Nasce a Roma “Osteopatia in Culla”, un progetto di promozione della salute, prevenzione e complementarietà rivolto a bambini da 0 a 16 settimane con Deformazione Posizionale del Capo, che si concluderà ad aprile 2018.
Frutto della collaborazione tra il Prof. Francesco Velardi, Neurochirurgo Pediatrico, il Dott. Marco Lainieri, Tecnico Ortopedico e l’osteopata Paolo Zavarella D.O. direttore della Scuola di Osteopatia EDUCAM S.O.I. (Partner C.R.O.M.O.N. – S.Os.I.) il progetto – ospitato nell’area CLINICAM sede del Tirocinio della scuola EDUCAM – apre agli Studenti la possibilità di un’esperienza diretta di Tirocinio in Osteopatia Pediatrica.
“Si tratta di 640 ore – ci spiega Paolo Zavarella – nel periodo di attività del Progetto nei 4 Box attivi, oltre 40 Tirocinanti, 8 Tutor Osteopati, 1 Psicologa, 3 Esperti di Metodologia della Ricerca, 3 Supervisori delle Professioni Sanitarie… e centinaia di bambini e neonati, con le loro famiglie e con i loro Pediatri”.
Osteopatia in Culla si muove in un ambito di complementarietà fra medicine che se da un lato vede la Neurochirurgia Pediatrica interviene nella Deformazione Sinostotica e nelle patologie correlate, dall’altro include l’Osteopatia che, agendo in maniera complementare sulla Deformazione Posizionale del Capo (DPC), cerca di ripristinare una migliore armonia nel bambino, correggendo quei movimenti che hanno indotto alcune zone del cranio, del collo e del rachide alla deformazione.
“La visita del neonato – ci spiega Giulia Nitoglia D.O. responsabile del Progetto assieme a Alessandro Ricci D.O. ha inizio con la valutazione del Neurochirurgo che permette di rilevare la classe e il grado della deformazione e gli eventuali rischi /deficit neurologici, ortopedici, estetici, funzionali. Il Neurochirurgo rivaluterà successivamente il bambino per verificare e documentare gli effettivi miglioramenti o per valutare la necessità di interventi più specifici”.
Il trattamento Osteopatico inizia con un’osservazione generale del neonato mediante test di sicurezza e di eleggibilità all’OMT. Si prosegue poi con la palpazione percettiva, rilevando e trattando allo stesso tempo le disarmonie funzionali e le disfunzioni somatiche, con l’obiettivo di restituire ai tessuti e ai ritmi biologici intrinseci la propria fisiologia dinamica e funzionale.
Ponendosi come ulteriore modello di sinergia tra Osteopatia e Professioni Sanitarie, il progetto Osteopatia in culla è un’occasione importante per gli studenti di osteopatia che, oltre a sperimentare un primo effettivo approccio al campo neonatale, partecipano attivamente per esempio trattando i genitori dei piccoli, “e questo aumenta di molto il livello di sinergia ed empatia facilitando il Processo di Autoguarigione, di cui parlava A. T. Still, fondatore dell’Osteopatia. Una piacevole immagine riscontrata spesso durante i trattamenti è la visione di un neonato che trova conforto nel succhiare, per alcuni secondi, il dito dell’Osteopata quasi come fosse il seno materno; un intenso momento in cui si riesce a trattare e portare input di armonizzazione sul cranio del bambino dal palato nella più totale tranquillità”.
L’osteopatia agisce insieme alle altre discipline sanitarie per favorire la salute ed il benessere, in questo caso dei più piccoli, e questo progetto è un vero esempio di Sinergia e Complementarietà: “senza bisogno di trasformarci o mistificarci per diventare altro da quello che siamo – chiarisce il direttore EDUCAM, Paolo Zavarella – noi Osteopati possiamo fare il nostro lavoro sulla Promozione di Salute, sul rilancio dei meccanismi intrinseci di autoguarigione, sul riequilibrio armonico dei movimenti tessutali, sulla corretta relazione tra Struttura e Funzione, e se restiamo quello che siamo (Esperti di Osteopatia come Disciplina Tradizionale, Complementare e Alternativa), diventiamo utili a tante Persone, anche quelle “piccole Persone” che hanno meno di 16 settimane di vita”.
Nell’ambito del progetto “Osteopatia in Culla” Sabato 27 Maggio è stato programmato a Roma il Corso ECM (8 Crediti) Il BAMBINO e le DPC: DEFORMAZIONI POSIZIONALI DEL CRANIO.