Il trattamento manipolativo osteopatico (TMO) conferma la sua valenza clinica in ambito neonatologico, anche relativamente a quello che viene oggi definito “lo scoglio degli scogli dell’ostetricia moderna”: il parto prematuro.

Ogni anno nascono nel mondo 15 milioni di bambini prematuri, un trend in costante crescita. Tale è la preoccupazione per il fenomeno, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incluso il miglioramento della qualità della vita nel prematuro tra gli obiettivi essenziali da raggiungere entro il 2035.

A questo proposito nel 2014 fu avviato da Francesco Cerritelli e dal gruppo multidisciplinare NE-O, il Ne-o Project (Neonatology and Osteopathy), promosso dalla Fondazione C.O.M.E Collaboration Onlus (Center for Osteopathic Medecine Collaboration).

A capo del progetto, nel frattempo evoluto nel progetto RAISE (Research and Assistance for Infants to Support Experience), Andrea Manzotti che negli anni ha costruito una rete di Ospedali in cui produrre robuste evidenze scientifiche in ambito neonatologico per evidenziare gli effetti del trattamento manipolativo osteopatico sul prematuro.

Uno dei primi progetti ospedalieri parte nel 2012 quando un gruppo di studenti della SOMA hanno sviluppato una tesi sul trattamento osteopatico in terapia intensiva in collaborazione con il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Del Ponte di Varese dal titolo: “Efficacia del trattamento manipolativo osteopatico nei neonati pretermine. Studio clinico controllato”.



Successivamente un altro gruppo di colleghi organizzati da Luca Vismara (Manima Onlus e SOMA) ha continuato la collaborazione e si è occupato di analizzare gli effetti del Trattamento Manipolativo Osteopatico sui tempi di transizione dalla nutrizione artificiale enterale all’allattamento al seno nel neonato prematuro. Questo lungo lavoro ha portato alla pubblicazione dell’articolo “Timing of oral feeding changes in premature infants who underwent osteopathic manipulative treatment, (autori: L. Vismara DO, A. Manzotti, A. Tarantino DO, G. Bianchi DO, Dott. A. Nonis, S. La Rocca DO, E. Lombardi DO, Dott. G. Lista, Dott. M. Agosti) dando ulteriore riprova dell’efficacia del TMO nei nati prematuri.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati dalla rivista Complementary Therapies in Medicine.

L’osteopatia sui nati prematuri ha favorito l’allattamento materno

Per l’indagine pilota sono stati individuati 70 neonati, divisi in due gruppi. Il primo gruppo ha ricevuto cure di routine e TMO ogni 7-10 giorni per tutte la durata dello studio; il secondo (gruppo di controllo) ha invece ricevuto solo cure di routine. Tutti i neonati, nati tra la 28° e la 33° settimana, godevano di condizioni di salute stabili, pur avendo alla nascita peso inferiore ai 2 kg. Di tutti i neonati sono state valutate la funzione cardiorespiratoria e le funzioni gastrointestinali, queste ultime sulla base di incremento ponderale, staturale e di circonferenza cranica, la quantità di latte giornaliero assunto e la modalità di assunzione.

I trattamenti osteopatici sul primo gruppo hanno interessato tessuti connettivi e miofasciale, zona craniale e occipitale, ioide, sacro, diaframma, scapole, fossa iliaca sinistra e strutture anatomicamente connesse alle precedenti.

Già dopo la prima settimana, nei bambini sottoposti a TMO, sono stati notati incremento di peso, altezza, circonferenza cranica, ma soprattutto un passaggio più veloce dal gavage con sondino all’alimentazione orale. Un risultato interessante, se si pensa che l’alimentazione autonoma richiede un complesso set di azioni e abilità che generalmente i nati prematuri non possiedono, essendo il loro sistema neurologico e stomatognatico non ancora maturi.

Lo studio ha rivelato una differenza significativa nei tempi di transizione all’allattamento dei due gruppi: i neonati sottoposti al trattamento manipolativo riuscivano in media a giungere all’alimentazione con latte materno con cinque giorni di anticipo.

Numerosi altri lavori di ricerca sono stati organizzati all’ospedale Buzzi di Milano dopo approvazione del comitato etico e altri sono in fase di completamento.

In particolare gli sforzi sono direzionati sulla comprensione degli effetti clinici e biologici del tocco.
Un altro interessante progetto di ricerca, che presto sarà oggetto di pubblicazione, è legato agli effetti del trattamento manipolativo osteopatico sul neonato analizzando i parametri vitali quale saturazione e battito cardiaco.
Tutto questo sarà l’argomento di un successivo articolo che presto verrà pubblicato.