Si è concluso a Verona l’ottavo congresso nazionale ROI dal titolo “Osteopatia e salute nelle diverse età della vita”, già partito con un tutto esaurito tanto da richiederne l’organizzazione in una location grande e adatta ad ospitare i 250 partecipanti, il Crowne Plaza di Verona, un luogo molto bello e accogliente nella zona fieristica della città. Il tutto sotto l’attenta ed ottima organizzazione da parte del ROI e della sua segreteria gestita egregiamente da Francesca, Letizia e Cristina.

Iniziamo dall’evento più importante del congresso: la tavola rotonda di sabato sul percorso istitutivo della professione iniziata alle 12.20 della prima giornata congressuale di sabato, in cui abbiamo appreso la notizia che tutti avremmo voluto sentire annunciata da una videoregistrazione di Mariella Mainolfi del Ministero della Salute dove lavora come dirigente alla direzione generale delle professioni sanitarie, in cui ha annunciato la conclusione dell’iter per la definizione dell’ordinamento didattico il 29 maggio scorso. È seguito l’intervento in presenza di Enrico Montaperto, direzione generale ordinamenti della formazione superiore e diritto allo studio del MUR, il quale ha di fatto confermato la conclusione del loro lavoro, ricordando altresì la necessità che a questo punto si compia il prossimo step, ossia quello di acquisire il parere del Ministero della Sanità e del CUN.

A seguire prima un collegamento video con la Sen. Elisa Pirro, commissione affari sociali Senato, che ha rimarcato l’interesse di tutti i partiti politici a portare a conclusione l’iter di riconoscimento, a cui ha fatto seguito un altro collegamento video, questa volta con Teresa Calandra, Presidente FNO TSRM e PSTRP la Federazione Nazionale degli ordini che raccoglie ben 18 professioni sanitarie e in cui confluirà anche l’Osteopatia a conclusione di tutte le fasi di legge. Alla fine di questo passaggio, con il decreto interministeriale bisognerà aspettare il decreto del ministero della Salute sulle equipollenze e il decreto di istituzione dell’albo. La tavola rotonda è proseguita con un collegamento audio con la senatrice Lorenzin a cui si deve l’avvio della legge a luglio 2013 con il DDL sul riconoscimento dell’osteopatia e che tutt’oggi segue con grande interesse affinché giunga al termine e si concluda nella sua interezza. A chiudere la tavola rotonda sul percorso istitutivo della professione, Paola Sciomachen e Gina Barlafante, rispettivamente presidente del ROI e dell’AISO (Associazione Italiana Scuole di Osteopatia), che ovviamente sono state felici di quanto emerso riproponendosi di non abbassare la guardia “perché – ha detto la presidente del ROI – la professione osteopatica ha grandi potenzialità di crescita in termini di occupazione, ricerca, creazione di reti di cura e di assistenza a fianco delle altre figure sanitarie. Ecco perché il decreto sulla formazione è vitale e ci permetterà di affrontare l’ultimo passaggio delle equipollenze”.

Ma partiamo dall’inizio con la giornata precongressuale di venerdì, una formula adottata con successo ormai da qualche anno dal ROI dedicata ai neodiplomati in osteopatia e studenti all’ultimo anno ai quali è stata offerta l’opportunità di presentare il loro lavoro di Tesi con premiazione delle presentazioni orali e dei Poster da parte della presidente ROI Paola Sciomachen e Andrea Bergna (la commissione era  composta anche da Donatella Bagagiolo, Giacomo Consorti e Giandomenico D’Alessandro). Ad aggiudicarsi il 1° posto per la presentazione dei Poster, Francesco Pichi  (CSOT) il lavoro dal titolo: “Trattamento osteopatico in un gruppo di militari con alterazioni del sonno: studio clinico non controllato”. Per le presentazioni orali, il premio è andato a Matteo Vaccari e Camilla Romano (TCIO) per la tesi dal titolo: “Trattamento Manipolativo Osteopatico per la gestione del dolore da Arto fantasma in seguito ad amputazione di arto inferiore: uno studio clinico randomizzato in singolo cieco”.

