Osteopatia e PNEI (Psiconeuroendocrinoimmunologia): una relazione possibile. E’ quanto emerso dalla monografia pubblicata su Pnei Review, la Rivista della Società Italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia diretta da Francesco Bottaccioli, a cui hanno collaborato i principali relatori al Convegno nazionale promosso dalla Sipnei nell’ottobre scorso a Firenze, tra cui molti osteopati.

Su gentile concessione dello stesso direttore del periodico, vi proponiamo di seguito  l’introduzione della rivista scritta proprio da Francesco Bottacioli.

Lo studio del corpo nella sua dimensione fisico-meccanica potrebbe apparire su un altro piano, se non addirittura
in contrasto con l’approccio sistemico e antimeccanicista della Psiconeuroendocrinoimmunologia. In realtà, come dimostrano i contributi di questa monografia, una visione scientifica moderna delle tradizionali discipline corporee (tra cui, in primis, la tradizione osteopatica e quella delle psicoterapie corporee), richiede il paradigma della PNEI e cioè una fisiologia avanzata, sistemica e che ha come oggetto l’organismo nella sua interezza e quindi nella sua dimensione psichica e biologica.

La segnalazione dai sistemi strutturali, dal muscolare e connettivale, dallo scheletrico e dall’adiposo, ai sistemi endocrino-metabolici e immunitari e al metasistema cervello-psiche, è ampiamente documentata e si arricchisce di giorno in giorno, come, ad esempio dimostra il ruolo di molecole di derivazione ossea verso il pancreas e il testicolo, con effetti positivi sull’insulina e sul testosterone, o come dimostra il ruolo dei cannabinoidi, prodotti dall’attività muscolare, verso il cervello, con effetti regolatori sull’umore.



È quindi scientificamente plausibile che la modulazione fisica dell’organismo, tramite trattamenti osteopatici e in generale di manipolazione corporea, costituisca una potente via di influenzamento del network umano. Gli articoli di questa monografia, che sono stati scritti dei principali relatori al Convegno nazionale, promosso dalla Sipnei nell’Ottobre scorso a Firenze, mostrano le evidenze scientifiche disponibili al riguardo.

Dall’esame di questo importante materiale – la cui lettura, per la sua valenza generale, consiglio a tutti, psicologi, medici, operatori sanitari in genere – si ricava la convinzione dell’urgenza di aprire una nuova, eccitante fase nel mondo delle discipline corporee: quella dell’indagine fisiologica e della verifica clinica sistematiche dei trattamenti corporei. Al riguardo non partiamo certamente da zero, come in particolare alcuni contributi documentano nel dettaglio, ma occorre un salto di livello nella qualità e nella quantità degli studi.

Come SIPNEI siamo impegnati nel sostenere questo avanzamento nelle discipline corporee perché lo consideriamo parte integrante e vitale del generale cambio di modello, nella scienza e nella cura dell’essere umano, che vogliamo perseguire costruendo un vasto fronte innovatore.
In questa direzione, abbiamo costituito una Commissione Nazionale sulle Discipline corporee, aperta a soci e non soci SIPNEI, il cui programma di lavoro è centrato sulla promozione della ricerca e sulla selezione e  diffusione delle migliori pratiche cliniche in questo ambito.

Per leggere tutti gli articoli è necessario collegarsi al sito della SIPNEI www.sipnei.it ed abbonarsi alla rivista, o chiedere il numero in questione alla segreteria della SIPNEI: segreteria.sipnei@gmail.com