Ogm tra problematiche per la salute e speculazioni: questo l’oggetto dell’interessante servizio della giornalista Rebeka Legović andato in onda il 6 gennaio 2013 sulla TV Koper-Capodistria.
Nonostante voci scientifiche autorevoli da più parti si siano pronunciate sulla pericolosità per la salute dei prodotti Ogm, sempre più spesso ci si scontra con interessi delle corporazioni mondiali dell’industria alimentare e farmaceutica che spingono su questo tipo di coltivazione e sull’uso si semi geneticamente modificati.

A partire dall’esempio positivo della regione istriana della Croazia, apertamente schierata contro gli Ogm – benché il governo croato solo il 29 marzo 2012 abbia aperto le porte al grano, alla soia, alla barbabietola da zucchero e al cotone targati  “Monsanto”, “Byer” e “Pioneer”  – il servizio raccoglie un punto di vista autorevole sulla questione, quello di Nikola Aleksić – Presidente Movimento Ecologista della città di Novi Sad, “uno dei più agguerriti rappresentati europei alla lotta contro gli Ogm”, dice la giornalista Rebeka Legović nel servizio.

E’ proprio Nikola Aleksić , come emerge dal servizio, che durante una conferenza a Lubiana accusa il Codex Alimentarius, un registro di norme internazionali che, nato per il controllo e la regolamentazione della produzione delle industrie alimentari, “nel corso dei decenni – emerge dal servizio giornalistico – ha rivelato di infrangere questo nobile obiettivo di tutela della salute, consentendo, difatti, l’utilizzo di 7 erbicidi dannosi, l’ormone della crescita e tracce di antibiotici nelle carni, l’utilizzo di sementi Ogm, proibendo altresì l’utilizzo di erbe medicinali e la libera vendita di vitamine e minerali”.



“Si pensi che il Codex Alimentarius – dice Nikola Aleksić alla giornalista di TV Kpper – ammette l’utilizzo di aspartame, un additivo che impoverisce le potenzialità intellettuali dei bambini e che si trova nella maggior parte di bibite, dolci e gomme da masticare; per non parlare del fluoro che troviamo nelle nostre acque potabili e nei dentifrici”.

Quanto all’Italia, l’utilizzo di semi geneticamente modificati si inserisce in un vuoto legislativo: non esistete infatti una legge che ne vieta l’utilizzo.

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