Finalmente Carlo è diventato Re. E mentre tutto il mondo assisteva alle immagini della sua incoronazione alcuni commentatori italiani riportavano in diretta nazionale che, all’occorrenza, il sovrano d’Inghilterra si affida alle cure di un osteopata ormai da diversi anni. Questo, ovviamente, non poteva che farci aguzzare le orecchie.

D’altro canto, la fiducia riposta dalla famiglia reale nella pratica delle medicine alternative non è una notizia dell’ultim’ora, ma risale piuttosto alla prima metà del XIX secolo, con un convinto supporto all’omeopatia. L’interesse e il sostegno dimostrati nei molti anni del suo principato da parte di Carlo d’Inghilterra nei confronti della medicina complementare non emerge dunque da un suo interesse personale isolato, né tantomeno da convinzioni ostinate e ottuse come qualcuno vorrebbe far credere, ma da un atteggiamento condiviso. Non sorprende quindi che nel 2019, in perfetta linea con la tradizione della famiglia reale, l’allora principe Carlo fu nominato Patron della facoltà di Omeopatia – un titolo col quale si sottolinea il sostegno da lui offerto a questa disciplina.

Ma mentre l’impegno del principe Carlo per integrare nel Servizio Sanitario Nazionale (NHS) forme alternative di medicina fra cui omeopatia, agopuntura ed erboristeria non otteneva i risultati desiderati, l’NHS tagliava i fondi all’omeopatia per mancanza di risultati apprezzabili.

Tutt’altra storia è invece quella dell’osteopatia nel Regno Unito, una storia scritta anch’essa a più mani, tra cui non mancano i contributi della famiglia reale. Re Carlo III è infatti solo l’ultimo dei sostenitori dell’osteopatia; prima fra tutti fu la principessa reale Anne Elizabeth Alice Louise, sorella del sovrano, che nel 1984 fu nominata Patron dell’University College of Osteopathy, la più antica delle scuole di osteopatia inglesi, allora conosciuta come British School of Osteopathy, dove ancora oggi ricopre il ruolo di Chancellor. Fin da allora la principessa reale si è dimostrata una colonna portante della professione osteopatica, attendendo a tutte le cerimonie di laurea della scuola.

Anche la principessa Eugenie (secondogenita di Andrea, duca di York) dopo essere ricorsa personalmente a cure osteopatiche in seguito ad un intervento chirurgico affrontato in giovane età per curare una condizione di scoliosi, detiene oggi il titolo di Patron della European School of Osteopathy.



Lo stesso sovrano ha dichiarato più volte di essere seguito da un osteopata per curare le conseguenze di numerosi infortuni sportivi, essendo stato appassionato di rugby ed equitazione.

Indubbiamente questo interesse della famiglia reale nei confronti dell’osteopatia ne ha agevolato la strada, che nel 1993 giungeva al riconoscimento, ovvero l’osteopatia diveniva una scienza medica a tuti gli effetti, inequivocabilmente assimilabile alla medicina tradizionale e all’odontoiatria. La legge che produsse questo cambiamento fu l’Osteopaths Act, a cui seguì la fondazione del General Osteopathic Council (GOsC), che ne regola tutt’oggi la pratica.

Il ruolo di Carlo nel raggiungimento di questo traguardo è stato molto importante.

Nelle parole dell’americano John Licciardone, ben nota autorità nell’ambito della ricerca osteopatica con all’attivo oltre 100 pubblicazioni, “il re Carlo è stato uno dei maggiori sostenitori dell’osteopatia e ha contribuito nel facilitarne il riconoscimento nel Regno Unito. Carlo ha mostrato sempre grande interesse nel nostro ORC (Osteopathic Research Center) e nello stato della medicina osteopatica negli Stati Uniti” (Fonte www.unthsc.edu).

Nel 2008 Licciardone fu invitato dal National Council for Osteopathic Research a pronunciare il discorso principale alla Advancing Osteopathy Conference, che celebrava i progressi dell’osteopatia.

In quell’occasione l’allora principe del Galles aveva espresso le seguenti parole: “per più di due decadi io ho sia osservato sia incoraggiato il progresso della professione osteopatica nel Regno Unito. Sono passati anni dall’apertura del Registro Statutario, e, come risultato di questo, adesso tutti gli osteopati sono regolati allo stesso modo di medici e dentisti. Sono particolarmente orgoglioso di aver avuto un piccolo ruolo nell’aiutare a muovere i passi necessari affinché l’osteopatia diventasse la prima medicina complementare a ottenere il riconoscimento statutario” e poi aggiungeva: “rimango assolutamente convinto che la professione continuerà a svilupparsi e a costruire su questi standard di eccellenza negli anni avvenire”.

Risulta innegabile quindi l’impatto del supporto di Carlo nella lotta per il riconoscimento dell’osteopatia nel Regno Unito dove, come dice lo stesso Licciardone: “ha aiutato a legittimare l’osteopatia, dando davvero una forte spinta all’osteopatia anche negli altri Paesi” (in questo articolo del 2022 pubblicato sul sito dell’HSC, The University of North Texas Health Science Center at Forth Worth, una sintesi del lavoro del Dr. John Licciardone con re Carlo III nel progresso dell’osteopatia nel Regno Unito).

Addirittura nelle parole di Edzard Ernst, tra i primi professori al mondo di medicina complementare e alternativa all’Università di Exeter, “Carlo è probabilmente il più forte sostenitore mondiale di questa parte dell’assistenza sanitaria” (Fonte medscape.co.uk).

Sarà forse arrivato il momento per il sovrano di rimontare a cavallo e sfoderare la spada ancora una volta a sostegno delle medicine complementari, difendendo le conquiste del passato e ottenendone di nuove? Tanto, si sa, dovesse cadere di sella, c’è sempre un osteopata pronto a rimetterlo in sesto.