Sabato 17 giugno si è entrati nel vivo del Congresso e dopo i saluti istituzionali della presidente Paola Sciomachen, si inizia con Giuseppe Bellelli, primario di Geriatria all’Università Bicocca di Milano che ha aperto al ruolo dell’osteopatia in un team multidisciplinare nella gestione del paziente geriatrico. È seguito l’intervento sui general movements del neonato: dalla ricerca alla pratica clinica a cura di Fabrizio Ferrari, direttore della Struttura complessa di Neonatologia del Policlinico di Modena che negli anni 90, insieme a Heints Prechtl dell’Università olandese di Groningen e il prof. Giovanni Cioni, neuropsichiatra infantile presso l’Università di Pisa, ha teorizzato una tecnica per diagnosticare già intorno ai 3 mesi le paralisi cerebrali infantili. Heinz Prechtl, pioniere della comprensione del comportamento fetale, pretermine e neonatale, scoprì la stretta correlazione tra l’attività motoria spontanea e lo stato del sistema nervoso del feto e del neonato tramite l’osservazione della qualità e della quantità dei General Movements (GMs).



Dopo il coffee break è stata la volta di Grazia Isabella Continisio con una relazione incentrata sul dolore nell’adolescente con cronicità; alle 11.20 l’osteopata Giandomenico D’Alessandro, tra i giovani ricercatori italiani più attivi in ambito osteopatico, ha relazionato su uno dei settori di ricerca che ci vede protagonisti a livello internazionale come osteopati e cioè la fisiologia delle fibre c-tattili. A chiudere la mattinata, prima della tavola rotonda di cui abbiamo già parlato, la relazione di Stefania Piloni che nei suoi approcci multidisciplinari alla menopausa usa le piante medicinali oltre all’osteopatia.

La prima giornata congressuale è proseguita dopo la tavola rotonda sul percorso istitutivo della professione, con l’Assemblea Generale dei Soci ROI e i consueti workshop che riscuotono sempre un grande successo e, infine, con la cena sociale tenuta negli stessi spazi congressuali.

Domenica 18 giugno comincia con la VII sessione del Congresso nazionale ROI aperta dall’osteopata Sieva Durante che si è avventurata con successo in questi anni nel mondo delle cure palliative, un ambito in cui l’osteopatia è molto efficace e dove ci aspettano a braccia aperte dopo il riconoscimento della nostra professione. “L’osteopata dispensa trattamenti preventivi e curativi – ha detto Durante – sia in cure attive che in cure palliative nei tre livelli: di base, intermedie e specialistiche, contribuendo all’educazione per la salute e sostenendo percorso terapeutici, sempre in un approccio interdisciplinare” (qui la nostra intervista a Sieva Durante).
La collega Francesca Baroni ha poi illustrato le ottime ricerche in ambito osteopatico sostenute dal Registro degli Osteopati d’Italia. In linea con l’argomento “ricerca osteopatica” si è tenuto l’intervento del giovane collega Alberto Pollesel che ha infatti presentato alla platea il suo progetto Osteoevidence, un database per gli Osteopati che raccoglie tutte le ricerche osteopatiche pubblicate.

Il consigliere del ROI Luca Di Pietrantonio ha illustrato il progetto CRONOS giunto alla sua terza edizione e che ha visto la partecipazione di 460 osteopati e ben 257 pazienti affetti da lombalgia cronica che hanno ricevuto un trattamento osteopatico gratuito.

La mattina di domenica 17 giugno si è conclusa con la presentazione di un’altra iniziativa del ROI: #mistannoacuore, rivolta ai bambini cardiopatici dell’India. A questo progetto, che merita la massima divulgazione, dedicheremo degli articoli specifici a partire dai prossimi giorni.

Voglio approfittare di questo spazio per manifestare l’emozione vissuta nell’ascoltare l’entusiasmo di Paola Sciomachen, il primario delle Torrette Marco Pozzi e la presidente uscente e anima dell’associazione “Un Battito di Ali”, Valentina Felici. Sono questi i momenti in cui ti senti orgoglioso di appartenere ad un’associazione meritevole e quelli in cui poter apprezzare ulteriormente l’enorme lavoro che ha fatto il Consiglio Direttivo del ROI non solo per affermare il riconoscimento dell’osteopatia (la storia gliene darà merito), ma anche per il sostegno a progetti che sono serviti oltre che ad affermare l’osteopatia in Italia (come Cronos e il sostegno alla ricerca) ma anche e soprattutto progetti umanitari che aiuteranno dei bambini cardiopatici dall’altra parte del mondo.

Per questo e non solo ho una sola parola: GRAZIE.