“Intervalli di tempo fra sedute osteopatiche” è progetto di tesi dello studente OSCE Nicola Gallana, prossimo alla discussione che avverrà al termine dell’anno accademico 2023-24. Si tratta di uno studio che richiede la partecipazione volontaria degli osteopati che fossero interessati a offrire il proprio contributo mediante la compilazione di un questionario disponibile a questo link.

L’obiettivo dell’indagine é quello di indagare ed interrogare la comunità osteopatica italiana in merito alle dinamiche teoriche e pratiche, alle abitudini cliniche ed esperienziali, e alle rapide associazioni di pensiero coinvolte nell’individuazione degli intervalli di trattamento tra sedute osteopatiche.

“Attraverso la determinazione di un intervallo di sedute consono – spiega l’autore – l’input dell’osteopata può collocarsi all’interno di un percorso terapeutico che prevede stimoli non troppo rarefatti e/o non eccessivamente sovrapposti fra loro. Data la scarsa disponibilità bibliografica presente in campo osteopatico se non storica/classica, che conduce spesso ad una sommaria distanza fra sedute di circa 7-14 giorni, atta a rispettare i tempi di autoguarigione dell’organismo, la finalità di questo progetto è quella di analizzare l’importanza delle numerose variabili coinvolte nel processo decisionale sotteso a tale argomento: quest’ultimo deve dar credito all’individualità e all’unicità della condizione del paziente e deve indirizzare l’attenzione dell’operatore verso elementi bisognosi di primaria considerazione”.

Quella condotta da Nicola Gallana è un’indagine descrittiva qualitativa “che – chiarisce –vuole fungere da elaborato ‘apri pista’ nei
confronti di una così vasta tematica, degna d’essere oggetto di altri studi futuri, ponendosi anche come condensatrice di pensieri, aspetti, considerazioni e pareri pratici che sappiano delineare interessanti linee guida spendibili sul campo. Prima di verificare ed elaborare la realtà delle cose (di fronte al complesso momento che la disciplina osteopatica sta attraversando per essere riconosciuta nel panorama italiano), bisogna ‘fotografarla’ e cercare di cogliere quanto attualmente sta avvenendo, cosa e come viene praticato, insegnato e messo in atto. Risulterà cruciale – aggiunge – il confronto con il ruolo e le strategie adottate dalle professioni che si associano a quella osteopatica per contiguità d’intenti ed approcci”.



Come partecipare allo studio

Il questionario, realizzato con l’ausilio di Google Moduli (disponibile qui) contiene, nella prima parte, un modulo dedicato alla gestione e al trattamento dei dati personali. Le prime due sezioni sono atte a fornire e richiedere informazioni generali al soggetto compilatore (introduzione, consenso informato, trattamento dei dati personali e anni di esperienza); la sezione tre è volta a comprendere il grado di importanza percepito dall’operatore per ciascuna delle variabili proposte, più o meno coinvolte in clinica nel processo di scelta dell’intervallo di tempo fra sedute; le altre sezioni entrano, invece, nello specifico delle tematiche inerenti: il modello osteopatico associato, tipologia e durata temporale del dolore, età, sesso del paziente (considerando in particolare le condizioni del soggetto femminile quali ciclo mestruale e gravidanza) e tipologia di trattamento eseguito.

Le informazioni raccolte tra il 15 gennaio ed il 15 maggio 2024, saranno sottoposte ad un’analisi statistica.

Il modulo potrà essere compilato dall’osteopata una sola volta e le risposte non saranno più modificabili dopo l’invio finale: tali vincoli sono necessari al fine di escludere eventuali bias di duplicazione.