Si è conclusa con successo, sabato 9 marzo, la  III edizione del corso di aggiornamento La ricerca clinica in Osteopatia, organizzato dalla Commissione Ricerca del ROI con la collaborazione dell’Istituto SOMA di Osteopatia.

Trentuno gli osteopati presenti, in rappresentanza di 16 scuole ROI e diversi anche i docenti, professionisti e studenti fortemente interessati alla Ricerca in ambito osteopatico, tema al centro di questi 3 giorni organizzati a Milano, con un programma densissimo che ha toccato molti punti: dai concetti di Medicina Basata sulle Evidenze e strategie di Ricerca delle Evidenze su PubMed all’accuratezza e attendibilità dei test diagnostici osteopatici; dagli studi Osservazionali, Trial Clinici e Revisioni Sistematiche in Osteopatia alla Ricerca Qualitativa e Narrativa in Medicina.

Il corso è stata l’occasione di sperimentare sul campo il modus operandi del lavoro di ricerca in ambito osteopatico. Le metodologie didattiche utilizzate sono state incentrate non solo su lezioni frontali e sulla presentazione e discussione di problemi in grande gruppo, ma anche su dimostrazioni ed esercitazioni tecnico/pratiche; esercitazioni individuali e a piccoli gruppi per l’analisi di pubblicazioni scientifiche tramite checklists con successiva discussione plenaria, nonché lavoro a piccoli gruppi su ipotesi di ricerca con presentazione in sessione plenaria.



Ogni argomento è stato affrontato dal punto di vista osteopatico, ma con il grande contributo del professor Nicola Vanacore, Epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità con oltre 160 pubblicazioni scientifiche alle spalle.

«Uno dei punti di forza del corso – ci ha detto Marco Petracca, osteopata, docente di Metodologia della Ricerca e Responsabile del Gruppo di Ricerca del C.E.R.D.O. e membro della Commissione Ricerca del R.O.I. –  è stato l’integrazione delle esperienze tra la Ricerca in Medicina Convenzionale e quella in Medicina Osteopatica, che ha permesso ai partecipanti di comprendere meglio le strade da intraprendere per migliorare le conoscenze nella nostra professione. La didattica inoltre è stata ricca di esempi su come integrare le evidenze della Ricerca con la pratica clinica di tutti i giorni.Particolare interesse ha destato il concetto di attendibilità inter-esaminatore: ovvero la capacità dei nostri test nell’individuare la disfunzione somatica e rispondere alla domanda “quello che trovo io su un paziente lo trovi anche tu?”. Ma in generale tante sono state le criticità emerse e le possibili strade da intraprendere per affrontarle: Come reperire le evidenze scientifiche? come valutare un lavoro scientifico? come integrarlo nella pratica clinica? quali sono i passaggi da fare per produrre un lavoro scientifico? Quali strumenti e quali procedure occorrono? e tanto altro… In generale è stata una bellissima esperienza per tutti, che ci ha permesso di crescere ulteriormente nel cercare di coniugare arte e scienza nell’atto terapeutico».

Nel 2014 sono previsti la IV edizione del corso base ed il I Livello avanzato.