dare il via all’istruttoria sulla formazione”.

Non ci resta che attendere insieme a tutti gli osteopati, a tutti gli utenti. Ancora una volta, e ora più che mai, #bastaunaseduta.