L’ OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – riconosce l’Osteopatia. Il 9 novembre scorso ha pubblicato, dopo diversi anni di lavoro, i parametri di riferimento per la formazione in Osteopatia. Si tratta di 28 pagine (comprese prefazione e riferimenti), che trovate in allegato, in cui trovare i principi fondamentali, i problemi di formazione e di sicurezza affrontati in tema di osteopatia.
Scarica qui il documento in lingua italiana.
Il documento, pubblicato in lingua inglese “sarà presto tradotto in italiano dal CSdO in accordo con Regione Lombardia – assicura Alfonso Mandara, vice presidente del Consiglio Superiore di Osteopatia – e divulgato integralmente”.
E’ tempo di prendere atto che l’OSTEOPATIA ESISTE, che entra a far parte a pieno titolodelle discipline mediche riconosciute dall’organo mondiale di riferimento della salute.
Questo è senz’altro un grande passo in avanti affichè il Ministero della Salute italiano possa adottare provvedimenti legislativi volti a riconoscere l’Osteopatia anche in Italia come in molte Nazioni europee e non solo.
Partendo dai principi base dell’Osteopatia, questa importante pubblicazione ne descrive la storia e la filosofia, apportando delucidazioni in merito a cinque modelli principali del rapporto tra struttura e funzione: biomeccanico; respiratorio/circolatorio; neurologico; biopsicosociale e bioenergetico.
Questi invece i parametri di riferimento per la formazione in Osteopatia:
Fissate a 4.200 le ore di studio necessarie per conseguire il diploma in Osteopatia a tempo pieno, con
1000 ore di pratica clinica. La scuola full-time, di 4 anni, è riservata a quanti non abbiano acquisito conoscenze preliminari nel campo della salute, ma che abbiano conseguito il diploma di scuola superiore. Essenziale è il tirocinio clinico in una struttura osteopatica appropriata dove può essere richiesto allo studente la compilazione di una tesi o di un progetto.
La seconda tipologia formativa descritta nel documento (part-time) è riservata agli altri professionisti nel campo della salute, che vogliano diventare professionisti qualificati in osteopatia. Questa prevede l’espletamento dello stesso programma di studio, con gli stessi contenuti che tuttavia – si legge nel documento – insieme alla durata del corso, possono essere modificati a seconda delle precedenti esperienze e della formazione dei singoli richiedenti. Il programma relativo dipenderà molto dalla formazione preliminare e dalle esperienze cliniche dei singoli studenti. Il programma ha una durata di 1.000 ore per essere adeguate in funzione delle competenze individuali.
I Parametri di riferimento per la formazione in Osteopatia sanciti dall’OMS definiscono inoltre nello specifico il piano di studi annuale, compresa la specifica di ore per ogni materia.
L’ultima sezione del documento è dedicata al capitolo sulle “questioni di sicurezza”, fornendo delucidazioni sui parametri di riferimento per comprendere le controindicazioni del trattamento osteopatico in specifiche condizioni. “Questa relazione – scrive sul sito dell’EFO – European Federation of Osteopaths – il direttore Armand Gersanois DO – sarà senza dubbio utile agli Stati dove l’osteopatia non è ancora regolamentata e in cui il titolo Eur Ost DO, potrebbe diventare il segno distintivo della ricognizione professionale”. Come nel caso italiano.
e dai che ci siamo.
Era ora! 🙂
Ora tocca allo Stato italiano a darsi una mossa!!!
Ora tocca allo Stato italiano a darsi una mossa!!!
proprio una bella notizia!!
Mizzica !!!!!! ….
Va bene. e ora a chi tocca? Alle istituzioni Italiane?Forza prendiamo la palla al balzo e non rimaniamo fermi; più collaborazione tra di noi colleghi. Non diventiamo prime donne come i "tradizionalisti".
Va bene. e ora a chi tocca? Alle istituzioni Italiane?Forza prendiamo la palla al balzo e non rimaniamo fermi; più collaborazione tra di noi colleghi. Non diventiamo prime donne come i "tradizionalisti".
forse è la volta buona……FORSE!ISTITUZIONI NON DELUDETECI ANCORA UNA VOLTA!!!
bene…….. ma perchè quattro anni di formazione e non 5 come avviene oggi per il full time? questo vuol dire niente Laurea Magistrale. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Grazie Riccardo
bene…….. ma perchè quattro anni di formazione e non 5 come avviene oggi per il full time? questo vuol dire niente Laurea Magistrale. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Grazie Riccardo
Va bene. e ora a chi tocca? Alle istituzioni Italiane?Forza prendiamo la palla al balzo e non rimaniamo fermi; più collaborazione tra di noi colleghi. Non diventiamo prime donne come i "tradizionalisti".
Ora tocca allo Stato italiano a darsi una mossa!!!
bene…….. ma perchè quattro anni di formazione e non 5 come avviene oggi per il full time? questo vuol dire niente Laurea Magistrale. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Grazie Riccardo