È ormai un anno che siamo costretti a fare nostra la modalità online, accettabile dal punto di vista delle trasmissioni teoriche ma impraticabile per l’apprendimento dell’osteopatia che richiede, come ben sappiamo, un indispensabile approccio e confronto pratico. Modalità ancora più difficile da accettare se si considera la preziosa occasione di socialità tra colleghi offerta dai  congressi  “dal vivo”, tra le opportunità più interessanti per chi, come me, apprezza vivere queste occasioni di aggiornamento anche in virtù degli innumerevoli scambi e confronti tra i colleghi negli spazi tra i lavori del convegno stesso.

Malgrado ciò la COME è riuscita anche questa volta a fare l’impossibile per rendere il QUANTUM IT 2021 – La medicina manuale e le neuroscienze nella pratica clinica un convegno degno di nota, e per questo bisogna ringraziare la squadra sempre attenta e ineccepibile come lo è stata in tutti questi anni nei convegni precedenti, che ho trovato sempre ricchissimi di spunti di riflessione e indispensabili per tutti gli osteopati che hanno grande fiducia nell’osteopatia che ritengono l’Evidence Based Medicine un cardine del nostro lavoro.
Solo attraverso l’EBM potremo infatti trovare conferma a quelle che per tanti anni sono state delle “sensazioni osteopatiche” e che la ricerca alcune volte riesce a confermare, altre no, proprio come è stato egregiamente spiegato in questo convegno.

Ma veniamo alla cronaca di QUANTUM IT 2021, congresso conclusosi sabato  27 marzo e aperto dal presidente della COME Collaboration Onlus, Francesco Cerritelli, collega che ha ampiamente dimostrato sul campo le sue doti e la sua preparazione osteopatica e nell’ambito della ricerca, Pubmed docet. Ma la COME non è solo Francesco Cerritelli, in particolare in questo convegno è stato  affiancato dall’ottimo Marco Tramontano e parlando di ricerca scientifica in osteopatia, non poteva mancare il gruppo dell’Istituto milanese SOMA, condotto in questo convegno da Andrea Bergna, che continua a sfornare osteopati di altissimo livello come Andrea Tarantino, vincitore del primo premio tra le presentazioni in gara nella due giorni di QUANTUM IT 2021 per la sua esposizione dal titolo: “Effetto del trattamento manipolativo osteopatico sul controllo posturale di pazienti con Malattia di Parkinson e Sindrome di Pisa: uno studio pilota”.
Le altre due presentazioni sono state quella di Fulvio Dal Farra, sempre della famiglia del SOMA su: “Efficacia degli Interventi Manipolativi Osteopatici nel Dolore Lombare Cronico non Specifico: una Revisione Sistematica e Metanalisi”; poi quella di Maria Elena Caldarone e Marina Fusiello dell’ATSAI dal titolo: “Protocollo di tecniche osteopatiche applicato a pazienti pediatrici con patologia asmatica”. In riferimento a questo lavoro, cogliamo l’occasione per metterci a disposizione come Tuttosteopatia.it, per aiutare i tesisti a mettersi in contatto con altre realtà che si occupano di questi temi.



Terapie manuali e neuroscienze

Al centro della prima sessione, dopo i saluti della presidente del ROI Paola Sciomachen, le relazioni sugli strumenti tecnologici per le neuroscienze. Un argomento interessantissimo per la nostra curiosità, soprattutto per il nostro bambino interiore, che ha visto realizzarsi delle fantasie viste solo nei cartoni animati. A parte gli scherzi, l’applicazione di realtà virtuale, TMS o FNIRS nella ricerca rende la ricerca stessa affascinante, ma per ora non ancora applicabile nella pratica clinica dei nostri studi. Diverse le relazioni su questi temi esposte nel pomeriggio di venerdì nella sessione Brain Network e integrazioni neurosensoriali.
La sessione mattutina di sabato “Neuroscienze e terapie non farmacologiche manuali” si è aperta con l’intervento di Marco Tramontano sul lavoro suo e della sua équipe al Santa Lucia nella riabilitazione.
A seguire la coppia Marco Chiera e Nicola Barsotti che ha saputo egregiamente – come ormai ci hanno abituato – integrare i principi della PNEI con la fascia illustrandoci le interazioni fra stress, immunità e fascia.
A chiudere la sessione con un sempre brillante Giandomenico D’Alessandro che il popolo della rete e il mondo della ricerca ha imparato ad apprezzare per competenza, precisione nella comunicazione e colore nella esposizione, che ha illustrato con grande orgoglio da parte nostra, le ricerche osteopatiche italiane nell’ambito delle neuroscienze e targate COME.

Ad introdurre le presentazioni Diego Lanaro e Cristian Lunghi, molto attivi nella COME in cui ricoprono anche l’oneroso compito di coordinare i gruppi regionali e che hanno avuto modo di ricordare le importantissime attività dell’organizzazione COME Collaboration che ormai si è ritagliata uno spazio imbattibile nel mondo della ricerca mondiale, per numero di pubblicazioni annuali e di promozione della ricerca osteopatica in Italia.
Ottimale la soluzione scelta per i workshop che hanno previsto tre gruppi e la possibilità di partecipare a tutti potendo inoltre interagire con i relatori.

Qui il programma completo del convegno.